Chiede permessi per la ztl notturna per interventi urgenti, falso artigiano scoperto e denunciato dalla Polizia Municipale
Chiedeva permessi per l'accesso alla ztl notturna motivandoli con interventi di riparazioni di urgenza, ma dai controlli della Polizia Municipale è emerso che l'uomo non svolgeva più il lavoro di artigiano e quindi le richieste erano del tutto immotivate. Il risultato è che la persona è stata denunciato per falsità ideologica, truffa ed abuso di ufficio.
L'antefatto risale all'inizio dell'estate scorsa quando l'uomo, dichiarando si essere il titolare di una attività in un comune dell'hinterland fiorentino, ha chiesto numerosi permessi di accesso nella ztl notturna per lavori e riparazioni di urgenza nel centro storico. E presentando le richieste ha controfirmato dichiarazioni sostitutive d'atto notorio. Ma l'espediente studiato dall'uomo non è riuscito. Infatti, per un disguido tecnico, il sistema delle porte telematiche non ha riconosciuto validi i transiti sotto le telecamere, notificando così le infrazioni. L'artigiano, sicuro della propria posizione, ha quindi presentato ricordo presentandosi agli uffici del distaccamento della Polizia Municipale di Porta Romana. Gli agenti però hanno notato che gli orari di transito non coincidevano per orario all'attività dichiarata. Per questo hanno chiesto all'uomo di precisare quali interventi avessero richiesto orari così "disagiati" e la risposta non ha convinto gli agenti che hanno avviato una serie di verifiche: nel mirino la posizione lavorativa dell'artigiano, la società per cui lavorava e la reale necessità di accedere, per effettuare gli interventi, alla ztl notturna. Inoltre, i vigili hanno effettuato anche una ricerca per verificare l'esistenza di eventuali richieste di accesso riferite al passato. Da queste verifiche è emerso che l'uomo non lavorava più nella società artigiana di riparazione d'urgenza da due anni. E che la società negli anni precedenti non aveva mai chiesto permessi di accesso alla ztl notturna.
L'attività principale dell'uomo è invece risultata collegata ad esercizi pubblici di somministrazione nell'area pedonale. A questo punto la Polizia Municipale ha denunciato l'uomo per falsità ideologica, truffa e abuso di ufficio e trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica. (mf)
L'antefatto risale all'inizio dell'estate scorsa quando l'uomo, dichiarando si essere il titolare di una attività in un comune dell'hinterland fiorentino, ha chiesto numerosi permessi di accesso nella ztl notturna per lavori e riparazioni di urgenza nel centro storico. E presentando le richieste ha controfirmato dichiarazioni sostitutive d'atto notorio. Ma l'espediente studiato dall'uomo non è riuscito. Infatti, per un disguido tecnico, il sistema delle porte telematiche non ha riconosciuto validi i transiti sotto le telecamere, notificando così le infrazioni. L'artigiano, sicuro della propria posizione, ha quindi presentato ricordo presentandosi agli uffici del distaccamento della Polizia Municipale di Porta Romana. Gli agenti però hanno notato che gli orari di transito non coincidevano per orario all'attività dichiarata. Per questo hanno chiesto all'uomo di precisare quali interventi avessero richiesto orari così "disagiati" e la risposta non ha convinto gli agenti che hanno avviato una serie di verifiche: nel mirino la posizione lavorativa dell'artigiano, la società per cui lavorava e la reale necessità di accedere, per effettuare gli interventi, alla ztl notturna. Inoltre, i vigili hanno effettuato anche una ricerca per verificare l'esistenza di eventuali richieste di accesso riferite al passato. Da queste verifiche è emerso che l'uomo non lavorava più nella società artigiana di riparazione d'urgenza da due anni. E che la società negli anni precedenti non aveva mai chiesto permessi di accesso alla ztl notturna.
L'attività principale dell'uomo è invece risultata collegata ad esercizi pubblici di somministrazione nell'area pedonale. A questo punto la Polizia Municipale ha denunciato l'uomo per falsità ideologica, truffa e abuso di ufficio e trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica. (mf)