«Nella nostra città la 'Davos' della cultura»: il presidente della quinta commissione Nardella scrive ai parlamentari fiorentini

Questo il testo della lettera di Dario Nardella, presidente della quinta commissione:«Firenze, 19 dicembre 2008 Prot. n. 191/08Ai ParlamentariSen. Pier Paolo AmatoSen. Francesco BosiSen. Vannino ChitiSen. Silvia Della MonicaSen. Vittoria FrancoSen. Massimo Livi BacciSen. Achille TotaroOn. Riccardo MiglioriOn. Guglielmo PicchiOn. Michele VenturaOn. Denis Verdinie p.c.Al Presidente di Confindustria FirenzeDott. Giovanni GentileAll'Assessore alla Cultura di FirenzeDott. Eugenio GianiGentili Senatori e Deputati ,mi rivolgo nuovamente alla Vostra attenzione, come già avvenuto in altri momenti, per chiedere un intervento a difesa dell'immagine e del prestigio della nostra comune città.Mi riferisco all'annuncio di questi giorni del Ministro per i Beni e le Attività culturali, Sandro Bondi, di non tenere a Firenze la convention internazionale sui beni culturali, nota come la "Davos mondiale della cultura", bensì in un'altra città che, dalle cronache dei giornali, potrebbe essere Monza.Come ben sapete, l'idea di organizzare in Italia un appuntamento mondiale dedicato ai grani temi della cultura è nata proprio a Firenze, grazie all'iniziativa del Presidente di Confindustria Firenze , Giovanni Gentile.Molti di voi ricorderanno infatti che la proposta di dar vita ad un appuntamento annuale di questo tipo e di individuare nel capoluogo toscano la sede stabile per ospitarlo è stata avanzata in occasione dell'Assemblea annuale di Confindustria -Firenze nel giugno scorso alla quale molti di Voi hanno partecipato, come pure una autorevole rappresentanza del Governo italiano.La stessa Commissione da me presieduta si è espressa unanimemente in favore di questo progetto in occasione di una recente audizione del Presidente Gentile in Palazzo Vecchio.Per questo motivo le istituzioni fiorentine e la Commissione cultura tra queste, avevano accolto con piacere le dichiarazioni del Ministro Bondi di una settimana fa di organizzare una Davos mondiale della cultura, dimostrando in tal modo di apprezzare il progetto fiorentino al punto da farlo proprio.Con grande stupore apprendiamo invece che il Ministro intenderebbe sì tenere in Italia questo appuntamento, bensì non nella città da dove è partita la proposta.E' inutile ricordare per quante e quali ragioni Firenze abbia tutte le caratteristiche storiche, culturali e strutturali per ospitare un evento di portata internazionale che abbia al centro la tutela e la promozione dei patrimoni culturali dell'umanità.Il rischio concreto di perdere questa importante occasione di crescita economica e culturale, unitamente alla beffa di essere stati promotori dell'iniziativa, creerebbe alla nostra città ed alla nostra comunità un danno grave.Mi rivolgo a Voi, in qualità di parlamentari legati a Firenze, per adoperarvi in tutte le sedi istituzionali e politiche affinché sia sventata questa sciagurata prospettiva e si restituisca alla città ciò che le spetta.Con questi intendimenti Vi propongo di tenere al più presto un incontro con la Commissione Cultura del Comune di Firenze da me presieduta e gli altri soggetti interessati dall'iniziativa per valutare quali azioni comuni intraprendere per conseguire gli obbiettivi auspicati.Certo che comprenderete l'importanza e la gravità della circostanza, invio a tutti Voi i miei migliori saluti.Dario NardellaPresidente della Commissione Cultura».(fn)