L'arcivescovo Betori in Palazzo Vecchio per la consegna del messaggio papale. Il sindaco Domenici: 'Il rapporto fra Chiesa e Comune valore aggiunto per la nostr
La prima volta per l'arcivescovo Giuseppe Betori, l'ultima per il sindaco Leonardo Domenici: è stata particolarmente significativa la cerimonia di stamani per la consegna del messaggio papale di Benedetto XVI all'amministrazione comunale, che come tradizione si è svolta nella Sala di Lorenzo di Palazzo Vecchio, presenti anche il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, il vicesindaco Giuseppe Matulli, assessori, consiglieri e dirigenti del Comune.
Dopo aver salutato l'arcivescovo con un "benvenuto speciale e particolare" e con l'invito per "una prossima visita in tutti gli ambienti di Palazzo Vecchio", nel solco di un lavoro di "approfondita conoscenza del nostro territorio" avviato da monsignor Betori, il sindaco si è soffermato sull'oggetto dell'incontro, ovvero il messaggio papale sul tema della pace, in un momento in cui "tutti siamo feriti da ciò che abbiamo visto in Medio Oriente".
Il passaggio a cui in particolare si è riferito Domenici per le sue considerazioni è stato quello di "combattere la povertà per costruire la pace". "Questo è per me il punto centrale del messaggio - ha detto - poiché ricollocare il tema della povertà in un mondo globalizzato, significa considerare il fenomeno non esclusivamente da un punto di vista materiale: oggi la povertà è anche nei paesi ricchi, ed è non solo di natura economica e sociale, ma anche culturale e morale". Il sindaco ha sottolineato il "richiamo ad un impegno come istituzioni locali": "c'è bisogno di istituzioni efficienti, che sappiano dare risposte al problema dello sviluppo e consentano di ottimizzare le risorse - ha detto - e in un momento di particolare crisi, è ancora più importante la relazione fra i territori per la promozione della solidarietà. Uno sviluppo economico stabile è legato a istituzioni che funzionano". A questo proposito il sindaco ha fatto riferimento agli scambi fra le città, per portare dove è necessario le conoscenze non solo tecniche, ma anche per 'costruire'le istituzioni.
Domenici ha poi sottolineato come per Firenze la costruzione di iniziative congiunte fra la Chiesa fiorentina e l'amministrazione sia "un valore aggiunto per la città", che si sostanzia anche "nel rapporto fra le associazioni laiche e cattoliche impegnate nel volontariato"; ed ha infine ringraziato l'arcivescovo Betori per una visita "che per me ha un significato particolare" ha detto, essendo l'ultima del mandato.
Nel suo intervento l'arcivescovo Betori, prima di affrontare ed entrare nel merito dei temi del messaggio papale, ha voluto ringraziare "per aver aperto ancora una volta all'arcivescovo le porte di questo palazzo". "Non so se in tutte le città d'Italia - ha aggiunto - sarebbe possibile fare quello che facciamo a Firenze; molte non lo fanno. Solo laddove c'è una chiarezza di rapporti questo può essere possibile, senza confusione di ruoli e senza che possa apparire come ingerenza o altro. Sono molto grato al sindaco e al consiglio comunale di aver dato anche quest'anno rilievo istituzionale a questo momento".
E' intervenuto anche il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, che dopo aver ricordato il ruolo di Firenze nella promozione della pace anche nell'associazione "Mayor for peace", di cui Domenici è vicepresidente, è tornato sul tema della povertà ed ha sottolineato la necessità da un lato di politiche globali che portino al riequilibrio delle risorse del pianeta, dall'altro all'educazione verso comportamenti più etici e solidali.
(ag)
Dopo aver salutato l'arcivescovo con un "benvenuto speciale e particolare" e con l'invito per "una prossima visita in tutti gli ambienti di Palazzo Vecchio", nel solco di un lavoro di "approfondita conoscenza del nostro territorio" avviato da monsignor Betori, il sindaco si è soffermato sull'oggetto dell'incontro, ovvero il messaggio papale sul tema della pace, in un momento in cui "tutti siamo feriti da ciò che abbiamo visto in Medio Oriente".
Il passaggio a cui in particolare si è riferito Domenici per le sue considerazioni è stato quello di "combattere la povertà per costruire la pace". "Questo è per me il punto centrale del messaggio - ha detto - poiché ricollocare il tema della povertà in un mondo globalizzato, significa considerare il fenomeno non esclusivamente da un punto di vista materiale: oggi la povertà è anche nei paesi ricchi, ed è non solo di natura economica e sociale, ma anche culturale e morale". Il sindaco ha sottolineato il "richiamo ad un impegno come istituzioni locali": "c'è bisogno di istituzioni efficienti, che sappiano dare risposte al problema dello sviluppo e consentano di ottimizzare le risorse - ha detto - e in un momento di particolare crisi, è ancora più importante la relazione fra i territori per la promozione della solidarietà. Uno sviluppo economico stabile è legato a istituzioni che funzionano". A questo proposito il sindaco ha fatto riferimento agli scambi fra le città, per portare dove è necessario le conoscenze non solo tecniche, ma anche per 'costruire'le istituzioni.
Domenici ha poi sottolineato come per Firenze la costruzione di iniziative congiunte fra la Chiesa fiorentina e l'amministrazione sia "un valore aggiunto per la città", che si sostanzia anche "nel rapporto fra le associazioni laiche e cattoliche impegnate nel volontariato"; ed ha infine ringraziato l'arcivescovo Betori per una visita "che per me ha un significato particolare" ha detto, essendo l'ultima del mandato.
Nel suo intervento l'arcivescovo Betori, prima di affrontare ed entrare nel merito dei temi del messaggio papale, ha voluto ringraziare "per aver aperto ancora una volta all'arcivescovo le porte di questo palazzo". "Non so se in tutte le città d'Italia - ha aggiunto - sarebbe possibile fare quello che facciamo a Firenze; molte non lo fanno. Solo laddove c'è una chiarezza di rapporti questo può essere possibile, senza confusione di ruoli e senza che possa apparire come ingerenza o altro. Sono molto grato al sindaco e al consiglio comunale di aver dato anche quest'anno rilievo istituzionale a questo momento".
E' intervenuto anche il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, che dopo aver ricordato il ruolo di Firenze nella promozione della pace anche nell'associazione "Mayor for peace", di cui Domenici è vicepresidente, è tornato sul tema della povertà ed ha sottolineato la necessità da un lato di politiche globali che portino al riequilibrio delle risorse del pianeta, dall'altro all'educazione verso comportamenti più etici e solidali.
(ag)