Cellai, Donzelli e Alessandri (An-Pdl) interrompono l'occupazione del Salone de' Dugento: "Riprenderemo a gennaio se il sindaco non tornerà in consiglio comunale"
"Interrompiamo l'occupazione che riprenderemo a gennaio se il sindaco Domenici continuerà a non venire in consiglio comunale. La nostra è stata una protesta seria che ha interpretato il disagio di tutta la città". E' quanto hanno affermato i consiglieri comunali di An-Pdl Giovanni Donzelli, Stefano Alessandri e Jacopo Cellai annunciando questa mattina la fine dell'occupazione del Salone de' Dugento di Palazzo Vecchio. Erano presenti anche il capogruppo Riccardo Sarra e il presidente provinciale Nicola Nascosti."Il gruppo di An ha spiegato Sarra - si è comportato in modo civile per protestare contro un'assenza del sindaco che ormai dura da troppo. Un'assenza che significa per noi una vera e propria mancanza nel governo della città. Siamo pronti a manifestare negli stessi modi il nostro dissenso a gennaio se il sindaco non tornerà a presidiare il consiglio comunale, anche insieme agli alleati della PdL"."Il nostro è stato un gesto forte, non una barzelletta ha aggiunto Cellai - dettato dalla necessità di andare oltre i canonici strumenti di un consigliere comunale. Il nostro obiettivo è far capire alla città e porre all'attenzione dei media sul fatto che il sindaco preferisce apparire sui giornali incatenandosi davanti alla sede di Repubblica piuttosto che venire a confrontarsi in consiglio comunale. Una vicenda quella dell'inchiesta giudiziaria di Castello che avrebbe bisogno di più di un chiarimento visto che dagli stessi protagonisti è stata definita come in mano a poteri forti e occulti. Questi sono concetti gravi, che il sindaco dovrebbe spiegare. La sua ha sottolineato Cellai è un'assenza fisica ma soprattutto politica e dimostra come il Comune di Firenze sia incapace di gestire le questioni e i provvedimenti che riguardano l'urbanistica"."Noi concludiamo un'occupazione anomala ha proseguito Alessandri -. In questo Comune stanno succedendo cose fantascientifiche: la giunta è dimezzata, con due assessori che hanno lasciato le loro cariche, il sindaco che non viene in consiglio e se ne frega altamente. Anzi si incatena soltanto per avere una visibilità mediatica, querela a più riprese giornalisti e politici e il Partito Democratico è completamente allo sbando. Al contrario noi che siamo un partito serio, ribadiamo che non ci fermeremo qui. Passeremo di nuovo all'azione se il sindaco Domenici non tornerà in consiglio"."Protestiamo ha aggiunto Donzelli - per la forte delegittimazione delle istituzioni che sta avvenendo in questa città dove ciò che conta è soltanto il potere per avere altro potere; dove si pensa di risolvere la crisi morale cercando un equilibrio impossibile nelle primarie. Noi non ci stiamo e condanniamo l'azione del sindaco e l'imbarbarimento della politica fiorentina. A differenza di chi fugge da questa istituzione il gruppo di An è rimasto al proprio posto. Altri si rifiutano di venire a Palazzo Vecchio noi ci siamo rimasti, anche per ventiquattro ore, per rispetto della città e di tutti i fiorentini"."Siamo soddisfatti dell'iniziativa del gruppo di An ha aggiunto il presidente provinciale Nascosti - che sente la necessità di intervenire in qualche modo per dire che è doveroso rispettare la città e quindi che il sindaco Domenici deve tornare in consiglio comunale. Ci chiediamo se una maggioranza, ad oggi, esiste sempre in questo Comune".(mf)