Il Pd presenta una risoluzione contro l'obbligo per i cittadini stranieri di esibire il permesso di soggiorno per l'atto di nascita

Una risoluzione per dire no alle norme previste da disegno di legge sulla sicurezza in discussione alla Camera dei Deputati. E in particolare sull'obbligo per i cittadini stranieri di esibire il permesso di soggiorno per accedere ai servizi inerenti gli atti di stato civile, tra i quali l'atto di nascita. L'hanno presentata alcuni consiglieri comunali del Partito Democratico, ovvero la capogruppo Rosa Maria Di Giorgi, il vicecapogruppo Gianni Amunni, Susanna Agostini, Lavina Balata, Lucia Matteuzzi e Elisabetta Meucci. L'atto invita il sindaco a prendere un'iniziativa verso la Camera dei Deputati affinché venga modificato lo specifico articolo del ddl "garantendo ad ogni bambino nato nel nostro paese il diritto ad essere registrato, fin dalla nascita, allo Stato civile nel pieno e assoluto rispetto della Costituzione e delle norme internazionali". (mf)


Di seguito il testo della risoluzione.

Tipologia: Risoluzione
Proponenti: Di Giorgi, Amunni, Agostini, Balata, Matteuzzi, Meucci (PD)
Oggetto: "Per contrastare il ddl sulla sicurezza che obbliga i cittadini stranieri all'esibizione del permesso di soggiorno per accedere ai servizi inerenti gli atti di stato civile, tra i quali l'atto di nascita "
IL CONSIGLIO COMUNALE

Ricordato che la Costituzione Italiana e la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza fanno propri e difendono i diritti di ogni essere umano in particolare:

- l'art. 7 della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia (1989) dichiara che "il fanciullo è registrato immediatamente al momento della sua nascita e da allora ha diritto a un nome, ad acquisire una cittadinanza (...);
- l'art. 24 del Patto Internazionale relativo ai diritti civili e politici (1966) dichiara che "ogni fanciullo, senza discriminazione alcuna fondata sulla razza, il colore, il sesso, la lingua, la religione, l'origine nazionale o sociale, la condizione economica o la nascita, ha diritto a quelle misure protettive che richiede il suo stato minorile, da parte della famiglia, della società, dello stato" e "ogni fanciullo deve essere registrato subito dopo la nascita ed avere un nome".

Considerato che il 5 febbraio il Senato ha approvato il ddl n.773 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" e che tale provvedimento ha iniziato il suo iter in questi giorni, (C..2180), alla Camera dei Deputati;

Considerato che questo ddl introduce, fra l'altro, all'art. 45, c.1, lett. f), l'obbligo per il cittadino straniero di esibire il permesso di soggiorno in sede di richiesta di provvedimenti di stato civile, tra i quali l'atto di nascita;

Rileva, come già hanno denunciato numerose associazioni di volontariato e giuristi, che questa norma di fatto crea un impedimento alla registrazione allo stato civile dei nati in Italia da cittadini stranieri irregolari;

Ritiene che tale comma, contrasta con le norme internazionali e rischia di provocare situazioni gravissime per i bambini nati nel nostro paese figli di stranieri irregolari, ai quali non viene riconosciuta un' identità, con conseguenze immaginabili per la loro integrità fisica, morale e civile, condizione questa che ha fatto scrivere a numerosi commentatori che potrebbe per legge nascere una generazione di "bambini invisibili";

INVITA IL SINDACO

A prendere un'iniziativa verso la Camera dei Deputati affinché venga modificato l'art.45, c.1, lett f) del ddl n. 2180 "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" garantendo ad ogni bambino nato nel nostro paese il diritto ad essere registrato, fin dalla nascita, allo Stato civile nel pieno e assoluto rispetto della Costituzione e delle norme internazionali.

Palazzo Vecchio, 11 marzo 2009