Stella (FI-PdL) e Alessandri (AN-PdL): «L'assessore relazioni al consiglio comunale sulla Fortezza da Basso»
«L'assessore relazioni al consiglio comunale sulla Fortezza da Basso». Questa la richiesta dei consiglieri Marco Stella (Fi-PdL) e Stefano Alessandri (AN-PdL).«Sui giornali - hanno ricordato i due consiglieri dell'opposizione - è apparsa la notizia secondo la quale a riunione tecnica che si è tenuta lo scorso 19 novembre a Roma, in cui l'Agenzia del Demanio ha chiesto una nuova perizia dell'immobile, sulla quale dovrà essere ridefinita la permuta. Il valore della Fortezza salirebbe di 15 miiloni di euro rispetto al prezzo concordato nel protocollo d'intesa e si aprirebbe una nuova fase per il destino della struttura».«Fin dalla sigla del protocollo - hanno proseguito Stella e Alessandri - avevamo sollevato il problema delle perizie. L'articolo 6 della convenzione prevedeva che "una commissione competente esaminerà la congruità delle valutazioni fatte". Ci domandavamo: cosa succederà se queste ultime saranno diverse da quelle fatte oggi? Oggi ci troviamo di fronte a questa realtà. Chi pagherà questi 15 milioni di euro di differenza? E dove troverà i soldi il Comune? Questa novità metterebbe inoltre a rischio l'intera operazione di scambio tra gli enti, gettando anche ombre sulla gestione della Fortezza da Basso, e sulle manifestazioni che dovranno essere programmate, primo tra tutte Pitti. Chi si prenderà la responsabilità di tutto questo?».«Abbiamo sempre definito questa operazione - hanno commentato i due esponenti del centrodestra - un'operazione costosa che non produrrà nessun effetto positivo per il Comune. L'amministrazione spenderà 115.741.193 euro tra immobili, soldi contanti e quote cedute della Fortezza a Regione e Provincia. Il Comune di Firenze otterrà il 35% virtuale dei nuovi immobili dell'università e il 28% delle quote della Fortezza, che però gestirà la Regione. Lo spostamento della facoltà di agraria a Sesto Fiorentino, costerà 41 milioni di euro cosi suddivisi: 17 milioni li sborserà il Comune, 20 milioni la Regione e 4 milioni di euro saranno pagati dalla Provincia. Dove prenderà tutti questi soldi l'amministrazione comunale? Perché la cifra di partenza è stata modificata? La scelta di far gestire la Fortezza da Basso alla Regione ci lascia perplessi sul futuro della struttura e delle manifestazioni che lì si svolgono, a partire da Pitti. Per come è stata gestita, l'operazione del passaggio della Fortezza dal demanio a Comune, Regione e Provincia è senza garanzie. L'acquisto pro quota con queste ultime non garantisce l'obiettivo di realizzare un polo espositivo competitivo. Sarebbero invece necessarie strategie condivise dai tre enti pubblici, cosa che oggi non sembra possibile visti gli investimenti fatti da Comune, Provincia e Regione».«Come se non bastasse - hanno concluso Stella e Alessandri - rimangono due dubbi: quando la facoltà di agraria libererà gli spazi e quando la Fortezza da Basso passerà a Comune, Provincia e Regione. Se, come si legge dai giornali, la struttura cambierà proprietario nel 2016 oltre al danno si rischia anche la beffa. Tutta l'operazione prevista all'interno del protocollo serve per acquisire la Fortezza garantendo alla società Firenze Fiera stabilità nella gestione, possibilità di ammortare nel lungo periodo e, quindi, di attuare gli interventi necessari alla ristrutturazione e all'ammodernamento del complesso fieristico. Se il passaggio però non avviene in tempi rapidi il rischio è quello di acquisire un bene all'interno del quale non ci sarà nessuna manifestazione fieristica perché nel frattempo si saranno già spostate in altri complessi, in grado di dare risposte certe e rapide. Ci troviamo quindi in una situazione non nuova per la giunta Domenici: si fanno promesse che poi non vengono mantenute,si dichiarano cifre di spesa che poi come minimo raddoppiano e, alla fine, si attuano scelte che provocano soltanto danni per Firenze». (fn)