Razzanelli (Udc): "Renzi candidato del Pd grazie ai voti del centrodestra". Presentato un sondaggio sul voto delle primarie
"Matteo Renzi si è guadagnato la candidatura a sindaco per il PD grazie ai voti degli elettori di centrodestra". E' quanto ha dichiarato Mario Razzanelli, capogruppo dell'Udc in Palazzo Vecchio e candidato sindaco della lista civica "Firenze c'è". L'occasione è stata la presentazione dei risultati di un sondaggio, commissionato dallo stesso Razzanelli all'Istituto Freni e che si è concluso il 5 di febbraio, su "Orientamento dell'elettorato fiorentino nei confronti delle primarie e la composizione del voto".
"Dal sondaggio - ha spiegato Razzanelli - emerge che, alla data del 5 febbraio, il 23% circa di chi era intenzionato a votare Renzi, pari a circa 3.500 preferenze, proveniva da elettori del centrodestra: voti in prestito che torneranno alle amministrative ai rispettivi partiti". Razzanelli ha continuato precisando che "se questi simpatizzanti del Pdl non fossero andati a votare avremmo avuto un ballottaggio tra Renzi e Pistelli".
"Pertanto - ha aggiunto - Renzi non rappresenta l'elettorato del PD. Queste primarie hanno di fatto decretato un candidato non scelto dagli elettori del partito e ciò causerà reazioni imprevedibili ancora tutte da valutare. Questa contraddizione è destinata a produrre conseguenze anche prima delle amministrative di giugno".
"Al referendum contro le linee 2 e 3 della tramvia votarono in 124mila - ha spiegato ancora Razzanelli - e allora fu detto che erano pochi. Quelli delle primarie sono molti meno. In rapporto alle politiche, ha votato il 13% dell'elettorato. Ne consegue che per Renzi ha votato solo il 5% degli aventi diritto al voto. E come ha già spiegato Graziano Cioni - ha ribadito -, Renzi grida al trionfo avendo preso appena 15mila voti. Per arrivare in Palazzo Vecchio la strada è lunga , ne occorrono almeno 120.000". Razzanelli ha continuato spiegando che "l'elettorato di centrodestra ha votato Renzi perché, nella convinzione che vinca il candidato del centrosinistra ha voluto scegliere il 'meno peggio' ed ha preferito appoggiare quello a loro più vicino nel centrosinistra. Dopo la presentazione della lista civica 'Firenze c'è', i fiorentini hanno ora a disposizione una 'casa comune apartitica' in cui ritrovarsi per il rilancio di Firenze e sono convinto che otterrà forti e significativi consensi perché Renzi è 'giovane' anagraficamente ma non rappresenta 'il nuovo' e non è credibile. Infatti, durante la sua presidenza della Provincia - ha sottolineato Razzanelli - il candidato sindaco del PD non ha mai alzato un dito per fermare lo sventramento ed il degrado della città, come hanno fatto i suoi colleghi di partito in Palazzo Vecchio".
"Renzi in piena campagna per le primarie, mentre dichiarava di rappresentare la discontinuità con il sistema, sottoscriveva il 28 di ottobre insieme a Domenici l'accordo con le Ferrovie che prevede tramvia, sottoattraversamento della Tav e cementificazione della città. Amo Firenze, come la amano tutti i fiorentini, che questa volta non si lasceranno ingannare" ha concluso Razzanelli. (mf)
"Dal sondaggio - ha spiegato Razzanelli - emerge che, alla data del 5 febbraio, il 23% circa di chi era intenzionato a votare Renzi, pari a circa 3.500 preferenze, proveniva da elettori del centrodestra: voti in prestito che torneranno alle amministrative ai rispettivi partiti". Razzanelli ha continuato precisando che "se questi simpatizzanti del Pdl non fossero andati a votare avremmo avuto un ballottaggio tra Renzi e Pistelli".
"Pertanto - ha aggiunto - Renzi non rappresenta l'elettorato del PD. Queste primarie hanno di fatto decretato un candidato non scelto dagli elettori del partito e ciò causerà reazioni imprevedibili ancora tutte da valutare. Questa contraddizione è destinata a produrre conseguenze anche prima delle amministrative di giugno".
"Al referendum contro le linee 2 e 3 della tramvia votarono in 124mila - ha spiegato ancora Razzanelli - e allora fu detto che erano pochi. Quelli delle primarie sono molti meno. In rapporto alle politiche, ha votato il 13% dell'elettorato. Ne consegue che per Renzi ha votato solo il 5% degli aventi diritto al voto. E come ha già spiegato Graziano Cioni - ha ribadito -, Renzi grida al trionfo avendo preso appena 15mila voti. Per arrivare in Palazzo Vecchio la strada è lunga , ne occorrono almeno 120.000". Razzanelli ha continuato spiegando che "l'elettorato di centrodestra ha votato Renzi perché, nella convinzione che vinca il candidato del centrosinistra ha voluto scegliere il 'meno peggio' ed ha preferito appoggiare quello a loro più vicino nel centrosinistra. Dopo la presentazione della lista civica 'Firenze c'è', i fiorentini hanno ora a disposizione una 'casa comune apartitica' in cui ritrovarsi per il rilancio di Firenze e sono convinto che otterrà forti e significativi consensi perché Renzi è 'giovane' anagraficamente ma non rappresenta 'il nuovo' e non è credibile. Infatti, durante la sua presidenza della Provincia - ha sottolineato Razzanelli - il candidato sindaco del PD non ha mai alzato un dito per fermare lo sventramento ed il degrado della città, come hanno fatto i suoi colleghi di partito in Palazzo Vecchio".
"Renzi in piena campagna per le primarie, mentre dichiarava di rappresentare la discontinuità con il sistema, sottoscriveva il 28 di ottobre insieme a Domenici l'accordo con le Ferrovie che prevede tramvia, sottoattraversamento della Tav e cementificazione della città. Amo Firenze, come la amano tutti i fiorentini, che questa volta non si lasceranno ingannare" ha concluso Razzanelli. (mf)