Seves, Nocentini (Rifondazione): «Una vicenda lunga decenni»

Questo il testo dell'intervento di Anna Nocentini, capogruppo di Rifondazione Comunista:

«L'atto approvato ieri in Consiglio Comunale mette un freno ad eventuali appetiti di speculazione immobiliare che potrebbero incidere nelle scelte dell'Azienda, a scapito dell'attività produttiva. Il Partito Democratico, abbandonato anche dai suoi alleati nel voto sull'emendamento che abbiamo proposto, sembra non ricordare come quest'area sia da sempre nota alle cronache locali e nazionali più per aver suscitato interessi speculativi che per la produzione di qualità che vi viene svolta. Sarà utile allora ricordare alcuni passaggi. La Repubblica, 14 novembre 1986 "La Fulc fiorentina sospetta che i 48.000 metri quadrati di superficie dell'azienda fiorentina possano rappresentare un appetitoso boccone per speculazioni edilizie quando la Fondiaria avvierà il "progetto-Castello"(...) che prevede insediamenti urbanistici enormi (da circa 10.000 miliardi nel giro di alcuni anni). Stesso archivio 16 gennaio 1992 "Gianni Varasi vuole tentare l'avventura immobiliare? I sindacati fiorentini se ne dicono certi, i politici locali lo sospettano, l'imprenditore milanese lo nega con forza. (...) La fabbrica ha bisogno di essere ristrutturata mentre l'area di 50 mila metri quadrati costituisce un boccone assai appetibile per speculatori in cerca di forti guadagni. (...) La Saivo ferma gli impianti e mette in cassa integrazione 230 dipendenti. I sindacati trovano conferma ai loro timori e un gruppo di parlamentari locali, guidati dal democristiano Beppe Matulli, presentano un'interrogazione. Varasi dice che non è cambiato nulla: solo che l'azienda aveva i magazzini pieni e occorreva svuotarli. (...) Ai rappresentanti dei lavoratori sembra la prova che cercavano: Varasi non è interessato alla Saivo ma solo ai 50 mila metri quadrati che con il prossimo piano regolatore (l'attuale sta scadendo) dovranno necessariamente cambiare destinazione d'uso": il Piano Regolatore non cambiò invece la destinazione dell'area. Questa la storia: all'inizio c'era il PCI, poi i PDS e ora il PD; la cronaca è l'imminenza del Piano strutturale, l'occasione per riprovarci, e la disponibilità del PD a queste operazioni; la cronaca è il legame con l'area di Castello: si muove questa e riparte anche l'area Seves. La ferma e chiara manifestazione di indisponibilità dell'Amministrazione a consentire speculazioni immobiliari è stata quella che fin qui ha salvato l'attività produttiva, anche con delle trasformazioni. Per questo ribadiamo di aver fatto la scelta giusta ad impegnare il Consiglio con questo emendamento, anche per la eventuale discussione sul Piano strutturale».




(fn)