Leonardo Pieri (presidente commissione lavoro): «Sostegno alle mobilitazioni contro la crisi economica»

Un ordine del giorno di «sostegno alle mobilitazioni contro la crisi economica» e che invita il sindaco «a partecipare, a nome della città, nelle prossime settimane, a tutte le iniziative pubbliche tese a contrastare la crisi economica e ad impedire il rischio di uno stravolgimento dell'impianto democratico del nostro Paese» è stato approvato questo pomeriggio dal consiglio comunale.
«In un momento così difficile per il Paese - ha commentato Leonardo Pieri, presidente della commissione speciale lavoro - attraversato dalla più grave crisi economica degli ultimi decenni e governato da un premier che ogni giorno esprime segni di insofferenza per il Parlamento, il Presidente della Repubblica e tutte le regole che fanno dell'Italia uno dei paesi più democratici del mondo, la nostra assemblea ha voluto manifestare il proprio sostegno ai cittadini colpiti e ai sindacati che si battono per contrastare la crisi economica e per impedire il rischio di uno stravolgimento dell'impianto democratico dell'Italia». (fn)


Questo il testo dell'ordine del giorno:

Ordine del giorno: mobilitazioni contro la crisi economica
Il Consiglio Comunale di Firenze
Visto il dilagare di una crisi finanziaria ed economica di cui non si avverte ancora la possibile fine ma di cui già si sentono le pesanti ripercussioni in termini occupazionali e di potere d'acquisto dei lavoratori e dei cittadini italiani, ma anche toscani e fiorentini.
Considerato che a fronte dell'imminente impoverimento di una larga parte dei lavoratori e delle loro famiglie, che, dopo anni di sacrifici, prima per il pareggio di bilancio dello Stato, poi per l'ingresso in Europa, poi per l'arrivo dell'Euro, si trovano oggi a non poter far fronte alle proprie difficoltà economiche
Preso atto che il Governo italiano continua a negare la gravità della crisi non mettendo in campo tutte quelle azioni che potrebbero, se non arrestare la crisi, almeno attutirne gli effetti presso le fasce più deboli della società
Considerato che il IV Governo Berlusconi, in un contesto così drammatico, tenta di modificare radicalmente l'impianto democratico del Paese attraverso una serie di provvedimenti, tutti approvati con l'inspiegabile iter della "decretazione d'urgenza", che mirano da una parte al restringimento dei diritti dei lavoratori e dei cittadini (riforma del modello contrattuale, riforma del diritto di sciopero), dall'altra cerca di limitare la libertà di azione del parlamento e delle istituzioni democratiche (riforma dei regolamenti parlamentari, scontro istituzionale con il Presidente della Repubblica)
Visto che il Comune di Firenze è fortemente impegnato nel far fronte alla crisi dando attuazione alla precisa volontà politica di aiutare le famiglie e le imprese in un momento così drammatico
attraverso uno stanziamento di più di 1.000.000 di euro previsto nel bilancio 2009, un'"ulteriore dotazione di 200.000 euro a sostegno degli affitti e l'utilizzazione degli investimenti delle imprese dell'ultima tranche della Legge Bersani", interventi che sono anche il frutto del "tavolo di concertazione" riunitosi il 12 marzo scorso con le parti sociali
Visto inoltre che le Istituzioni democratiche decentrate hanno il compito, oltre che di amministrare il territorio, anche di dare segnali politici importanti che mirino a tutelare i propri cittadini dall'imperversare della crisi economica anche facendo loro sentire la propria vicinanza e il proprio protagonismo e nel contrastare qualsiasi azione che tenda a sradicare le regole democratiche sancite dalla Carta Costituzionale.
Esprime solidarietà e sostegno alle forze sindacali che si battono per un intervento più deciso e socialmente orientato da parte del Governo nel far fronte alla crisi economica e a tutti coloro, Presidente della Repubblica in primis, che ancora rappresentano i più alti simboli della nostra democrazia
Invita il Sindaco
A partecipare, a nome della città, nelle prossime settimane, a tutte le iniziative pubbliche tese a contrastare la crisi economica e ad impedire il rischio di uno stravolgimento dell'impianto democratico del nostro Paese.