Cruccolini (presidente consiglio comunale): «Dal prefetto dopo la seduta di ieri pomeriggio»
Il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini ha incontrato questa mattina il prefetto di Firenze Andrea De Martino «per denunciare quanto avvenuto durante l'ultima seduta dell'assemblea di Palazzo Vecchio».«Ho spiegato al prefetto il brutto episodio di ieri ha dichiarato il presidente Cruccolini e la gravità del comportamento tenuto dai consiglieri del centrodestra che hanno violato la regole ed in particolare l'articolo 59 del regolamento della nostra assemblea, che riguarda l'ordine durante le sedute. Nei prossimi giorni invierò al dottor De Martino il verbale della seconda riunione di programmazione della conferenza dei capigruppo, un'ampia relazione su come si sono svolti i fatti e la relazione di servizio dei vigili urbani».«Nessun eletto ha rilevato Cruccolini può prevaricare i colleghi e impedire a questi ultimi di poter svolgere le proprie funzioni. Quelli di ieri sono atti che non devono ripetersi più. Ogni componente di un'assemblea elettiva deve rispettare le regole e fare in modo che le sedute siano funzionali a discutere, approvare o non approvare un atto. E l'atteggiamento in aula deve essere tale da poter permettere ad ogni eletto di poter esprimere liberamente le proprie posizioni. Ieri, invece, c'è stata una forzatura che non può essere culturalmente accettata. Bisogna fare prevalere invece il confronto politico che si può svolgere nel rispetto delle norme durante le sedute dell'assemblea».«L'uso della forza pubblica ha proseguito il presidente del consiglio comunale non porta a nessun risultato: quando si ricorrere a tale soluzione vuol dire che la politica non ha più risorse per trovare una mediazione. In questi casi, invece, bisogna far prevalere il senso istituzionale e civico: ieri il centrodestra non ha dato un buon esempio di ciò che è la politica. Così facendo si determina un distacco della società dall'impegno e dalla partecipazione».«C'è ora bisogno di unità di intenti ha concluso Cruccolini dividersi scaricando le responsabilità gli uni sugli altri non è funzionale all'individuazione di una soluzione». (fn)