Parco della Musica, La Sinistra: «Un'opera importante che verrà realizzata senza colate di cemento a Campo di Marte»
«Con la delibera sul nuovo Parco della Musica e con l'ordine del giorno allegato, il Comune potrà procedere ad acquisire l'area senza inserire nel piano strutturale il pesante intervento di circa 45mila metri quadri di edificazione previsto dall'accordo con le Ferrovie per l'area di Campo di Marte». E' quanto sottolineano i consiglieri del gruppo de La Sinistra.
«In particolare - hanno spiegato - nell'ordine del giorno è stata recepita la nostra richiesta di non procedere, nel piano strutturale, alla quantificazione dei metri quadri previsti per l'area di Campo di Marte.
In questo modo il Comune avrà la possibilità di acquistare l'area a prezzo di mercato, possibilità prevista dalla convenzione con le Ferrovie».
«Eventuali scelte sulle aree ferroviarie - hanno concluso i consiglieri de La Sinistra - dovranno così affrontare l'iter delle varianti al piano strutturale e degli accordi di pianificazione previsti dalla normativa.
Non ci convinceva invece l'emendamento presentato da Rifondazione Comunista e dai Comunisti Italiani perché avrebbe rallentato o di fatto bloccato la costruzione del nuovo auditorium, opera pregevole di cui Firenze ha bisogno ed avrebbe addirittura rischiato, se si fosse proceduto all'esproprio, di determinare un aumento di spese del 10% per l'amministrazione». (fn)
«In particolare - hanno spiegato - nell'ordine del giorno è stata recepita la nostra richiesta di non procedere, nel piano strutturale, alla quantificazione dei metri quadri previsti per l'area di Campo di Marte.
In questo modo il Comune avrà la possibilità di acquistare l'area a prezzo di mercato, possibilità prevista dalla convenzione con le Ferrovie».
«Eventuali scelte sulle aree ferroviarie - hanno concluso i consiglieri de La Sinistra - dovranno così affrontare l'iter delle varianti al piano strutturale e degli accordi di pianificazione previsti dalla normativa.
Non ci convinceva invece l'emendamento presentato da Rifondazione Comunista e dai Comunisti Italiani perché avrebbe rallentato o di fatto bloccato la costruzione del nuovo auditorium, opera pregevole di cui Firenze ha bisogno ed avrebbe addirittura rischiato, se si fosse proceduto all'esproprio, di determinare un aumento di spese del 10% per l'amministrazione». (fn)