Razzanelli (Udc): "Realizziamo il Parco della Musica e blocchiamo i 146mila metri quadrati di nuove costruzioni previste dall'accordo con le Ferrovie. I conti non tornano"

"L'Amministrazione fiorentina è come un prestigiatore che mette dentro un cappello un uovo e ne fa uscire ben sei candidi conigli. Peccato però che a pagare almeno in parte sono i contribuenti fiorentini. E' quello che è accaduto con l'operazione del ‘Teatro Comunale – Parco della Musica' che si è trasformata in una delle più grandi operazioni immobiliari viste a Firenze negli ultimi anni".E' quanto ha affermato il capogruppo dell'Udc in consiglio comunale Mario Razzanelli che ha aggiunto "non sono ancora riusciti a moltiplicare i pani ed i pesci, ma assimilando l'insegnamento della finanza creativa sono passati all' urbanistica creativa ed il nuovo Auditorium (per i non addetti ai lavori il nuovo Teatro Comunale) si è trasformato in sei operazioni immobiliari di rilevanti dimensioni finanziarie"."La prima, auspicabile, è la costruzione del nuovo auditorium, cosiddetto ‘Parco della Musica' sull'area della stazione Leopolda di proprietà delle Ferrovie – ha precisato Razzanelli –. Operazione stimata dal presidente della commissione urbanistica Antongiulio Barbaro in 110 milioni di euro: sarebbe bene far rileggere con attenzione il contratto di appalto per evitare errori e gli ormai usuali raddoppi di costo in corso d'opera"."La seconda – ha aggiunto – è la speculazione edilizia sull'area del Campo di Marte di appena 45.000 metri quadrati di superficie. La terza di 39.000 metri quadrati a Porta a Prato. La quarta di 42.000 metri quadrati nell'ambito viale Belfiore a cui vanno aggiunti i metri quadrati per un Museo delle Ferrovie. La quinta di 18.500 metri quadri al Romito. All'ultimo posto, ma non sicuramente per i valori implicati, è la cessione del Teatro Comunale in vista della sua ristrutturazione o ricostruzione ex novo. Il totale dei nuovi interventi escluso il Parco della Musica e l'attuale area del Teatro Comunale è, ad una prima lettura del protocollo di intesa firmato da Regione, Provincia, Comune e Ferrovie dello Stato, di almeno 146.000 metro quadrati di nuove costruzioni"."Per la cessione dell'attuale sede del Teatro Comunale, un complesso che sorge su un area di circa 20.000 metri quadrati per un totale di circa 380.000 metri cubi, è stato fissato un prezzo di 35 milioni di euro come si evince dal Piano Triennale degli investimenti allegato al Bilancio di Previsione 2008/2010. Detto valore è stato comunicato al funzionario dell'assessorato al bilancio dall'assessorato all'urbanistica del Comune di Firenze. E, su informazione dello stesso funzionario risulta che non ci sia ancora una relazione di stima, che verrà fatta solo al momento in cui sarà approvata la variante urbanistica"."Ma proviamo a fare un po' di conti – ha continuato il capogruppo dell'Udc – che non pretendono di essere esatti ma vogliono rendere l'idea dei valori in gioco. Se vengono mantenuti i volumi attuali si potrebbe ipotizzare la costruzione di 5 piani alti 3 metri e 80 per circa 80.000 metri quadrati di abitazioni di lusso al netto delle parti comuni. Il prezzo di mercato nella zona potrebbe oggi oscillare tra i 6.000 e gli 8.000 euro al metri quadrati. Di conseguenza il potenziale valore commerciale di questo immobile, ammonterebbe ad un minimo di 480 milioni di euro. Se da questo valore deduciamo i costi di ricostruzione, che potrebbero essere stimati in 2.500 euro al metro quadro, il costo totale sarebbe di 200.000.000 euro (compreso il costo di demolizione pari a circa 5 euro a metro cubo). Abbiamo stimato i costi di progettazione e direzione-lavori in 20 milioni di euro, quello del terreno, come indicato dal Comune, in 35 milioni di euro. Rimane un "modesto" utile di 225 milioni di euro. Se poi si realizzassero sei piani l'utile salirebbe a 321 milioni di euro. Queste cifre si devono paragonare col costo complessivo del nuovo Auditorium stimato dal Comune in 110 milioni di Euro"."Se i numeri sono questi o simili, ce n'è più che abbastanza, e ne avanza per compensare le Ferrovie del terreno che dovrebbero cedere al Comune. Non occorre assolutamente – ha affermato Razzanelli – concedere altri diritti edificatori a chicchessia. Anzi! Va considerato che il terreno che le Ferrovie cedono al Comune di Firenze, e che al momento non ha nessun valore, trattandosi di sedime ferroviario,lo acquisisce unicamente grazie al cambio di destinazione che il Comune può fare in base alla propria potestà normativa in campo urbanistico"."C'è ne è a sufficienza per chiedere di fermare tutto – ha spiegato ancora Razzanelli –. Ricontrollare gli accordi siglati dagli Enti pubblici con le Ferrovie il 27 ottobre e rifare tutti i conti di questa operazione prima di procedere con la posa della prima pietra. Il Parco della Musica si può fare senza cementificare la città".Razzanelli ha ricordato che a questo si aggiunge anche un ricorso pendente al TAR del Lazio "che potrebbe riservare sgradite e costose sorprese qualora fosse vinto dal ricorrente, ossia la ditta arrivata seconda nella gara di appalto-concorso: chi pagherà gli ingenti danni qualora dovesse vincerlo?". Razzanelli poi ha citato un articolo dell'Espresso del 14 febbraio che sintetizza nel titolo il giudizio del grande architetto Massimiliano Fuksas sul "Parco dei Conflitti": regole di concorso sbagliate. Giuria di funzionari e non di esperti"."Una ulteriore considerazione ben nota agli addetti ai lavori – ha proseguito il capogruppo Udc – è che stiamo costruendo un Auditorium che avrà spese di gestione superiori a quelle dell'attuale teatro. Si rischia che una volta terminata la costruzione non entri in funzione per mancanza di sufficienti risorse a causa dei tagli ai bilanci delle Fondazioni musicali. Sarebbe interessante che il sindaco ci fornisse, come presidente della Fondazione del Maggio, un budget revisionale dei costi di gestione del nuovo auditorium e ne rendesse edotta la città. Avevo apprezzato il sindaco quando aveva bloccato l'iter del Piano Strutturale, ma questa sua buona intenzione contrasta purtroppo con le dichiarazioni del vicesindaco Matulli sul comunicato stampa del 15 dicembre, che seppure assente dal Consiglio, vede un ‘superattivo' Domenici presso le Ferrovie e il ministero dei beni e delle attività culturali per individuare il modo di evitare il blocco dell'avvio dei lavori. E' bene che si preoccupi solo dell'auditorium – ribadisce Razzanelli – perché gli altri 146 mila metri quadrati la città non è interessata e ne fa volentieri a meno".Infine il capogruppo dell'Udc ha illustrato ‘l'ultima incognita alla pagina 11 dell'accordo firmato, ultimo paragrafo prima dell'art. 4". Ovvero "il Comune di Firenze si impegna ad acquistare l'intero comparto destinato alle trasformazioni urbanistiche del lotto C (di 68.700 metri quadrati) al suo valore di mercato", di cui alla pagina 9, art. 3- 1 terzo comma. Sembra che se tutta l'operazione saltasse questa parte rimarrà comunque in piedi. Per queste e le altre questioni sollevate – ha concluso Razzanelli - presenterò una specifica interrogazione in consiglio comunale".(mf)