Bianchi (FI-PdL): «Tante nuove imprese in crisi dopo che il Comune ha bloccato i contributi per le aziende che nascono nelle aree di degrado»
«Molte società si trovano in grave difficoltà dopo il blocco, da parte del Comune, dei contributi economici previsti dall'apposito fondo ministeriale per le aziende che nascono in aree di degrado urbano e sociale della città». E' quanto sostiene Jacopo Bianchi, consigliere di FI-PdL.
«Con decisione di giunta del novembre 2008 - spiega l'esponente del centrodestra - l'amministrazione ha bloccato molti pagamenti garantendo spese obbligatorie quali le rate di mutuo, stipendi dei dipendenti e alcune priorità politiche. Tra queste ultime non sono state inseriti i contributi alle imprese che si erano accreditate per godere delle agevolazioni del bando. Pertanto le neo imprese si son trovate, a partire dallo scorso mese di ottobre, nella condizione di non riscuotere dalla tesoreria del Comune le rate contributive per le quali avevano presentato la rendicontazione periodica prevista. La conseguenza è stata che, avendo nel frattempo attivato finanziamenti bancari per consentire l'avvio dell'attività, le imprese si sono trovate senza liquidità e quindi esposte al concreto rischio di protesto da parte delle banche che hanno avuto dal Comune garanzie già scadute dallo scorso anno».
«La giunta Domenici - ha commentato Bianchi che sulla vicenda ha presentato un'interrogazione - non ha a cuore lo sviluppo economico, soprattutto quello che dovrebbe riqualificare le zone maggiormente degradate della città. E' una scelta ingiusta, incoerente e che non tiene conto che solo sostenendo che investe per produrre lavoro garantisce la ricchezza di una città e sostiene la ripresa economica».
Questo il testo dell'interrogazione:
INTERROGAZIONE
Oggetto: interroga il Sindaco in merito alla mancata liquidazione delle quote contributive spettanti alle nuove imprese di cui al bando pubblico n.1767/2007
Il sottoscritto Consigliere Comunale,
preso atto del Decreto del Ministero delle Attività Produttive del 28 marzo 2002, che ripartisce il Fondo per gli interventi agevolati alle imprese e del Decreto dello stesso Ministero del 5 giugno 2002, che determina le risorse finanziarie da trasferire ai Comuni capoluogo di Area Metropolitana per l'attuazione degli interventi per lo sviluppo imprenditoriale in aree di degrado urbano, ex art. 14 della Legge n.266/1997;
visto il decreto n.15048 del 19 luglio 2004, con il quale il Ministero delle Attività Produttive stabilisce il quinto finanziamento dell'art.14 Legge 266/97 ed il successivo decreto dello stesso ministero n.16024 del 11 novembre 2004, recante determinazione della ripartizione dei
fondi fra i Comuni interessati per;attuazione degli interventi nelle aree di degrado urbano;
visto il decreto del Ministero delle Attività produttive del 6 ottobre 2005 che concedeva al Comune di Firenze un ulteriore finanziamento, ai sensi della stessa legge 266/97, art.14, da cumulare al precedente per il finanziamento del quinto Programma dell'intervento per lo sviluppo imprenditoriale in aree di degrado urbano e sociale;
considerato che con delibera n.149 del 22.03.2005, successivamente modificata ed integrata con delibera n.83 del 28.02.2006, la Giunta Comunale ha approvato il Quinto Programma di intervento per lo sviluppo imprenditoriale in aree di degrado urbano nel quale sono indicate le
zone di Firenze interessate da iniziative di sostegno, specificati gli obiettivi degli interventi e la ripartizione fra questi delle disponibilità finanziarie;
considerato che tra le iniziative previste dal 5° Programma di intervento per lo sviluppo imprenditoriale nelle aree di degrado urbano e sociale è incluso anche un bando pubblico aperto per la concessione di finanziamenti, finalizzato a sostenere progetti di investimento predisposti da imprese commerciali, di somministrazione ed artigianali con punto vendita che abbiano o intendano collocare la propria sede principale ed operativa nell'area di degrado urbano e sociale individuata ai sensi dell'art.14 L.266/97;
