Di Giorgi (PD): «Grave coinvolgere il Presidente della Repubblica in una polemica politica locale»
«E' sottocultura istituzionale coinvolgere il Presidente della Repubblica in una polemica politica locale». Così Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo del Partito Democratico, commenta la lettera aperta contro la tramvia in piazza Duomo che Mario Razzanelli, candidato a sindaco della lista civica 'Firenze c'è', ha consegnato questa mattina al Capo dello Stato, in visita a Firenze dove ha partecipato, tra l'altro, ad un convegno su Eugenio Garin.
«Il consigliere comunale Razzanelli - ha aggiunto - scambia una cerimonia solenne per un bar sport dove la domenica si scontrano le diverse fedi calcistiche. E' invece un grave errore premere sul Quirinale per ottenere forzature e placet ad una battaglia personale».
«E' certamente legittimo, in una democrazia - ha ricordato Rosa Maria Di Giorgi - portare avanti le proprie idee ma una delle regole fondamentali, per chi fa politica, è quella condurre la proprie battaglie tenendo la massima carica della Repubblica al riparo dalle strumentalizzazioni».
«A quanto pare, invece - ha concluso la capogruppo del PD - ci sono due concezioni della democrazia: quella di coloro che la vedono come un'occasione per portare in pubblico, anche durante una cerimonia solenne, le proprie ossessioni. E quella di coloro che invece pensano che la democrazia si serva solo usando la ragione, senza bisogno di tirare per la giacca il Capo dello Stato». (fn)
«Il consigliere comunale Razzanelli - ha aggiunto - scambia una cerimonia solenne per un bar sport dove la domenica si scontrano le diverse fedi calcistiche. E' invece un grave errore premere sul Quirinale per ottenere forzature e placet ad una battaglia personale».
«E' certamente legittimo, in una democrazia - ha ricordato Rosa Maria Di Giorgi - portare avanti le proprie idee ma una delle regole fondamentali, per chi fa politica, è quella condurre la proprie battaglie tenendo la massima carica della Repubblica al riparo dalle strumentalizzazioni».
«A quanto pare, invece - ha concluso la capogruppo del PD - ci sono due concezioni della democrazia: quella di coloro che la vedono come un'occasione per portare in pubblico, anche durante una cerimonia solenne, le proprie ossessioni. E quella di coloro che invece pensano che la democrazia si serva solo usando la ragione, senza bisogno di tirare per la giacca il Capo dello Stato». (fn)