Tramvia, il vicesindaco Matulli risponde al comunicato dell'Enel
Questo è l'intervento del vicesindaco Giuseppe Matulli in merito al comunicato emesso da Enel:
"Sorprende che ENEL reagisca con tanta polemica ad una informazione giornalistica proprio per la collaborazione che ha caratterizzato il rapporto, anche abbastanza complesso fra Comune, Enel, RFI per la realizzazione della sottostazione di via Luigi Alamanni, per aver coordinato con i lavori della tramvia la posa dei cavi in Piazza Stazione e per predisporsi a chiudere via Alamanni (coordinando tale chiusura con gli altri cantieri di Piazza Stazione e di via Jacopo da Diacceto) con l'obiettivo sempre perseguito di ridurre al minimo i disagi e la funzionalità di un area così centrale e fondamentale come via Alamanni (così come è stato fatto su richiesta dei commercianti per la sospensione di una parte dei lavori nel periodo natalizio).
L'osservazione riportata dalla stampa, che i locali per la sottostazione di via Alamanni è stata resa praticabile il 2 febbraio, non costituisce alcuna notazione polemica ma è la constatazione oggettiva di uno stato di fatto inoppugnabile.
Con riferimento al comunicato dell'ENEL si allega la seguente nota tecnica:
Il sistema di alimentazione della linea tramviaria Firenze S.M.N. - Scandicci si basa su 5 sottostazioni di trasformazione e conversione dell'energia elettrica (SSE) distribuite lungo la linea (S.M.N., Paolo Uccello, Arcipressi, Moro, Deposito Vingone), che ricevono una media tensione alternata (15.000 V) e rendono una bassa tensione continua (750 V). Le consegne della media tensione da parte dell'Enel sono previste ai due estremi, in corrispondenza della SSE del Deposito Vingone e di quella di S.M.N.., e grazie all'interconnessione, le SSE possono ricevere la media tensione tutte da Vingone, tutte da S.M.N. o parte da Vingone e parte da S.M.N.. Ciò corrisponde a criteri di disponibilità del sistema, per evitare interruzioni del servizio tramviario.
Attualmente sono pronte e funzionanti 3 SSE (Deposito Vingone, Moro e Arcipressi). La SSE Paolo Uccello è soggetta ad un ritardo nella costruzione del relativo fabbricato, dovuto ad imprevisti nella realizzazione del complesso nodo di piazza Paolo Uccello, mentre la SSE S.M.N. viene realizzata all'interno di un fabbricato costruito da Enel in base ad una convenzione col Comune e l'ATI appaltatrice dei lavori della tramvia ha potuto avere accesso in tale fabbricato, per dare corso alle opere di sua competenza, soltanto il giorno 2 u.s.. Si prevede che la SSE S.M.N. possa essere pronta e funzionante entro i primi di maggio, la SSE Paolo Uccello poco dopo.
Dall'anno scorso è attiva la consegna in media tensione dell'Enel al Deposito Vingone, che, con il suo valore di potenza di 12 MW, è atta ad alimentare - come si è detto sopra - tutte le SSE della tramvia. Ciò non basta però per poter dare alimentazione ad un tram sull'intero tracciato. Se l'ultima SSE attiva è quella di Arcipressi, distante circa 4 km da S.M.N., si hanno infatti due effetti negativi: 1) una progressiva rilevante caduta di tensione sulla linea di contatto dell'ultimo tratto, "a sbalzo", peraltro accettabile finché i tram in circolazione sul tale tratto sono solo uno o due; 2) l'impossibilità di attivare le protezioni di corto circuito del sistema tramviario, a causa dell'anomala lunghezza del tratto, impedimento questo insuperabile.
È dunque vero che con la media tensione di Vingone si può alimentare tutta la linea tramviaria, ma - anche se dovesse circolare un tram solo - occorre che sia attiva almeno una SSE dell'ultimo tratto (Paolo Uccello o S.M.N.), mentre per i motivi summenzionati, ciò non sarà possibile a breve. Si effettueranno comunque le prove di sagoma statica della tramvia, ricorrendo al traino del tram con l'apposito trattore.
La questione dei cavi da posare in via Alamanni non va confusa con la ragione che impedisce di alimentare presto tutta la linea. Tra le diverse finalità di quei cavi, infatti, vi è quella di consentire la consegna della media tensione anche da S.M.N., realizzando così quella ridondanza di consegne di energia che sarà fondamentale in fase di esercizio della tramvia. Il breve ritardo nella posa di tali cavi, dovuto all'impossibilità di sovrapporre diverse attività in spazi limitati (dove la cittadinanza ha già subito notevoli penalizzazioni) non ha alcun effetto sulle attività della tramvia, poiché quello che urge è il completamento della SSE, non la consegna della media tensione a S.M.N".
