Cittadinanza onoraria a Englaro, Giocoli (FI-PdL): «Siamo contrari. Solo la nostra posizione è chiara»
«La nostra posizione è sempre stata chiara: siamo contrari alla cittadinanza onoraria a Giuseppe Englaro». Così Bianca Maria Giocoli, capogruppo di Forza Italia-PdL, commenta la decisione del consiglio comunale che questa mattina ha respinto la delibera di revoca.
«Il nostro percorso è stato lineare - ha sottolineato l'esponente del centrodestra - la settimana scorsa abbiamo chiesto il ritiro della delibera di conferimento dell'onorificenza e non un rinvio 'ipocrita' e di conseguenza abbiamo espresso voto contrario in aula. Successivamente, alla luce delle dichiarazioni del sindaco Domenici, abbiamo lanciato un appello al Partito Democratico. Non avendo ottenuto alcun effetto si è quindi scelto di presentare la delibera di revoca e di scrivere una lettera a Giuseppe Englaro perché rifiutasse un riconoscimento votato solo da un esigua parte dell'assemblea».
«In altre parole - ha proseguito Bianca Maria Giocoli - abbiamo utilizzato ogni strumento a nostra disposizione perché non volevamo che rimanesse nella storia di Firenze una forzatura e una strumentalizzazione a scopi elettorali. Oggi, però, il PD diviso e lacerato lunedì scorso è arrivato contraddirsi: il 9 marzo ha dichiarato di aver dato un 'voto etico e non politico', questa volta, visto che la proposta di revoca in discussione era del centrodestra, un 'voto politico e non etico'. Ne esce sconfitto il Partito Democratico: quello uscente di Domenici e quello del 'renzismo virtuale' che si dice contrario solo a parole ma non ha i numeri per sostenerlo.
E' bene che la città lo sappia: lo scenario futuro, se vince Renzi, sarà quello di avere mani e piedi legati su tutti e cento punti del suo programma. La sinistra massimalista gli renderà la vita difficile sia in campagna elettorale che dopo. Oggi ne abbiamo avuto un eloquente esempio». (fn)
«Il nostro percorso è stato lineare - ha sottolineato l'esponente del centrodestra - la settimana scorsa abbiamo chiesto il ritiro della delibera di conferimento dell'onorificenza e non un rinvio 'ipocrita' e di conseguenza abbiamo espresso voto contrario in aula. Successivamente, alla luce delle dichiarazioni del sindaco Domenici, abbiamo lanciato un appello al Partito Democratico. Non avendo ottenuto alcun effetto si è quindi scelto di presentare la delibera di revoca e di scrivere una lettera a Giuseppe Englaro perché rifiutasse un riconoscimento votato solo da un esigua parte dell'assemblea».
«In altre parole - ha proseguito Bianca Maria Giocoli - abbiamo utilizzato ogni strumento a nostra disposizione perché non volevamo che rimanesse nella storia di Firenze una forzatura e una strumentalizzazione a scopi elettorali. Oggi, però, il PD diviso e lacerato lunedì scorso è arrivato contraddirsi: il 9 marzo ha dichiarato di aver dato un 'voto etico e non politico', questa volta, visto che la proposta di revoca in discussione era del centrodestra, un 'voto politico e non etico'. Ne esce sconfitto il Partito Democratico: quello uscente di Domenici e quello del 'renzismo virtuale' che si dice contrario solo a parole ma non ha i numeri per sostenerlo.
E' bene che la città lo sappia: lo scenario futuro, se vince Renzi, sarà quello di avere mani e piedi legati su tutti e cento punti del suo programma. La sinistra massimalista gli renderà la vita difficile sia in campagna elettorale che dopo. Oggi ne abbiamo avuto un eloquente esempio». (fn)