La commissione pari opportunità approva, con emendamenti, la mozione di Alessandri (AN-PdL) e Stella (FI-PdL) far costituire l'amministrazione parte civile nei
Ieri pomeriggio la commissione pari opportunità ha approvato all'unanimità, con emendamenti, la mozione che «per introdurre nello Statuto del Comune di Firenze il principio di tutela delle donne come da sentenza n.38835 del 15/10/2008 della Suprema Corte di Cassazione» e far costituire l'amministrazione pare civile nei processi di stupro, presentata dai consiglieri Stefano Alessandri (AN-PdL) e Marco Stella (FI-PdL).
«Nella discussione - ha sottolineato la presidente della commissione, Rosanna Pilotti - è emersa l'unanime volontà della commissione di procedere con rapidità affinché la modifica dello Statuto avvenga prima dello scioglimento del Consiglio comunale in conseguenza del procedimento elettorale. Sono stati richiamati, come elementi di sostegno, anche due ordini del giorno approvati dal consiglio comunale nel mese di novembre del 2007 per contrastare la violenza sulle donne e per l'adozione di misure per combattere il grave fenomeno delle violenze sessuali consumate a Firenze. Mi fa piacere sottolineare che l'iniziativa è stata promossa da due uomini, i consiglieri Alessandri e Stella, e confido che anche altri uomini propongano azioni a tutela delle donne e di sensibilizzazione del genere maschile».
«In Italia, secondo i dati Istat 2007 - ha ricordato la presidente della commissione pari opportunità - una donna su tre ha subito almeno una violenza fisica o sessuale. Quasi il 5% è stata invece vittima di uno stupro o di un tentativo di stupro e circa nella metà di questi casi è avvenuto ad opera del partner.
Con la sentenza della Cassazione, i giudici, tre uomini e due donne hanno ammesso la possibilità per il Comune di Roma di costituirsi parte civile nei processi per stupro, riconoscendo un danno di natura economica e morale. La condizione è che lo Statuto del Comune preveda esplicite misure di tutela della libertà di determinazione della donna "quale obiettivo primario dell'Ente con l'adozione di strutture e concrete iniziative idonee a perseguirlo effettivamente".
La sentenza ha un alto valore giuridico, forse ancora non del tutto esplorato per la sua potenziale applicazione anche in relazione ad altri obiettivi propri del comune.
I giudici e le giudici hanno ritenuto che "gli abusi sessuali ledono non solo la libertà morale e fisica della donna, ma anche il concreto interesse del Comune di preservare il territorio da tali deteriori fenomeni avendo lo stesso posto la tutela di quel bene giuridico come proprio obiettivo primario".
In sostanza, il danno economico può derivare a causa delle spese che il comune dovrà sostenere per alleviare i traumi delle vittime di abusi sessuali.
La sentenza ha inoltre particolare rilievo perché riconosce anche al Comune un danno morale per la lesione dell'interesse perseguito di garantire la libertà di autodeterminazione della donna e la convivenza pacifica sul territorio comunale, beni sociali individuati dallo statuto come assolutamente meritevoli di protezione».
«La commissione pari opportunità - ha concluso Rosanna Pilotti - è a completa disposizione per collaborare alla modifica statutaria, insieme alla commissione affari istituzionali e alla commissione salute e politiche sociali.
Ricordo infine che le sedute della commissione pari opportunità sono pubbliche, come quelle di tutte le altre commissioni, e pertanto le cittadine e i cittadini sono invitati a partecipare e a inviare suggerimenti e proposte all'indirizzo comppoo@comune.fi.it». (fn)
«Nella discussione - ha sottolineato la presidente della commissione, Rosanna Pilotti - è emersa l'unanime volontà della commissione di procedere con rapidità affinché la modifica dello Statuto avvenga prima dello scioglimento del Consiglio comunale in conseguenza del procedimento elettorale. Sono stati richiamati, come elementi di sostegno, anche due ordini del giorno approvati dal consiglio comunale nel mese di novembre del 2007 per contrastare la violenza sulle donne e per l'adozione di misure per combattere il grave fenomeno delle violenze sessuali consumate a Firenze. Mi fa piacere sottolineare che l'iniziativa è stata promossa da due uomini, i consiglieri Alessandri e Stella, e confido che anche altri uomini propongano azioni a tutela delle donne e di sensibilizzazione del genere maschile».
«In Italia, secondo i dati Istat 2007 - ha ricordato la presidente della commissione pari opportunità - una donna su tre ha subito almeno una violenza fisica o sessuale. Quasi il 5% è stata invece vittima di uno stupro o di un tentativo di stupro e circa nella metà di questi casi è avvenuto ad opera del partner.
Con la sentenza della Cassazione, i giudici, tre uomini e due donne hanno ammesso la possibilità per il Comune di Roma di costituirsi parte civile nei processi per stupro, riconoscendo un danno di natura economica e morale. La condizione è che lo Statuto del Comune preveda esplicite misure di tutela della libertà di determinazione della donna "quale obiettivo primario dell'Ente con l'adozione di strutture e concrete iniziative idonee a perseguirlo effettivamente".
La sentenza ha un alto valore giuridico, forse ancora non del tutto esplorato per la sua potenziale applicazione anche in relazione ad altri obiettivi propri del comune.
I giudici e le giudici hanno ritenuto che "gli abusi sessuali ledono non solo la libertà morale e fisica della donna, ma anche il concreto interesse del Comune di preservare il territorio da tali deteriori fenomeni avendo lo stesso posto la tutela di quel bene giuridico come proprio obiettivo primario".
In sostanza, il danno economico può derivare a causa delle spese che il comune dovrà sostenere per alleviare i traumi delle vittime di abusi sessuali.
La sentenza ha inoltre particolare rilievo perché riconosce anche al Comune un danno morale per la lesione dell'interesse perseguito di garantire la libertà di autodeterminazione della donna e la convivenza pacifica sul territorio comunale, beni sociali individuati dallo statuto come assolutamente meritevoli di protezione».
«La commissione pari opportunità - ha concluso Rosanna Pilotti - è a completa disposizione per collaborare alla modifica statutaria, insieme alla commissione affari istituzionali e alla commissione salute e politiche sociali.
Ricordo infine che le sedute della commissione pari opportunità sono pubbliche, come quelle di tutte le altre commissioni, e pertanto le cittadine e i cittadini sono invitati a partecipare e a inviare suggerimenti e proposte all'indirizzo comppoo@comune.fi.it». (fn)