visto il provvedimento dirigenziale n.1767/2007 del 2.03.07 che approva il bando pubblico aperto per la concessione di finanziamenti agevolati di cui sopra con il quale si provvedeva ad impegnare la somma di 800.000,00 euro necessaria per l'erogazione dei finanziamenti alle suddette imprese;
considerato che il bando prevedeva un contributo per ciascun progetto, nella misura massima di 70.000,00 euro;
visto che con determinazione dirigenziale n.6188 del 05.07.2007, successivamente modificata con determinazione dirigenziale n.13 del 02.01.2008, si approvava la graduatoria delle imprese che avevano presentato i progetti vincitori nonché si determinava e finanziava il contributo in parola a queste assegnato;
appreso dal bando che ai sensi dell'art. 72, comma 2 della Legge 27 dicembre 2002, n° 289 e del Decreto del Ministero delle Attività Produttive 14 settembre 2004, n° 267, con i quali sono stati definiti i criteri e le modalità per la concessione delle agevolazioni a valere sui fondi rotativi per le imprese a decorrere dal 1° gennaio 2003, le agevolazioni di competenza del Ministero delle Attività Produttive sono soggette a rimborso per il 50% del loro ammontare e che pertanto i contributi
finanziari concessi alle imprese saranno erogati per il 50% sotto forma di finanziamento a fondo perduto, mentre il rimanente 50% sotto forma di finanziamento agevolato al tasso fisso annuo dello 0.50%;
appreso inoltre che il contributo complessivo sarà erogato a rimborso, a fronte di spese opportunamente documentate, nella misura del 50% delle spese ammissibili, siano esse in conto capitale che in conto gestione, sostenute dall'impresa nella realizzazione del progetto accolto e che tale percentuale potrà, su specifica richiesta, essere elevata al 65% nel caso l'impresa si insedi o sia già localizzata in area Obiettivo 2 e si impegni a mantenere la sede principale e operativa nella stessa area per i tre anni successivi alla conclusione del progetto;
visto che le imprese ammesse alla fruizione delle agevolazioni finanziarie previste dal bando pubblico in oggetto, allo scopo di garantirsi il sostegno necessario all'avvio dell'attività, hanno per la maggior parte avviato aperture di credito presso le banche assumendo impegni finanziari con scadenze definite;
appreso che l'Amministrazione a partire dallo scorso mese di ottobre non sta procedendo con le liquidazioni delle quote contributive spettanti alle imprese a seguito delle parziali rendicontazioni delle spese sostenute, creando così una mancanza di liquidità che rischia di compromettere l'avvio delle nuove imprese nonché i rapporti con gli istituti di credito che minacciano i neoimprenditori di protestare le rate del fido concesso
INTERROGA IL SINDACO PER SAPERE
1) Per quale motivo l'Amministrazione non sta procedendo con le liquidazioni delle quote contributive alle imprese ammesse alla fruizione delle agevolazioni finanziarie previste dal bando pubblico di cui al provvedimento dirigenziale n.1767/2007;
2) quanti sono i contributi sinora erogati a fronte delle rendicontazioni presentate dalle imprese;
3) quanti sono i trasferimenti effettuati dallo Stato per consentire i finanziamenti dei progetti di cui al bando in oggetto e quali sono gli obblighi dell'Amministrazione, sia in termini di erogazione del contributo agli aventi diritto sia di rendicontazione, trattandosi di trasferimenti ministeriali di fondi vincolati;
4) entro quali tempi verranno regolarizzate le procedure di liquidazione delle quote contributive spettanti alle imprese, al fine di contenere i danni derivanti dal mancato rientro delle spese nonché dalle difficoltà per le nascenti attività commerciali, artigianali e di somministrazione di fronteggiare gli impegni assunti con i fornitori, i clienti e con gli istituti di credito.
