Consegnate dagli operai le chiavi della città per il Polo Musicale fiorentino. Il vicesindaco Matulli: "Un evento che unisce il passato e il futuro di Firenze"
Una consegna storica. Oggi le chiavi dell'Officina ferroviaria grandi riparazioni di Firenze Porta al Prato vengono consegnate all'Amministrazione comunale in rappresentanza della città, rispettando quanto citato più volte nelle assemblee che precedevano le lotte del dopoguerra contro la chiusura dell'impianto: ovvero che "l'ultimo operaio di Porta al Prato consegnerà la chiave dell'officina alla città per farne un uso che sia di utilità per Firenze". Ed è quello che avviene oggi.
La prima officina ferroviaria d'Italia, con una storia di oltre un secolo in cui si è distinta per qualità e quantità di produzioni, viene consegnata alla città e ospiterà la sede del nuovo Polo Musicale di Firenze. Il comitato promotore dell'officina, infatti, con questo gesto simbolico realizza oggi quanto auspicato dagli operai che li hanno preceduti e dai gruppi armati partigiani. In memoria del costante impegno dei lavoratori che dal dopoguerra ad oggi si sono battuti perché le officine non venissero chiuse, ma trasferite in un nuovo impianto collocato in territorio fiorentino mantenendo così posti di lavoro qualificati e sicuri, oggi vengono consegnate le chiavi della struttura al vicesindaco Giuseppe Matulli. "L'evento di oggi rappresenta la cerniera tra un lungo passato di lavoro altamente qualificato, di preoccupazioni e lotte, e una prospettiva futura di grandi significati - commenta il vicesindaco Matulli al momento della consegna delle chiavi -. E' anche un fatto culturale ed economico. L'ingegneria ferroviaria vanta infatti a Firenze una grande tradizione sia per la progettazione che per la manutenzione, che ha reso la nostra città sede ideale per l'Agenzia per la sicurezza ferroviaria. E ancora un fatto sociale, per le ininterrotte lotte dei lavoratori ferroviari fiorentini per non perdere un così importante e qualificato luogo di produzione di beni e servizi. Luogo di produzione che fu difeso anche nella lotta partigiana. La consegna delle chiavi di Porta a Prato alla città - continua il vicesindaco - va quindi inserito in una prospettiva di qualificazione territoriale, grazie alle officine dell'Osmannoro; culturale, grazie al nuovo teatro del Maggio; sociale, per la tutela di due realtà importanti per Firenze: i lavoratori delle officine e quelli del Maggio Musicale Fiorentino".
"Sono contento quest'oggi di poter festeggiare quanto auspicato circa un anno fa - aggiunge l'assessore regionale ai trasporti ed infrastrutture Riccardo Conti -. La consegna delle chiavi per il nuovo polo musicale è una nota positiva per lo sviluppo della città e di tutta quest'area senza dubbio importante per Firenze. La zona in cui ci troviamo ricopre un ruolo strategico centrale nello sviluppo del trasporto intermodale metropolitano. Siamo a due passi dalla nuova stazione di collegamento con Empoli, di fronte alla nuova fermata della tramvia, a pochi passi dal centro. Una struttura come quella del Polo della musica - conclude Conti - in quest'area qualifica maggiormente il lavoro ed i progetti per cui stiamo da anni lavorando".
Donato Carillo intervenuto in rappresentanza del Gruppo Ferrovie dello Stato, ha ricordato che: "il Gruppo Ferrovie dello Stato decidendo di cedere questo importante e storico elemento del proprio patrimonio alla città di Firenze, sa di aver compiuto un atto che segna un passaggio chiave nella storia industriale e culturale della città. Si chiude oggi un capitolo che ha visto coinvolta la città e le sue migliori forze produttive, insieme a intere generazioni di ingegneri, tecnici e operai e subito, senza soluzione di continuità, se ne apre un altro che vede ancora la città del giglio giocare un ruolo significativo nelle strategie di potenziamento del sistema ferroviario toscano e italiano. Cambiano soltanto gli scenari, mentre l'area della ex officina si integrerà al tessuto urbanistico e culturale di Firenze, il Gruppo Ferrovie dello Stato continuerà a svolgere le attività di manutenzione ciclica delle carrozze nelle officine di Osmannoro, dove si sta già svolgendo anche la manutenzione dei treni regionali. Così il centro di Osmannoro diventa un impianto di assoluta eccellenza, all'avanguardia nella manutenzione del materiale rotabile."
L'attività un tempo ospitata nelle officine di Porta a Prato, grazie alle lunghe lotte durate fino a tutto il 1992, si sono trasferite nel nuovo polo dell'Osmannoro, in zona Casina Rossa, con il mantenimento degli attuali posti di lavoro ma una diversificazione nella produzione. Il nuovo centro, infatti, ha una dotazione polifunzionale, in cui si può fare manutenzione ciclica e corrente a treni completi, e non più delle singole carrozze. Oggi quindi i lavoratori sono impegnati in una produzione standardizzata che realizza la "medie distanze" utilizzate per il trasporto regionale.
