Palazzo Vecchio, quattro mostre in Sala d'Arme fino al 12 giugno. L'assessore Giani: "Un luogo in cui valorizzare artisti fiorentini e toscani"
Un programma ricco e intenso quello delle esposizioni che nei primi sei mesi del 2009 si terranno presso la Sala d'Armi a Palazzo Vecchio. Ad annunciarlo è stato questa mattina l'assessore alla Cultura Eugenio Giani che ha presentato le quattro mostre che si susseguiranno fino al 12 giugno 2009. "Per questo semestre ha detto l'assessore Giani abbiamo perseguito una pianificazione razionale per l'assegnazione delle mostre da tenere nella Sala d'Armi. I criteri che abbiamo individuato sono stati due: cercare di contingentare i periodi delle mostre in non più di 40 giorni e valorizzare ancora di più gli artisti fiorentini e toscani , in particolar modo scultori e pittori, già noti al pubblico."La prima delle quattro mostre in programmazione, dal 16 gennaio al 12 febbraio, è quella dello scultore pistoiese Iorio Vivarelli, scomparso recentemente. Il celebre scultore, apprezzato anche dagli ex sindaci fiorentini La Pira e Bargellini, scolpì negli anni '60 il famoso Crocifisso della Chiesa dell'Autostrada del Sole e verrà ricordato con una mostra che si terrà a soli 4 mesi dalla sua scomparsa, avvenuta l'1 settembre 2008.Due artisti fiorentini, Luca Alinari e Giuliano Ghelli, saranno invece i protagonisti delle mostre che si terranno rispettivamente dal 15 febbraio al 20 marzo e dal 23 marzo al 25 aprile."Abbiamo cercato ha proseguito l'assessore Giani di applicare un metodo che permettesse di organizzare nell'arco di un semestre queste quattro mostre. Spero che questa stessa distribuzione dei tempi potrà essere utilizzata anche nella prossima legislazione amministrativa. L'obiettivo è quello di prevedere ogni anno 10 mostre affidate ad artisti, dove il Comune contribuisce esclusivamente nella messa a disposizione della sala, e di una organizzata dal Comune stesso"L'ultima mostra del primo semestre sarà infatti organizzata dal Comune di Firenze, supportata dalla commissione scientifica presieduta dal prof. Cosimo Ceccuti, ed ha come titolo provvisorio "150 anni di democrazia a Firenze e in Toscana".La mostra vedrà protagoniste le maggiori figure politiche ed intellettuali del Risorgimento fiorentino e ripercorrerà le tappe dell'avvento della democrazia a Firenze. Inizierà esattamente 150 anni dopo la fuga di Leopoldo II, avvenuta il 27 aprile 1859, cioè il 27 aprile, per concludersi il 12 giugno 2009."La Toscana ha ricordato l'assessore Giani s'annesse volontariamente al Regno di Sardegna, attraverso il plebiscito dell'11 marzo 1860, creando le condizioni per la successiva impresa dei Mille. Senza quella presa di coscienza non sarebbe stata possibile l'Italia odierna, ma si avrebbe avuto tre regni italici più lo Stato Pontificio, come stabilito dagli accordi di Plombières del 1857. Fu grazie all'impegno di personalità come quelle del conte Bettino Ricasoli e di Carlo Lorenzini che avvenne l'Unità d'Italia, e questa mostra vuol rendere loro tale merito, a 150 anni di distanza.". (lb)