Maggio Musicale, Giocoli (FI-PdL): «Il suo destino è la liquidazione coatta amministrativa»
«Il destino della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino è la liquidazione coatta amministrativa». Lo ha detto Bianca Maria Giocoli, capogruppo di Forza Italia-PdL, intervenendo questa mattina in consiglio comunale durante il dibattito sulla delibera per il conferimento alla Fondazione di alcuni immobili comunali.
«Questi beni - ha spiegato l'esponente del centrodestra - vanno sicuramente a dare una boccata di ossigeno ad un malato terminale ma non possono salvarlo. E' solo una 'toppa posticcia' su una falla destinata a riaprirsi. Il mistero dell'immobile di Vallombrosa ceduto dalla Regione e rimasto invenduto, le sponsorizzazioni paurosamente calate da 343.000 euro a 15.000, le tournee che hanno dato risultati inferiori da 387.000 a 152.000 euro e il Monte dei Paschi di Siena che si è defilato sono interrogativi preoccupanti. Il taglio governativo ha colpito comunque tutte le realtà italiane e non solo Firenze e vista la crisi mondiale era sicuramente prevedibile: dunque c'è stata sicuramente una gestione manageriale non all'altezza della situazione che era già drammatica».
«Quella della maggioranza - ha proseguito Bianca Maria Giocoli - è una decisione ritardata e anche sofferta che ha visto anche trattative di fuoco nella maggioranza e uno scontro in commissione tra l'assessore al patrimonio Tea Albini e la capogruppo del Partito Democratico Rosa Maria Di Giorgi che non voleva rinunciare al Goldoni. Ormai da qualche anno il patrimonio del Maggio era "scoperto" dopo la vendita dell'immobile della ex Longinotti e la gestione Van Straten e quindi, se si voleva veramente aiutare questa importante realtà, si doveva intervenire prima e non aspettare la catastrofe. Perche il Comune ha ritardato cosi tanto? L'amministrazione di un teatro, per funzionare, deve avere il giusto rapporto tra beni e patrimonio, tra capitale e immobili: perché il capitale non è stato ricostituito prima?».
«Quanto ai numeri del personale - ha concluso la capogruppo di Forza Italia - ci sono 486 dipendenti di cui 5 dirigenti, 10 collaboratori artistici, 115 professori di orchestra, 98 del coro, 43 ballerini, 118 impiegati e 97 operai. Una struttura che ha più impiegati che orchestrali non può pensare di continuare a vivacchiare border line sull'orlo del fallimento sperando sempre che 'qualche santo l'aiuti'». (fn)
«Questi beni - ha spiegato l'esponente del centrodestra - vanno sicuramente a dare una boccata di ossigeno ad un malato terminale ma non possono salvarlo. E' solo una 'toppa posticcia' su una falla destinata a riaprirsi. Il mistero dell'immobile di Vallombrosa ceduto dalla Regione e rimasto invenduto, le sponsorizzazioni paurosamente calate da 343.000 euro a 15.000, le tournee che hanno dato risultati inferiori da 387.000 a 152.000 euro e il Monte dei Paschi di Siena che si è defilato sono interrogativi preoccupanti. Il taglio governativo ha colpito comunque tutte le realtà italiane e non solo Firenze e vista la crisi mondiale era sicuramente prevedibile: dunque c'è stata sicuramente una gestione manageriale non all'altezza della situazione che era già drammatica».
«Quella della maggioranza - ha proseguito Bianca Maria Giocoli - è una decisione ritardata e anche sofferta che ha visto anche trattative di fuoco nella maggioranza e uno scontro in commissione tra l'assessore al patrimonio Tea Albini e la capogruppo del Partito Democratico Rosa Maria Di Giorgi che non voleva rinunciare al Goldoni. Ormai da qualche anno il patrimonio del Maggio era "scoperto" dopo la vendita dell'immobile della ex Longinotti e la gestione Van Straten e quindi, se si voleva veramente aiutare questa importante realtà, si doveva intervenire prima e non aspettare la catastrofe. Perche il Comune ha ritardato cosi tanto? L'amministrazione di un teatro, per funzionare, deve avere il giusto rapporto tra beni e patrimonio, tra capitale e immobili: perché il capitale non è stato ricostituito prima?».
«Quanto ai numeri del personale - ha concluso la capogruppo di Forza Italia - ci sono 486 dipendenti di cui 5 dirigenti, 10 collaboratori artistici, 115 professori di orchestra, 98 del coro, 43 ballerini, 118 impiegati e 97 operai. Una struttura che ha più impiegati che orchestrali non può pensare di continuare a vivacchiare border line sull'orlo del fallimento sperando sempre che 'qualche santo l'aiuti'». (fn)