Falciani (Psi): "La richiesta di Forza Italia è priva di fondamento, le parole di più di trent'anni fa di Paolo VI ci devono insegnare"

"La procedura per arrivare alla cittadinanza onoraria è stata istituzionalmente e formalmente corretta". E' quanto afferma il capogruppo del Psi Alessandro Falciani rispondendo agli interventi della capogruppo di Fi-Pdl Bianca Maria Giocoli e del consigliere Gabriele Toccafondi, sulla cittadinanza onoraria a Beppino Engalro.
"La loro richiesta - ha proseguito Falciani - è priva di ogni fondamento perché significa non rispettare la volontà del consiglio comunale e mi meraviglia, perché è una provocazione che non ha fondamento e merita una risposta adeguata. Gli organi del Comune sono due, il sindaco e il consiglio comunale che si è espresso ed è sovrano".
"A tal proposito mi permetto di fare un appello al sindaco: organizzare la cerimonia di assegnazione prima che si esaurisca il mandato. Ogni altra richiesta è fuorviante e provocatoria".
"Dopo la provocazione di Betori - ha aggiunto il consigliere Falciani - si aggiunge ora in tandem quella di Forza Italia. Vorrei ricordare la lettera che Paolo VI indirizzò ai cattolici nel 1970 in cui diceva: 'Il medico cattolico non è obbligato a utilizzare tutte le tecniche di sopravvivenza che gli offre una scienza instancabilmente creativa. In molti casi non sarebbe forse un'inutile tortura imporre la rianimazione vegetativa nella fase terminale di una malattia incurabile? In quel caso il dovere del medico è piuttosto quello di impegnarsi ad alleviare la sofferenza, invece di voler prolungare più a lungo possibile, con qualsiasi mezzo e in qualsiasi condizione, una vita che non è più pienamente umana e che va naturalmente verso il suo epilogo?'.La dottrina della Chiesa - ha sottolineato Falciani -esposta da Paolo VI trentotto anni fa è forse cambiata? O invece l'arcivescovo Betori e i suoi epigoni sono più interessati a strumentalizzare la vicenda della cittadinanza onoraria a Beppino Englaro, in mera funzione delle prossime elezioni amministrative di giugno? Se così fosse, inviterei la Curia ad esporsi pubblicamente, e a candidare un proprio rappresentante, invece di parlare attraverso i consiglieri comunali, che dovrebbero avere la funzione di tutelare gli atti amministrativi deliberati, invece di farsi portavoce di dubbie interpretazioni della dottrina della Chiesa, peraltro smentite da sacerdoti impegnati sul territorio come Don Santoro e da Don Mazzi". (pc)