Agostini (PD: «Fondamentali misure alternative per reinserire i detenuti»

«La relazione dell'onorevole Franco Corleone ha messo in luce ancora una volta la precarietà del nostro sistema carcerario e la situazione spesso disumana e igienicamente insostenibile che i detenuti si trovano ad affrontare. Emerge dai dati forniti un aspetto importante, su cui investire per il reinserimento sociale: fra i detenuti sottoposti a misure pena alternative la reiterazione del reato si riduce al 17%, rispetto al 70 % che caratterizza coloro che escono dopo aver scontato completamente la pena nella maniera classica»
Susanna Agostini, consigliera del gruppo del PD e presidente della c cmmissione servizi sociali e sanità, è intervenuta nel dibattito consiliare seguito alla relazione del garante dei diritti dei detenuti del Comune.
«In questi anni - ha aggiunto - abbiamo incontrato, in più occasioni a partire dal consiglio comunale all'interno del carcere, molte persone, perché questo sono prima che detenuti, ascoltandoli e comprendendo dalle loro parole qual è il dramma umano della detenzione. Per questo quando ci si limita a esaltare il concetto della 'certezza della pena', vorrei rispondere che non si conosce abbastanza bene come sia vergognoso il modo di scontarla in molti penitenziari italiani, con un danno che prima di tutto ricade sulla nostra società. Le parole del Garante ci hanno illustrato casi di donne con problemi psichici, che passano le loro giornate a dormire in cella, sedate dai farmaci, di 6 bambini che scontano la pena delle madri, chiusi con loro in carcere, delle carenze igieniche, con una pesante incidenza di malattie fra i detenuti. Forse non ci rendiamo conto, perché pensiamo a un problema che non ci tocca, che poi tutto questo ricade sulla comunità, che persone malate, una volta scontata la pena ritornano fra noi e interagiscono con noi nella quotidianità. Siamo invece convinti che il primo obiettivo del carcere sia sempre quello di far ritrovare se stesso al detenuto, di restituirlo alla società cambiato in meglio. Difficile riuscirci quando abbiamo strutture capaci di ospitare 450 persone, che si trovano a dover sostenere il peso di 8-900 detenuti, sino a arrivare anche a 1.500. In questo quadro appare sempre più importante puntare sulle misure alternative della pena, soprattutto per quei reati legati a tossicodipendenza o a situazioni di disagio delle persone».
«In questi anni - ha ricordato Susanna Agostini - l'amministrazione comunale e il garante hanno fatto un grande lavoro per migliorare le condizioni dei detenuti e per favorire il loro reinserimento, ma non possiamo accontentarci. Ci sono almeno 800 persone che hanno bisogno di cure sanitarie e questo peso da ora ricade sulla Società della salute, sarà necessario per questo nuovo impegno un sostegno dalla Regione. Una necessità a cui non possiamo e non vogliamo sottrarci, se l'obiettivo è garantire a pieno l'integrazione socio-sanitaria, uguale per tutte le comunità rappresentate». (fn)