Libri, domani al Palagio di Parte Guelfa presentazione di "Arandora Star , dall'oblio alla memoria" di Serena Balestracci
La tragedia della nave Arandora Star, rimossa dalla storia ufficiale, è rimasta praticamente sconosciuta per decenni. E' la storia di 446 italiani, emigrati nel Regno Unito, lì residenti da decenni e ben integrati, che improvvisamente - all'indomani della dichiarazione di guerra di Mussolini il 10 giugno del 1940 - divennero 'stranieri nemici', e perciò arrestati ed imbarcati come deportati a bordo di una nave, l' "Arandora Star" sulla quale trovarono la morte per siluramento. Questa storia è raccontata nel libro "Arandora Star, dall'oblio alla memoria" (Ed. Mup 2008) di Serena Balestracci che verrà presentato domani alle 18 al Palagio di Parte Guelfa dall'assessore alla cultura Eugenio Giani.
Il libro, uscito lo scorso ottobre, è frutto di anni di ricerche, che Maria Serena Balestracci, fiorentina, ha cominciato con la tesi di laurea. L'autrice ha riportato all'attenzione generale questa tragica vicenda, tanto che i suoi studi sono stati citati da giornalisti come Corrado Augias e Gian Antonio Stella in varie pubblicazioni. Alla presentazione del libro parteciperanno alcuni famigliari delle vittime della tragedia, appositamente giunti da varie parti d'Italia.
Tra le vittime di questa tragedia uomini di varie età e di tutte le zone d'Italia (più di 60 i toscani), all'epoca dei fatti erroneamente marchiati come 'fascisti'. Si trattava, invece, di uomini in gran parte disinteressati alla politica, e addirittura, in molti casi, di antifascisti o ebrei rifugiatisi nel Regno Unito dopo l'avvento del fascismo e delle leggi razziali nel nostro Paese. Le famiglie, allora come nei decenni che seguirono, non vennero mai informate ufficialmente sulla sorte di questi uomini, e si chiusero in un silenzio durato fino ai giorni nostri. La storia dell' "Arandora Star" appartiene di diritto a quella parte del nostro passato la cui conoscenza e accettazione può aiutare a vivere meglio il presente: si pensi ai problemi legati all'allarmismo o alla xenofobia verso l'attuale immigrazione, ai difficili rapporti tra culture diverse, al valore della pace e della memoria. Questi sono solo alcuni dei temi che una riflessione sugli eventi del 1940 può suscitare. (lb)
Il libro, uscito lo scorso ottobre, è frutto di anni di ricerche, che Maria Serena Balestracci, fiorentina, ha cominciato con la tesi di laurea. L'autrice ha riportato all'attenzione generale questa tragica vicenda, tanto che i suoi studi sono stati citati da giornalisti come Corrado Augias e Gian Antonio Stella in varie pubblicazioni. Alla presentazione del libro parteciperanno alcuni famigliari delle vittime della tragedia, appositamente giunti da varie parti d'Italia.
Tra le vittime di questa tragedia uomini di varie età e di tutte le zone d'Italia (più di 60 i toscani), all'epoca dei fatti erroneamente marchiati come 'fascisti'. Si trattava, invece, di uomini in gran parte disinteressati alla politica, e addirittura, in molti casi, di antifascisti o ebrei rifugiatisi nel Regno Unito dopo l'avvento del fascismo e delle leggi razziali nel nostro Paese. Le famiglie, allora come nei decenni che seguirono, non vennero mai informate ufficialmente sulla sorte di questi uomini, e si chiusero in un silenzio durato fino ai giorni nostri. La storia dell' "Arandora Star" appartiene di diritto a quella parte del nostro passato la cui conoscenza e accettazione può aiutare a vivere meglio il presente: si pensi ai problemi legati all'allarmismo o alla xenofobia verso l'attuale immigrazione, ai difficili rapporti tra culture diverse, al valore della pace e della memoria. Questi sono solo alcuni dei temi che una riflessione sugli eventi del 1940 può suscitare. (lb)