Anniversario strage Acca Larentia, Donzelli (AN-PDL): «Se si fosse indagato fin da subito forse sarebbe vivo anche Lando Conti»

«Se si fosse fosse indagato fin da subito forse sarebbe vivo anche l'ex sindaco di Firenze Lando Conti». Lo ha detto il consigliere di AN-PdL e presidente nazionale di Azione Universitaria Giovanni Donzelli (AN-PdL) che ieri mattina ha accompagnato il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni a deporre una corona di alloro in via Acca Larentia, a Roma, in ricordo di tre attivisti del Fronte della Gioventù uccisi 31 anni fa.«Sotto il fuoco terrorista - ha ricordato Donzelli - morirono due ragazzi giovanissimi,il ventenne Franco Bigonzetti e l'appena diciottenne Francesco Ciavatta. In seguito a ulteriori tafferugli, scaturiti per un gesto di disprezzo di un operatore televisivo nei confronti del sangue sull'asfalto di uno dei caduti, qualche ora più tardi perse la vita anche Stefano Recchioni. Per circa 10 anni le indagini non portarono a conclusioni: solo nel 1988 si scoprì che la mitraglietta Skorpion usata nella strage comuinista di Acca Larentia fu la stessa usata in altri tre omicidi firmati dalle Brigate rosse, ossia quelli dell'economista Ezio Tarantelli, del senatore Roberto Ruffilli e anche dell'ex sindaco di Firenze Lando Conti».«Se per anni non si fosse sottovalutato quel drammatico episodio - secondo Donzeli - e si fosse inchiodato alla sbarra i diretti responsabili immediatamente dopo l'agguato di Acca Larentia, si sarebbe risparmiato tanto sangue di cui una parte ha colpito anche la nostra città. Probabilmente se chi ha sparato ad Acca Larentia nel 1978 fosse stato in galera il 10 febbraio 1986 Firenze non avrebbe dovuto piangere l'omicidio dell'ex sindaco Lando Conti». (fn)