Contratti in derivati, l'assessore Albini comunica il "mark to market"
"Il 'mark to market' complessivo al 24 marzo 2009, sulla base del programma informatico in dotazione al Comune di Firenze è pari a 54.728.115,81 in negativo, senza tenere conto dei risparmi ottenuti negli anni passati. Vorrei comunque ricordare ancora una volta che si tratta di un debito virtuale in quanto il debito si concretizza solo nel momento in cui si estingue il contratto in derivati, cosa che al momento non rientra nelle intenzioni dell'Amministrazione comunale". L'assessore alle risorse finanziarie Tea Albini mantiene l'impegno assunto nel consiglio comunale di ieri, comunicando il dato relativo al "mark to market".
"L'indebitamento del Comune di Firenze al 1° gennaio 2009 - ha aggiunto l'assessore Albini - ammonta a 480.210.043,01 euro, comprensivo dei nuovi mutui assunti nell'esercizio 2008. Abbiamo in essere 13 contratti in derivati (12 Interest Rate Swap e 1 Cross Currency Swap a copertura del rischio di cambio sull'emissione obbligazionaria in valuta) per un ammontare complessivo, al 31 dicembre 2008, di 270.169.078,53 euro. Pertanto la quota di debito coperto con contratti in derivati è pari al 55,97%".
"Per comprendere al meglio l'implicazione di questi contratti sul bilancio - ha aggiunto l'assessore Albini - è più opportuno fare riferimento ai differenziali dei flussi di cassa che questi generano in ragione dell'andamento dei tassi. Tali flussi sono regolarmente previsti in bilancio. In merito appare opportuno evidenziare che, quale conseguenza della riduzione dei tassi di mercato registrata negli ultimi mesi, vi è un effetto negativo sul 'mark to market' dei derivati e al contempo una riduzione dell'onere complessivo del debito sul bilancio del Comune di Firenze".
L'assessore Albini ricorda come "l'interesse sul debito non può superare il 15% della spesa per la parte corrente", ed evidenzia alcuni dati relativamente agli anni 2009, 2010, 2001. 2009: 5.179.479,81 (oneri Interest Rate Swap), 18.915.028,30 (interessi su mutui e Boc), 24.094.508,11 (totale interessi sul debito), 480.210.043,01 (debito residuo a inizio anno), 5,02% (incidenza); 2010: 8.384.103,63 (oneri Interest Rate Swap), 14.472.633,16 (interessi su mutui e Boc), 22.856.736,79 (totale interessi sul debito), 495.169.456,74 (debito residuo a inizio anno), 4,62% (incidenza); 2011: 5.901.051,37 (oneri Interest Rate Swap), 16.979.965,60 (interessi su mutui e Boc), 22.881.016,97 (totale interessi sul debito), 509.969.248,58 (debito residuo a inizio anno), 4,49% (incidenza). L'assessore Albini cita poi l'inchiesta della Corte dei Conti che vede il Comune di Milano, amministrato da una giunta di centrodestra, indebitato per interessi per oltre 300 milioni di euro.
"La mia posizione, conseguenza di un certo tipo di intendere la finanzia è nota - ha concluso l'assessore Albini -. Personalmente ritengo infatti che questi strumenti, proprio per la loro natura, mal si adattano alla rigidità del bilancio comunale e per questo nei 5 anni del mio mandato non ho ritenuto di attivare nuovi contratti. Vorrei anche ribadire che si tratta di uno strumento lecito, e che il maestro in assoluto di queste procedure è l'attuale ministro Tremonti, ideatore della finanza creativa".(fd)
"L'indebitamento del Comune di Firenze al 1° gennaio 2009 - ha aggiunto l'assessore Albini - ammonta a 480.210.043,01 euro, comprensivo dei nuovi mutui assunti nell'esercizio 2008. Abbiamo in essere 13 contratti in derivati (12 Interest Rate Swap e 1 Cross Currency Swap a copertura del rischio di cambio sull'emissione obbligazionaria in valuta) per un ammontare complessivo, al 31 dicembre 2008, di 270.169.078,53 euro. Pertanto la quota di debito coperto con contratti in derivati è pari al 55,97%".
"Per comprendere al meglio l'implicazione di questi contratti sul bilancio - ha aggiunto l'assessore Albini - è più opportuno fare riferimento ai differenziali dei flussi di cassa che questi generano in ragione dell'andamento dei tassi. Tali flussi sono regolarmente previsti in bilancio. In merito appare opportuno evidenziare che, quale conseguenza della riduzione dei tassi di mercato registrata negli ultimi mesi, vi è un effetto negativo sul 'mark to market' dei derivati e al contempo una riduzione dell'onere complessivo del debito sul bilancio del Comune di Firenze".
L'assessore Albini ricorda come "l'interesse sul debito non può superare il 15% della spesa per la parte corrente", ed evidenzia alcuni dati relativamente agli anni 2009, 2010, 2001. 2009: 5.179.479,81 (oneri Interest Rate Swap), 18.915.028,30 (interessi su mutui e Boc), 24.094.508,11 (totale interessi sul debito), 480.210.043,01 (debito residuo a inizio anno), 5,02% (incidenza); 2010: 8.384.103,63 (oneri Interest Rate Swap), 14.472.633,16 (interessi su mutui e Boc), 22.856.736,79 (totale interessi sul debito), 495.169.456,74 (debito residuo a inizio anno), 4,62% (incidenza); 2011: 5.901.051,37 (oneri Interest Rate Swap), 16.979.965,60 (interessi su mutui e Boc), 22.881.016,97 (totale interessi sul debito), 509.969.248,58 (debito residuo a inizio anno), 4,49% (incidenza). L'assessore Albini cita poi l'inchiesta della Corte dei Conti che vede il Comune di Milano, amministrato da una giunta di centrodestra, indebitato per interessi per oltre 300 milioni di euro.
"La mia posizione, conseguenza di un certo tipo di intendere la finanzia è nota - ha concluso l'assessore Albini -. Personalmente ritengo infatti che questi strumenti, proprio per la loro natura, mal si adattano alla rigidità del bilancio comunale e per questo nei 5 anni del mio mandato non ho ritenuto di attivare nuovi contratti. Vorrei anche ribadire che si tratta di uno strumento lecito, e che il maestro in assoluto di queste procedure è l'attuale ministro Tremonti, ideatore della finanza creativa".(fd)