Jacopo Bianchi
«Con decisione di giunta del novembre 2008 - spiega l'esponente del centrodestra - l'amministrazione ha bloccato molti pagamenti garantendo spese obbligatorie quali le rate di mutuo, stipendi dei dipendenti e alcune priorità politiche. Tra queste ultime non sono state inseriti i contributi alle imprese che si erano accreditate per godere delle agevolazioni del bando. Pertanto le neo imprese si son trovate, a partire dallo scorso mese di ottobre, nella condizione di non riscuotere dalla tesoreria del Comune le rate contributive per le quali avevano presentato la rendicontazione periodica prevista. La conseguenza è stata che, avendo nel frattempo attivato finanziamenti bancari per consentire l'avvio dell'attività, le imprese si sono trovate senza liquidità e quindi esposte al concreto rischio di protesto da parte delle banche che hanno avuto dal Comune garanzie già scadute dallo scorso anno».
«La giunta Domenici - ha commentato Bianchi che sulla vicenda ha presentato un'interrogazione - non ha a cuore lo sviluppo economico, soprattutto quello che dovrebbe riqualificare le zone maggiormente degradate della città. E' una scelta ingiusta, incoerente e che non tiene conto che solo sostenendo che investe per produrre lavoro garantisce la ricchezza di una città e sostiene la ripresa economica».
Questo il testo dell'interrogazione:
INTERROGAZIONE
Oggetto: interroga il Sindaco in merito alla mancata liquidazione delle quote contributive spettanti alle nuove imprese di cui al bando pubblico n.1767/2007
Il sottoscritto Consigliere Comunale,
preso atto del Decreto del Ministero delle Attività Produttive del 28 marzo 2002, che ripartisce il Fondo per gli interventi agevolati alle imprese e del Decreto dello stesso Ministero del 5 giugno 2002, che determina le risorse finanziarie da trasferire ai Comuni capoluogo di Area Metropolitana per l'attuazione degli interventi per lo sviluppo imprenditoriale in aree di degrado urbano, ex art. 14 della Legge n.266/1997;
visto il decreto n.15048 del 19 luglio 2004, con il quale il Ministero delle Attività Produttive stabilisce il quinto finanziamento dell'art.14 Legge 266/97 ed il successivo decreto dello stesso ministero n.16024 del 11 novembre 2004, recante determinazione della ripartizione dei
fondi fra i Comuni interessati per;attuazione degli interventi nelle aree di degrado urbano;
visto il decreto del Ministero delle Attività produttive del 6 ottobre 2005 che concedeva al Comune di Firenze un ulteriore finanziamento, ai sensi della stessa legge 266/97, art.14, da cumulare al precedente per il finanziamento del quinto Programma dell'intervento per lo sviluppo imprenditoriale in aree di degrado urbano e sociale;
considerato che con delibera n.149 del 22.03.2005, successivamente modificata ed integrata con delibera n.83 del 28.02.2006, la Giunta Comunale ha approvato il Quinto Programma di intervento per lo sviluppo imprenditoriale in aree di degrado urbano nel quale sono indicate le
zone di Firenze interessate da iniziative di sostegno, specificati gli obiettivi degli interventi e la ripartizione fra questi delle disponibilità finanziarie;
considerato che tra le iniziative previste dal 5° Programma di intervento per lo sviluppo imprenditoriale nelle aree di degrado urbano e sociale è incluso anche un bando pubblico aperto per la concessione di finanziamenti, finalizzato a sostenere progetti di investimento predisposti da imprese commerciali, di somministrazione ed artigianali con punto vendita che abbiano o intendano collocare la propria sede principale ed operativa nell'area di degrado urbano e sociale individuata ai sensi dell'art.14 L.266/97;
