Giocoli (FI-PdL) e Sarra (AN-PdL): «La maggioranza di trenta consiglieri rivendicata dal sindaco è solo un sogno»
Questo il testo dell'intervento di Bianca Maria Giocoli, capogruppo di Forza Italia, e Riccardo Sarra, capogruppo di Alleanza Nazionale-PdL:
«Sembrano favole ma è la triste e cruda realtà.
Oggi abbiamo assistito ad uno spettacolo indecoroso.
La seduta è iniziata con i gesti non proprio eleganti di un capogruppo della maggioranza, poi censurato, nei confronti di un consigliere del Partito Democratico.
La 'scaletta' prosegue con l'alzata di cresta dei partiti minori: Verdi, Comunisti Italiani, Socialisti e La Sinistra hanno fatto dichiarazioni pesantissime, ben oltre la protesta, contro la decisione, a livello nazionale dello sbarramento del 4 % per elezioni europee. Addirittura, c'è stato un esponente della maggioranza che ha lanciato bordate micidiali al PD locale accusato di "pratiche clientelari, all'inefficienza di funzionari amministrativi influenzati dal partito, a collusioni non trasparenti con poteri economici".
Come può pensare ingenuamente la capogruppo PD che tutte le cose dette oggi non peseranno nel lavoro, decisivo per la città, che attende il consiglio comunale nei prossimi mesi? Come si può pensare che questa presunta maggioranza possa votare bilancio e piano strutturale come se niente fosse?
Ma, soprattutto, non si era mai vista una maggioranza che abbandona l'aula del consiglio comunale dopo essere stata messa in minoranza su un emendamento votato dalle opposizioni e, da parte della presunta coalizione, sulla mozione a favore dei lavoratori della Seves.
L'abbandono, nonostante i tentativi di giustificazione da parte della capogruppo PD, ha come unica motivazione la perdurante e lacerante crisi della maggioranza.
Il 'finalino', degno di questa 'sceneggiata', è stata l'uscita dal Salone dei Duecento, all'unisono, non solo di chi protestava contro il PD ma anche dei consiglieri del PD che, a quanto pare, protestavano contro se stessi.
E poi il sindaco Domenici ha il coraggio di dire che gli esponenti del Popolo della Libertà sono 'mediocri, modesti e persino politici animali'.
Oggi abbiamo provato, con il senso di responsabilità che ci contraddistingue dall'inizio del mandato, a chiedere di votare gli atti all'ordine del giorno tra i quali la delibera sul nuovo teatro della musica la cui prima pietra è stata posata giovedì senza il supporto di atti amministrativi. Ma così non è stato.
E pensare che solo una settimana fa il sindaco Domenici, riapparendo in consiglio comunale aveva 'proclamato' di poter contare su una maggioranza coesa e compatta di trenta consiglieri. Oggi ne aveva quattordici.
Ovvero meno della metà».
(fn)
«Sembrano favole ma è la triste e cruda realtà.
Oggi abbiamo assistito ad uno spettacolo indecoroso.
La seduta è iniziata con i gesti non proprio eleganti di un capogruppo della maggioranza, poi censurato, nei confronti di un consigliere del Partito Democratico.
La 'scaletta' prosegue con l'alzata di cresta dei partiti minori: Verdi, Comunisti Italiani, Socialisti e La Sinistra hanno fatto dichiarazioni pesantissime, ben oltre la protesta, contro la decisione, a livello nazionale dello sbarramento del 4 % per elezioni europee. Addirittura, c'è stato un esponente della maggioranza che ha lanciato bordate micidiali al PD locale accusato di "pratiche clientelari, all'inefficienza di funzionari amministrativi influenzati dal partito, a collusioni non trasparenti con poteri economici".
Come può pensare ingenuamente la capogruppo PD che tutte le cose dette oggi non peseranno nel lavoro, decisivo per la città, che attende il consiglio comunale nei prossimi mesi? Come si può pensare che questa presunta maggioranza possa votare bilancio e piano strutturale come se niente fosse?
Ma, soprattutto, non si era mai vista una maggioranza che abbandona l'aula del consiglio comunale dopo essere stata messa in minoranza su un emendamento votato dalle opposizioni e, da parte della presunta coalizione, sulla mozione a favore dei lavoratori della Seves.
L'abbandono, nonostante i tentativi di giustificazione da parte della capogruppo PD, ha come unica motivazione la perdurante e lacerante crisi della maggioranza.
Il 'finalino', degno di questa 'sceneggiata', è stata l'uscita dal Salone dei Duecento, all'unisono, non solo di chi protestava contro il PD ma anche dei consiglieri del PD che, a quanto pare, protestavano contro se stessi.
E poi il sindaco Domenici ha il coraggio di dire che gli esponenti del Popolo della Libertà sono 'mediocri, modesti e persino politici animali'.
Oggi abbiamo provato, con il senso di responsabilità che ci contraddistingue dall'inizio del mandato, a chiedere di votare gli atti all'ordine del giorno tra i quali la delibera sul nuovo teatro della musica la cui prima pietra è stata posata giovedì senza il supporto di atti amministrativi. Ma così non è stato.
E pensare che solo una settimana fa il sindaco Domenici, riapparendo in consiglio comunale aveva 'proclamato' di poter contare su una maggioranza coesa e compatta di trenta consiglieri. Oggi ne aveva quattordici.
Ovvero meno della metà».
(fn)