Da segnalare inoltre che nella giornata di oggi si incontrano il futuro della musica a Firenze - i giovani allievi dell'accademia musicale di Firenze a cui verrà consegnata una medaglia in ricordo al loro primo concerto nella futura sede del Polo - con la storia delle Officine, in una mostra fotografica sul bombardamento delle strutture della Leopolda allestita temporaneamente per l'occasione. (mf)
SEGUE FOTO CGE
La prima officina ferroviaria d'Italia, con una storia di oltre un secolo in cui si è distinta per qualità e quantità di produzioni, viene consegnata alla città e ospiterà la sede del nuovo Polo Musicale di Firenze. Il comitato promotore dell'officina, infatti, con questo gesto simbolico realizza oggi quanto auspicato dagli operai che li hanno preceduti e dai gruppi armati partigiani. In memoria del costante impegno dei lavoratori che dal dopoguerra ad oggi si sono battuti perché le officine non venissero chiuse, ma trasferite in un nuovo impianto collocato in territorio fiorentino mantenendo così posti di lavoro qualificati e sicuri, oggi vengono consegnate le chiavi della struttura al vicesindaco Giuseppe Matulli. "L'evento di oggi rappresenta la cerniera tra un lungo passato di lavoro altamente qualificato, di preoccupazioni e lotte, e una prospettiva futura di grandi significati - commenta il vicesindaco Matulli al momento della consegna delle chiavi -. E' anche un fatto culturale ed economico. L'ingegneria ferroviaria vanta infatti a Firenze una grande tradizione sia per la progettazione che per la manutenzione, che ha reso la nostra città sede ideale per l'Agenzia per la sicurezza ferroviaria. E ancora un fatto sociale, per le ininterrotte lotte dei lavoratori ferroviari fiorentini per non perdere un così importante e qualificato luogo di produzione di beni e servizi. Luogo di produzione che fu difeso anche nella lotta partigiana. La consegna delle chiavi di Porta a Prato alla città - continua il vicesindaco - va quindi inserito in una prospettiva di qualificazione territoriale, grazie alle officine dell'Osmannoro; culturale, grazie al nuovo teatro del Maggio; sociale, per la tutela di due realtà importanti per Firenze: i lavoratori delle officine e quelli del Maggio Musicale Fiorentino".
"Sono contento quest'oggi di poter festeggiare quanto auspicato circa un anno fa - aggiunge l'assessore regionale ai trasporti ed infrastrutture Riccardo Conti -. La consegna delle chiavi per il nuovo polo musicale è una nota positiva per lo sviluppo della città e di tutta quest'area senza dubbio importante per Firenze. La zona in cui ci troviamo ricopre un ruolo strategico centrale nello sviluppo del trasporto intermodale metropolitano. Siamo a due passi dalla nuova stazione di collegamento con Empoli, di fronte alla nuova fermata della tramvia, a pochi passi dal centro. Una struttura come quella del Polo della musica - conclude Conti - in quest'area qualifica maggiormente il lavoro ed i progetti per cui stiamo da anni lavorando".
Donato Carillo intervenuto in rappresentanza del Gruppo Ferrovie dello Stato, ha ricordato che: "il Gruppo Ferrovie dello Stato decidendo di cedere questo importante e storico elemento del proprio patrimonio alla città di Firenze, sa di aver compiuto un atto che segna un passaggio chiave nella storia industriale e culturale della città. Si chiude oggi un capitolo che ha visto coinvolta la città e le sue migliori forze produttive, insieme a intere generazioni di ingegneri, tecnici e operai e subito, senza soluzione di continuità, se ne apre un altro che vede ancora la città del giglio giocare un ruolo significativo nelle strategie di potenziamento del sistema ferroviario toscano e italiano. Cambiano soltanto gli scenari, mentre l'area della ex officina si integrerà al tessuto urbanistico e culturale di Firenze, il Gruppo Ferrovie dello Stato continuerà a svolgere le attività di manutenzione ciclica delle carrozze nelle officine di Osmannoro, dove si sta già svolgendo anche la manutenzione dei treni regionali. Così il centro di Osmannoro diventa un impianto di assoluta eccellenza, all'avanguardia nella manutenzione del materiale rotabile."
L'attività un tempo ospitata nelle officine di Porta a Prato, grazie alle lunghe lotte durate fino a tutto il 1992, si sono trasferite nel nuovo polo dell'Osmannoro, in zona Casina Rossa, con il mantenimento degli attuali posti di lavoro ma una diversificazione nella produzione. Il nuovo centro, infatti, ha una dotazione polifunzionale, in cui si può fare manutenzione ciclica e corrente a treni completi, e non più delle singole carrozze. Oggi quindi i lavoratori sono impegnati in una produzione standardizzata che realizza la "medie distanze" utilizzate per il trasporto regionale.
Da segnalare inoltre che nella giornata di oggi si incontrano il futuro della musica a Firenze - i giovani allievi dell'accademia musicale di Firenze a cui verrà consegnata una medaglia in ricordo al loro primo concerto nella futura sede del Polo - con la storia delle Officine, in una mostra fotografica sul bombardamento delle strutture della Leopolda allestita temporaneamente per l'occasione. (mf)
SEGUE FOTO CGE