Ordigno vicino sinagoga, Bosi (FI-PdL): «Aderisco all'appello del Corriere Fiorentino»
Questo il testo dell'intervento di Enrico Bosi, consigliere diForza Italia-PdL:
«Il gesto criminale di collocare un ordigno esplosivo nei pressi della Sinagoga di Firenze, la cui deflagrazione avrebbe potuto arrecare danni a persone e cose, richiama all'attenzione cittadina la problematica dell'antisemitismo militante che si sta diffondendo a macchia d'olio nella nostra città e non solo.
Il falò di una bandiera israeliana e poi il grave fatto di venerdì devono imporci una mobilitazione delle coscienze ed una vigilanza attenta all'impedire il ripetersi di tali incresciosi episodi.
La Sinagoga è il cuore della comunità ebraica fiorentina e, come ha sottolineato con accorate parole Paolo Ermini sulle colonne del Corriere Fiorentino, non c'entra nulla con le scelte del governo di Gerusalemme, né con i bambini palestinesi morti e feriti in questi giorni a Gaza.
Sarebbe quindi opportuno, e la proposta mi sembra validissima, ritrovarsi di fronte alla Sinagoga, superando le differenze politiche e religiose, per manifestare la nostra solidarietà alla comunità ebraica all'insegna di un impegno contro ogni fondamentalismo.
Firenze dimostri, se ne ha ancora la forza, il suo attaccamento ai valori di libertà, democrazia e antirazzismo che in tanti paesi del mondo sono calpestati e derisi».
(fn)
«Il gesto criminale di collocare un ordigno esplosivo nei pressi della Sinagoga di Firenze, la cui deflagrazione avrebbe potuto arrecare danni a persone e cose, richiama all'attenzione cittadina la problematica dell'antisemitismo militante che si sta diffondendo a macchia d'olio nella nostra città e non solo.
Il falò di una bandiera israeliana e poi il grave fatto di venerdì devono imporci una mobilitazione delle coscienze ed una vigilanza attenta all'impedire il ripetersi di tali incresciosi episodi.
La Sinagoga è il cuore della comunità ebraica fiorentina e, come ha sottolineato con accorate parole Paolo Ermini sulle colonne del Corriere Fiorentino, non c'entra nulla con le scelte del governo di Gerusalemme, né con i bambini palestinesi morti e feriti in questi giorni a Gaza.
Sarebbe quindi opportuno, e la proposta mi sembra validissima, ritrovarsi di fronte alla Sinagoga, superando le differenze politiche e religiose, per manifestare la nostra solidarietà alla comunità ebraica all'insegna di un impegno contro ogni fondamentalismo.
Firenze dimostri, se ne ha ancora la forza, il suo attaccamento ai valori di libertà, democrazia e antirazzismo che in tanti paesi del mondo sono calpestati e derisi».
(fn)