Testamento biologico, Amunni (PD): «Rispetto per la dignità nella morte come avviene per la vita»

«Abbiamo il dovere morale di garantire alla dignità nella morte lo stesso valore che si riconosce alla dignità nella vita. Sul testamento biologico sono state dette tante, sicuramente troppe, cose, facendo emergere aspetti perversi che confliggono con il buon senso e la razionalità». E' quanto ha dichiarato Gianni Amunni, vicecapogruppo del PD, intervenendo questo pomeriggio in consiglio comunale duranmte la discussione della risoluzione sul testamento biologico.
«Ad oggi, in vita - ha aggiunto Amunni - non è possibile in nessun paese civile che un medico possa imporre le proprie decisioni a un paziente. Anche se si tratta di terapie salva-vita, che garantiscono una guarigione, queste non possono essere effettuate senza il consenso della persona malata. La valorizzazione della dignità del cittadino-paziente passa inderogabilmente per due principi: informazione e consenso. Solo con il rispetto di questi due principi fondamentali, malati e sani, hanno la possibilità di decidere liberamente e coscientemente del proprio futuro. Un tema legato ai diritti civili ha finito per trasformarsi in una discussione inquinata da motivazioni che rispetto, ma che afferiscono alla sfera personale di ognuno di noi. Non si può pretendere che aspetti legati a religione o filosofia assumano una valenza generale, ricadendo poi sulle scelte di ciscuno, a prescindere dalla nostra volontà». (fn)