visto il provvedimento dirigenziale n.1767/2007 del 2.03.07 che approva il bando pubblico aperto per la concessione di finanziamenti agevolati di cui sopra con il quale si provvedeva ad impegnare la somma di 800.000,00 euro necessaria per l'erogazione dei finanziamenti alle suddette imprese;
considerato che il bando prevedeva un contributo per ciascun progetto, nella misura massima di 70.000,00 euro;
visto che con determinazione dirigenziale n.6188 del 05.07.2007, successivamente modificata con determinazione dirigenziale n.13 del 02.01.2008, si approvava la graduatoria delle imprese che avevano presentato i progetti vincitori nonché si determinava e finanziava il contributo in parola a queste assegnato;
appreso dal bando che ai sensi dell'art. 72, comma 2 della Legge 27 dicembre 2002, n° 289 e del Decreto del Ministero delle Attività Produttive 14 settembre 2004, n° 267, con i quali sono stati definiti i criteri e le modalità per la concessione delle agevolazioni a valere sui fondi rotativi per le imprese a decorrere dal 1° gennaio 2003, le agevolazioni di competenza del Ministero delle Attività Produttive sono soggette a rimborso per il 50% del loro ammontare e che pertanto i contributi
finanziari concessi alle imprese saranno erogati per il 50% sotto forma di finanziamento a fondo perduto, mentre il rimanente 50% sotto forma di finanziamento agevolato al tasso fisso annuo dello 0.50%;
appreso inoltre che il contributo complessivo sarà erogato a rimborso, a fronte di spese opportunamente documentate, nella misura del 50% delle spese ammissibili, siano esse in conto capitale che in conto gestione, sostenute dall'impresa nella realizzazione del progetto accolto e che tale percentuale potrà, su specifica richiesta, essere elevata al 65% nel caso l'impresa si insedi o sia già localizzata in area Obiettivo 2 e si impegni a mantenere la sede principale e operativa nella stessa area per i tre anni successivi alla conclusione del progetto;
visto che le imprese ammesse alla fruizione delle agevolazioni finanziarie previste dal bando pubblico in oggetto, allo scopo di garantirsi il sostegno necessario all'avvio dell'attività, hanno per la maggior parte avviato aperture di credito presso le banche assumendo impegni finanziari con scadenze definite;
appreso che l'Amministrazione a partire dallo scorso mese di ottobre non sta procedendo con le liquidazioni delle quote contributive spettanti alle imprese a seguito delle parziali rendicontazioni delle spese sostenute, creando così una mancanza di liquidità che rischia di compromettere l'avvio delle nuove imprese nonché i rapporti con gli istituti di credito che minacciano i neoimprenditori di protestare le rate del fido concesso
INTERROGA IL SINDACO PER SAPERE
1) Per quale motivo l'Amministrazione non sta procedendo con le liquidazioni delle quote contributive alle imprese ammesse alla fruizione delle agevolazioni finanziarie previste dal bando pubblico di cui al provvedimento dirigenziale n.1767/2007;
2) quanti sono i contributi sinora erogati a fronte delle rendicontazioni presentate dalle imprese;
3) quanti sono i trasferimenti effettuati dallo Stato per consentire i finanziamenti dei progetti di cui al bando in oggetto e quali sono gli obblighi dell'Amministrazione, sia in termini di erogazione del contributo agli aventi diritto sia di rendicontazione, trattandosi di trasferimenti ministeriali di fondi vincolati;
4) entro quali tempi verranno regolarizzate le procedure di liquidazione delle quote contributive spettanti alle imprese, al fine di contenere i danni derivanti dal mancato rientro delle spese nonché dalle difficoltà per le nascenti attività commerciali, artigianali e di somministrazione di fronteggiare gli impegni assunti con i fornitori, i clienti e con gli istituti di credito.
Jacopo Bianchi