Nocentini, Bicchielli, Sgherri e Targetti (Rifondazione Comunista) aderiscono all'appello 'Per Firenze, città etica'
Questo il testo dell'intervento di Anan Nocentini, capogruppo di Rifondazione Comunista, Claudio Bicchielli segretario federazione Fiorentina Prc, Monica Sgherri capogruppo Prc in consiglio regionale e Sandro Targetti capogruppo Prc in consiglio provinciale:«L'appello che viene oggi presentato alla città "Per Firenze, città etica" incontra a pieno ed esprime con grande lucidità le valutazioni che da mesi andiamo facendo, sia nelle sedi istituzionali che negli incontri pubblici promossi dai Circoli del Partito. Per questo, sia come rappresentanti istituzionali che come Federazione fiorentina, lo sottoscriviamo e lo portiamo all'attenzione e alla condivisione dei nostri iscritti.Ne condividiamo non solo l'affermazione della dignità e della capacità di Firenze di proporsi come città aperta ad esperienze nuove e diverse, ma più che altro condividiamo e rivendichiamo, per averla tante volte e in tanti modo richiamata e pretesa, la prospettiva della partecipazione democratica come elemento di discontinuità e di rinnovamento e unico antidoto possibile alla pratica del clientelismo e della gestione privata della cosa pubblica che drammaticamente emerge in questi giorni.La questione morale si pone come questione di sistema, che è molto più che non la somma dei comportamenti dei singoli ed è anche la punta dell'iceberg che sciogliendosi dimostra come alla base vi sia una opzione politica che vede il futuro di Firenze tutto legato alla valorizzazione della rendita e sempre meno ad altre attività produttive, artigianali ecc., alla valorizzazione delle potenzialità dei cittadini e specialmente dei giovani.Per questo la necessità di cambiamento è profonda e deve partire dalle pratiche, dall'assunzione del principio politico di una costante verifica dell'operato degli eletti da parte dei cittadini ponendo fine alla logica per cui un eletto rende conto al termine dei cinque anni, a partire dal sindaco.La situazione di crisi che comincia a vedersi con drammaticità anche in città, che dal primo gennaio sarà aggravata con la perdita del lavoro di tanti e tante precari non confermati, impone ancora di più che il rapporto fra cittadini e rappresentanti politici non sia minimamente adombrato dall'ipotesi che la politica sia ininfluente o peggio che la politica sia inevitabile luogo di clientelismo o addirittura di corruzione. E' indispensabile che oltre i limiti stretti della legalità sia compresa e attuata una pratica di rinnovamento, di trasparenza, di partecipazione, di controllo popolare che dia nuova linfa ad una democrazia sempre più formale e svuotata».(fn)