Luna Park nel Quartiere 4. Presidente D'Eugenio: "Argingrosso cassa di espansione per l'Arno o Luna Park? Non vogliamo gli aironi sulle giostre"
"Qualche settimana fa l'assessore all'ambiente Claudio Del Lungo ha presentato il progetto per la cassa di espansione dell'Argingrosso, individuando in questo luogo un ambiente idoneo a canalizzare e mitigare le possibili esondazioni dell'Arno. Con la formalizzazione di questa destinazione ci aspettavamo che cadesse la parola «Fine» sul ventilato trasferimento all'Argingrosso delle strutture del Luna Park attualmente localizzate alle Cascine, soluzione drasticamente avversata dal Quartiere 4 e dall'intera società civile del sud-ovest fiorentino. Sarebbe davvero difficile spiegare come possono essere compatibili una destinazione a cassa di espansione, con annessa protezione della locale oasi faunistica (vi si sono infatti insediate colonie di garzette, nitticore e altre specie di trampolieri) e delle strutture impattanti come quelle richieste da un'area divertimenti. A meno che la mano sinistra non ignori cosa sta facendo quella destra".
È il commento del presidente del Quartiere 4 Giuseppe D'Eugenio all'ipotesi di trasferire la sede del Luna Park dalle Cascine al parco dell'Argingrosso ribadita dall'assessore Gori durante l'incontro di stamani con i giostrai.
"Ben venga la bonifica ma non certo per farci il Luna Park!! A questo ci opporremo in ogni modo e con buona ragione - ha ribadito il presidente D'Eugenio - Nessuno, per favore, venga a tirar fuori la storia dell'Effetto Nimby, secondo la quale non si vorrebbe mai sotto casa propria quello che si accetterebbe volentieri in linea di principio, purché in casa d'altri. Vogliamo ribadire che il Quartiere 4, in coerenza con una storia all'insegna della partecipazione e dell'assunzione di responsabilità, non si è limitato a «dire no» né ha mai preteso di tenere il problema «alla larga» dal proprio territorio. Al contrario, ha avanzato delle proposte alternative, fra l'altro gradite agli operatori, per una sistemazione del Luna Park non solo senza costi aggiuntivi ma, anzi, con un risparmio consistente per l'amministrazione, nell'ambito di una razionalizzazione dell'intera macchina degli spettacoli viaggianti, in vista di un utilizzo più sensato degli spazi disponibili. Non va dimenticato infatti che, oltre all'area di esercizio (il Luna Park vero e proprio), il mondo dei giostrai si compone anche di un'area di residenza (gli alloggi degli operatori) e di un'area di stoccaggio dei mezzi (il parcheggio dei grossi camion necessari al trasporto stagionale delle strutture). All'Argingrosso è assolutamente impossibile soddisfare tutte e tre queste esigenze".
"Insomma, lo ribadiamo, «niente aironi in giostra» - conclude il presidente D'Eugenio -. Il Luna Park è assolutamente incompatibile con l'Argingrosso e oltretutto il suo arrivo vanificherebbe il lungo lavoro fatto per limitare al minimo l'accesso del traffico privato, con conseguenze disastrose per la tenuta dell'intero contesto ambientale dove progressivamente si sono inserite attività pienamente consone alla vocazione del luogo (centro ippico, golf, orti sociali, area ludica). Ma non ci sono solo gli aironi. Basta pensare ai vicini insediamenti residenziali, dove abitano migliaia di persone che certo non gradirebbero la trasformazione di un parco naturalistico in una fonte di traffico e di rumori". (uc)
È il commento del presidente del Quartiere 4 Giuseppe D'Eugenio all'ipotesi di trasferire la sede del Luna Park dalle Cascine al parco dell'Argingrosso ribadita dall'assessore Gori durante l'incontro di stamani con i giostrai.
"Ben venga la bonifica ma non certo per farci il Luna Park!! A questo ci opporremo in ogni modo e con buona ragione - ha ribadito il presidente D'Eugenio - Nessuno, per favore, venga a tirar fuori la storia dell'Effetto Nimby, secondo la quale non si vorrebbe mai sotto casa propria quello che si accetterebbe volentieri in linea di principio, purché in casa d'altri. Vogliamo ribadire che il Quartiere 4, in coerenza con una storia all'insegna della partecipazione e dell'assunzione di responsabilità, non si è limitato a «dire no» né ha mai preteso di tenere il problema «alla larga» dal proprio territorio. Al contrario, ha avanzato delle proposte alternative, fra l'altro gradite agli operatori, per una sistemazione del Luna Park non solo senza costi aggiuntivi ma, anzi, con un risparmio consistente per l'amministrazione, nell'ambito di una razionalizzazione dell'intera macchina degli spettacoli viaggianti, in vista di un utilizzo più sensato degli spazi disponibili. Non va dimenticato infatti che, oltre all'area di esercizio (il Luna Park vero e proprio), il mondo dei giostrai si compone anche di un'area di residenza (gli alloggi degli operatori) e di un'area di stoccaggio dei mezzi (il parcheggio dei grossi camion necessari al trasporto stagionale delle strutture). All'Argingrosso è assolutamente impossibile soddisfare tutte e tre queste esigenze".
"Insomma, lo ribadiamo, «niente aironi in giostra» - conclude il presidente D'Eugenio -. Il Luna Park è assolutamente incompatibile con l'Argingrosso e oltretutto il suo arrivo vanificherebbe il lungo lavoro fatto per limitare al minimo l'accesso del traffico privato, con conseguenze disastrose per la tenuta dell'intero contesto ambientale dove progressivamente si sono inserite attività pienamente consone alla vocazione del luogo (centro ippico, golf, orti sociali, area ludica). Ma non ci sono solo gli aironi. Basta pensare ai vicini insediamenti residenziali, dove abitano migliaia di persone che certo non gradirebbero la trasformazione di un parco naturalistico in una fonte di traffico e di rumori". (uc)