Parco della Musica e intesa Comune-Rfi, la replica del vicesindaco Matulli: "Nel fare i conti ci si dimentica degli investimenti delle Ferrovie su Firenze. E l'auditorium è un progetto del governo"
"Nessuna novità. Anzi soltanto una ribollita di dichiarazioni altrui". È quanto afferma il vicesindaco Giuseppe Matulli replicando al capogruppo dell'Udc Mario Razzanelli a proposito del Parco della Musica e dell'intesa fra Comune, Provincia, Regione e Ferrovie dello Stato. "Le argomentazioni illustrate oggi da Razzanelli e presentate come grandi rivelazioni è per una parte consistente l'integrale contenuto delle dichiarazioni del consigliere regionale Marco Carraresi pubblicate dalla Nazione il 9 ottobre. Dichiarazioni a cui rispose con un'intervista il giorno successivo il responsabile dell'Urbanistica del Comune".Il vicesindaco Matulli continua sottolineando come sia "obiettivamente risibile ridurre il rapporto fra la città di Firenze e RFI ai calcoli di operazioni immobiliari prescindendo dagli investimenti infrastrutturali che sono stati effettuati e verranno effettuati a Firenze. Razzanelli ha assistito al convegno promosso da Confcommercio presente il ministro Maroni col quale si evidenziava il costo insopportabile della nostra realtà (non soltanto fiorentina) per la mancanza di infrastrutture. Non si può applaudire quella denuncia per altro evidente, e contrastare ogni forma di investimento che rischia di essere il principale sostegno all'economia cittadina, solo per essere l'interprete della tendenza del non fare assolutamente niente al grido di fermare, fermare, fermare'. Le Ferrovie ricorda Matulli investiranno 750 milioni di euro per il sottoattraversamento della città e la stazione sotterranea. E hanno investito e investiranno ulteriori 180 milioni di euro per altre opere complementari a favore della città". Opere che vanno dalla messa in sicurezza del Mugnone (intervento in atto) ai sottopassi realizzati (come quello via Panciatichi-via Reginaldo Giuliani), dalle fermate ferroviarie cittadine alla cessione dei 43mila metri quadri per la realizzazione dell'Auditorium della musica, fino alla realizzazione del tratto della tramvia interconnesso con la stazione Alta velocità."A fronte di questa mole di investimenti precisa ancora il vicesindaco RFI ottiene la trasformazione della destinazione d'uso delle quattro aree di sua proprietà nel territorio del Comune di Firenze. Ferrovie cederanno il 50% della superficie di queste aree per verde pubblico, parcheggi e strade. Inoltre il 20% degli alloggi realizzati dovrà essere destinato al mercato degli affitti, con il pagamento degli oneri di urbanizzazione previsti"."Gli obiettivi che si raggiungono sono numerosi e rilevanti sottolinea Matulli : prima di tutto l'infrastrutturazione del territorio, che costituisce la prima esigenza assoluta e reclamata da chi pensa al futuro di questa città e dello stesso territorio; in secondo luogo il recupero del 50% delle aree delle Ferrovie per aree verdi e spazi pubblici, e anche edilizia sociale (di cui Firenze rischia di essere completamente esclusa per indisponibilità di aree) sulla cui necessità non occorre soffermarsi. E ancora il sostegno alla residenza, secondo una linea affermata e ribadita di recupero di trasformazioni di aree diversamente destinate per evitare il rischio denunciato di impoverire Firenze della residenza stessa".Il vicesindaco si sofferma poi sul progetto del Parco della Musica. "Sembra che il consigliere Razzanelli dimostri per la seconda volta di non sapere che questo progetto è una iniziativa del governo italiano, della Presidenza del Consiglio dei Ministri che per la celebrazione del 150° anniversario dell'Unità Italiana rende omaggio a Firenze, capitale d'Italia nel 1861, con il finanziamento di un'opera curata e messa in gara dal ministero stesso. Per cui se considerazioni di ordine procedurale avessero fondamento (e a parere dell'Amministrazione non ne hanno),dovrebbero essere indirizzate altrove e non al Comune. Sull'importanza del Parco della Musica conclude Matulli soltanto Razzanelli può permettersi il lusso di non comprenderne la rilevanza e richiederne il fermo, nonché di equivocare l'impegno dell'Amministrazione a garanzia dell'intesa (Comune-RFI) con la fideiussione del Comune per il terreno ceduto gratuitamente ove non fosse realizzabile l'accordo in ogni sua parte". (mf)