La Sinistra: «Atto grave e provocatorio proposta di revocare la cittadinanza a Englaro. Destra subalterna a posizioni di soggetti esterni alle istituzioni»

Questo il testo dell'intervento dei consiglieri del gruppo de La Sinistra:

«La proposta di delibera per revocare la cittadinanza a Beppino Englaro è un atto grave e provocatorio, motivato solo dalla subalternità della destra fiorentina alle posizioni di soggetti esterni alle istituzioni.
Posizioni che riteniamo gravemente offensive e irrispettose per l'operato di una istituzione come il Consiglio Comunale che rappresenta i cittadini di Firenze. A questa provocazione del centrodestra risponderemo con un no netto e deciso, e siamo sicuri che così farà tutto il centro-sinistra, senza tattiche dilatorie nei confronti della delibera di revoca, che per noi può benissimo essere posta in discussione nel prossimo consiglio, ne' nei confronti della procedura per il conferimento della cittadinanza onoraria a Englaro che ci risulta essere già stata avviata con positivi contatti con Beppino Englaro e auspichiamo si concluda rapidamente.
Ricordiamo ai colleghi del centrodestra che conferendo la cittadinanza onoraria a Beppino Englaro il Consiglio Comunale ha voluto sottolineare il coraggio ed il senso civico di un uomo che si è battuto per la libertà volendo affrontare la sua tragica vicenda nei binari della legalità e della legge. La libertà di ciascuno di potere scegliere in merito alla propria vita e al proprio corpo. La libertà
di potere scegliere di essere curati sino alla fine anche con l'idratazione ed alimentazione forzata, ma anche la libertà di potere dire no. E' questa per noi la vera questione di "metodo" a cui tutti
coloro che hanno responsabilità pubbliche dovrebbero attenersi.
Stupisce che eccezioni di metodo su come si è deciso sulla cittadinanza ad Englaro vengano da esponenti di quel centrodestra che aveva emanato un decreto per revocare una sentenza della Cassazione, o che ha approvato leggi, come quella sulla fecondazione assistita, che limitano la libertà delle donne e della ricerca scientifica.
All'onorevole Toccafondi, che in questi giorni si è sgolato in appelli e suppliche, siamo noi a rivolgere un appello accorato: quando è in Parlamento, chiamato a votare su leggi che riguardano la vita ed il corpo di tutti noi si ricordi di rispettare quei "metodi" fondamentali che vanno sotto il nome di libertà e laicità. Essi sono garanzia per tutti, credenti o non credenti, cattolici o musulmani».






(fn)