Tav, De Zordo (Unaltracittà): «Il Re è nudo, il tunnel sotto Firenze non serve più»
Questo il testo dell'intervento di Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo:
«Le Ferrovie si dimostrano più avvedute delle amministrazioni locali, fiorentine e toscane. Come descritto oggi da un'inchiesta giornalistica, si apprestano ad attrezzare la stazione Statuto per garantire la fermata dei moderni Freccia Rossa, l'ultimo modello di treno ad Alta Velocità. Le Ferrovie palesano così chiaramente all'opinione pubblica l'inutilità del sottoattraversamento TAV della città. Uno spreco di energie, come più volte detto dal Comitato contro il sottoattraversamento, da docenti delll'Università di Firenze e all'interno del Consiglio comunale da PRC e da Unaltracittà.
Il grande affare da oltre un miliardo di euro perde così d'un tratto tutte quelle basi, progettuali e culturali, su cui la politica ha in questi anni tentato di ammaestrare la città. Ora non sarà più possibile dire che la TAV non può passare in superficie se le stesse Ferrovie dimostrano che i treni ad Alta Velocità possono fermarsi a Firenze semplicemente allungando dei marciapiedi, sistemando qualche scambio, attrezzando una stazione già esistente con i servizi necessari.
La stazione Statuto può anche garantire un interscambio tra i treni ad Alta velocità e quelli destinati al traffico locale e pendolare. Dista poche centinaia di metri da Santa Maria Novella, a cui è già collegata con due nuovi binari utilizzati da Eurostare e da treni regionali,
all'incirca alla stessa distanza in linea d'aria, forse meno, tra Santa Maria Novella e la futuribile e adesso riconosciuta inutile stazione sotterranea. Collegare meglio Statuto a Santa Maria Novella permetterebbe inoltre di pianificare una volta per tutte l'intermodalità di superficie di tutta l'area a nord dei Viali di circonvallazione, permettendo così una migliore qualità della vita ai residenti e ai commercianti della zona.
Una soluzione di superficie e "leggera" che, se combinata a un modesto intervento di potenziamento delle linee fra Campo di Marte e Statuto, permette di evitare alla città alcuni lustri di lavori in corso, obbligatori da sopportare se davvero si scegliesse di fare il sottoattraversamento. Sappiamo, è cronaca anche di questi giorni, come l'amministrazione sa gestire i cantieri. E' da scongiurare quindi ogni aggravamento di una situazione già pessima per la mobilità pubblica e privata di tutta la città.
Dopo la novità introdotta da Ferrovie con la piena agibilità di Statuto per la TAV, l'unico motivo concreto per fare il megatunnel sotto la città resta oggi il business per le imprese aggiudicatarie dell'appalto. Sono molte centinaia di milioni di euro che vanno al raggruppamento di imprese che fa parte del mondo delle cosiddette 'Cooperative Rosse'. Il consorzio è capeggiato dalla emiliana Coopsette, all'interno del quale troviamo il Consorzio Etruria aderente alla Lega delle Cooperative della Toscana».
(fn)
«Le Ferrovie si dimostrano più avvedute delle amministrazioni locali, fiorentine e toscane. Come descritto oggi da un'inchiesta giornalistica, si apprestano ad attrezzare la stazione Statuto per garantire la fermata dei moderni Freccia Rossa, l'ultimo modello di treno ad Alta Velocità. Le Ferrovie palesano così chiaramente all'opinione pubblica l'inutilità del sottoattraversamento TAV della città. Uno spreco di energie, come più volte detto dal Comitato contro il sottoattraversamento, da docenti delll'Università di Firenze e all'interno del Consiglio comunale da PRC e da Unaltracittà.
Il grande affare da oltre un miliardo di euro perde così d'un tratto tutte quelle basi, progettuali e culturali, su cui la politica ha in questi anni tentato di ammaestrare la città. Ora non sarà più possibile dire che la TAV non può passare in superficie se le stesse Ferrovie dimostrano che i treni ad Alta Velocità possono fermarsi a Firenze semplicemente allungando dei marciapiedi, sistemando qualche scambio, attrezzando una stazione già esistente con i servizi necessari.
La stazione Statuto può anche garantire un interscambio tra i treni ad Alta velocità e quelli destinati al traffico locale e pendolare. Dista poche centinaia di metri da Santa Maria Novella, a cui è già collegata con due nuovi binari utilizzati da Eurostare e da treni regionali,
all'incirca alla stessa distanza in linea d'aria, forse meno, tra Santa Maria Novella e la futuribile e adesso riconosciuta inutile stazione sotterranea. Collegare meglio Statuto a Santa Maria Novella permetterebbe inoltre di pianificare una volta per tutte l'intermodalità di superficie di tutta l'area a nord dei Viali di circonvallazione, permettendo così una migliore qualità della vita ai residenti e ai commercianti della zona.
Una soluzione di superficie e "leggera" che, se combinata a un modesto intervento di potenziamento delle linee fra Campo di Marte e Statuto, permette di evitare alla città alcuni lustri di lavori in corso, obbligatori da sopportare se davvero si scegliesse di fare il sottoattraversamento. Sappiamo, è cronaca anche di questi giorni, come l'amministrazione sa gestire i cantieri. E' da scongiurare quindi ogni aggravamento di una situazione già pessima per la mobilità pubblica e privata di tutta la città.
Dopo la novità introdotta da Ferrovie con la piena agibilità di Statuto per la TAV, l'unico motivo concreto per fare il megatunnel sotto la città resta oggi il business per le imprese aggiudicatarie dell'appalto. Sono molte centinaia di milioni di euro che vanno al raggruppamento di imprese che fa parte del mondo delle cosiddette 'Cooperative Rosse'. Il consorzio è capeggiato dalla emiliana Coopsette, all'interno del quale troviamo il Consorzio Etruria aderente alla Lega delle Cooperative della Toscana».
(fn)