(pc)
"Sorprende che ENEL reagisca con tanta polemica ad una informazione giornalistica proprio per la collaborazione che ha caratterizzato il rapporto, anche abbastanza complesso fra Comune, Enel, RFI per la realizzazione della sottostazione di via Luigi Alamanni, per aver coordinato con i lavori della tramvia la posa dei cavi in Piazza Stazione e per predisporsi a chiudere via Alamanni (coordinando tale chiusura con gli altri cantieri di Piazza Stazione e di via Jacopo da Diacceto) con l'obiettivo sempre perseguito di ridurre al minimo i disagi e la funzionalità di un area così centrale e fondamentale come via Alamanni (così come è stato fatto su richiesta dei commercianti per la sospensione di una parte dei lavori nel periodo natalizio).
L'osservazione riportata dalla stampa, che i locali per la sottostazione di via Alamanni è stata resa praticabile il 2 febbraio, non costituisce alcuna notazione polemica ma è la constatazione oggettiva di uno stato di fatto inoppugnabile.
Con riferimento al comunicato dell'ENEL si allega la seguente nota tecnica:
Il sistema di alimentazione della linea tramviaria Firenze S.M.N. - Scandicci si basa su 5 sottostazioni di trasformazione e conversione dell'energia elettrica (SSE) distribuite lungo la linea (S.M.N., Paolo Uccello, Arcipressi, Moro, Deposito Vingone), che ricevono una media tensione alternata (15.000 V) e rendono una bassa tensione continua (750 V). Le consegne della media tensione da parte dell'Enel sono previste ai due estremi, in corrispondenza della SSE del Deposito Vingone e di quella di S.M.N.., e grazie all'interconnessione, le SSE possono ricevere la media tensione tutte da Vingone, tutte da S.M.N. o parte da Vingone e parte da S.M.N.. Ciò corrisponde a criteri di disponibilità del sistema, per evitare interruzioni del servizio tramviario.
Attualmente sono pronte e funzionanti 3 SSE (Deposito Vingone, Moro e Arcipressi). La SSE Paolo Uccello è soggetta ad un ritardo nella costruzione del relativo fabbricato, dovuto ad imprevisti nella realizzazione del complesso nodo di piazza Paolo Uccello, mentre la SSE S.M.N. viene realizzata all'interno di un fabbricato costruito da Enel in base ad una convenzione col Comune e l'ATI appaltatrice dei lavori della tramvia ha potuto avere accesso in tale fabbricato, per dare corso alle opere di sua competenza, soltanto il giorno 2 u.s.. Si prevede che la SSE S.M.N. possa essere pronta e funzionante entro i primi di maggio, la SSE Paolo Uccello poco dopo.
Dall'anno scorso è attiva la consegna in media tensione dell'Enel al Deposito Vingone, che, con il suo valore di potenza di 12 MW, è atta ad alimentare - come si è detto sopra - tutte le SSE della tramvia. Ciò non basta però per poter dare alimentazione ad un tram sull'intero tracciato. Se l'ultima SSE attiva è quella di Arcipressi, distante circa 4 km da S.M.N., si hanno infatti due effetti negativi: 1) una progressiva rilevante caduta di tensione sulla linea di contatto dell'ultimo tratto, "a sbalzo", peraltro accettabile finché i tram in circolazione sul tale tratto sono solo uno o due; 2) l'impossibilità di attivare le protezioni di corto circuito del sistema tramviario, a causa dell'anomala lunghezza del tratto, impedimento questo insuperabile.
È dunque vero che con la media tensione di Vingone si può alimentare tutta la linea tramviaria, ma - anche se dovesse circolare un tram solo - occorre che sia attiva almeno una SSE dell'ultimo tratto (Paolo Uccello o S.M.N.), mentre per i motivi summenzionati, ciò non sarà possibile a breve. Si effettueranno comunque le prove di sagoma statica della tramvia, ricorrendo al traino del tram con l'apposito trattore.
La questione dei cavi da posare in via Alamanni non va confusa con la ragione che impedisce di alimentare presto tutta la linea. Tra le diverse finalità di quei cavi, infatti, vi è quella di consentire la consegna della media tensione anche da S.M.N., realizzando così quella ridondanza di consegne di energia che sarà fondamentale in fase di esercizio della tramvia. Il breve ritardo nella posa di tali cavi, dovuto all'impossibilità di sovrapporre diverse attività in spazi limitati (dove la cittadinanza ha già subito notevoli penalizzazioni) non ha alcun effetto sulle attività della tramvia, poiché quello che urge è il completamento della SSE, non la consegna della media tensione a S.M.N".
(pc)