Nuova moschea a Firenze, Alessandri (AN-PdL) e Stella(FI-PdL): «Valga il principio di reciprocità e non dimentichiamo le piccole chiese in rovina nella nostra città»

«La proposta durante un convegno dell´Ucoii, l´unione delle comunità islamiche italiane, che si è svolto sabato scorso a Firenze, merita un dibattito approfondito in termini culturali prima ancora che politici». Così i consiglieri del Stefano Alessandri (AN-PdL) e Marco Stella (FI-PdL) commentano le dichiarazioni dell'imam Elzir Ezzedine secondo il quale «Firenze deve avere una moschea adeguata e degna alla bellezza storica e alla ricchezza culturale della città».«Occorre innanzitutto stabilire – hanno aggiunto i due esponenti del centrodestra - se la proposta si basa su un principio internazionale di reciprocità, ovvero su accordi soprannazionali che permettano la costruzione di chiese e templi anche nel mondo musulmano. E' indubbio infatti che la condizione dei musulmani stabilmente residenti in Italia o naturalizzati italiani è complessivamente migliore di quella dei cristiani che risiedono nei Paesi islamici e che esiste pur sempre un problema di reciprocità. Vorremmo capire – hanno proseguito Stella ed Alessandri - quanto i nostri connazionali che vivono stabilmente nei Paesi arabi possano liberamente professare il culto, aprire attività commerciali in proprio, acquistare immobili, come da noi avviene per tutti gli stranieri naturalizzati».«Se la libertà religiosa sancita dalla Costituzione deve valere per tutti – hanno aggiunto i due consiglieri - allora in questi tutti sono inclusi anche i musulmani in Italia, e noi dobbiamo chiedere, insistere con fermezza che loro accettino i dettami fondamentali per la nostra società, senza chiuder gli occhi, per esempio, davanti alle grandi difficoltà che incontrano persone passate dall'islam al cristianesimo».«Il problema a Firenze, come in altre parti di Italia – hanno concluso Alessandri e Stella - non è tanto riferito al fare o no le moschee ma è la perdita della nostra identità e delle nostre tradizioni. Perché non aprire un dibattito sulle centinaia di piccole chiese sparse nei paesi di provincia bisognose di restauri che rappresentano la nostra millenaria identità culturale?». (fn)