Varrasi e Romanelli (Verdi): «Ecco il nostro documento sulla crisi politica a Firenze»
Questo il testo dell'intervento di Giovanni Varrasi, capogruppo dei Verdi, e Mauro Romanelli, portavoce regionale:«I Verdi di Firenze e della Toscana esprimono grandissimo sconcerto e disagio per quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche che riguardano alcuni esponenti della Giunta Comunale di Firenze e del Partito Democratico.Aldilà degli aspetti giuridici, che spettano al lavoro dei giudici e della magistratura, emerge una visione privatistica e clientelare della politica, un'arroganza del potere inaccettabile, un disinteresse per il bene comune che lascia spazio solo alla voglia di compiacere i grandissimi potentati economici privati.La vicenda del previsto Parco di Castello è emblematica, e ci offende in modo particolare e diretto.Il Partito Democratico richiama in queste ore alla corresponsabilità tutte le forze che hanno condiviso le scelte della maggioranza.E' vero, noi avevamo condiviso quelle scelte che venivano dichiarate, quegli accordi che prevedevano una mediazione più o meno decorosa tra gli interessi dei costruttori, e la compensazione ambientale che doveva essere rappresentata da un Parco a fruizione pubblica, polmone verde di un'intera area gravata da aereoporto, centri commerciali, svincolo autostradale, e che doveva essere pagato anche dal costruttore privato, Ligresti, come contropartita alla licenza di costruire.Apprendiamo adesso, dalle intercettazioni, che mentre con noi il Sindaco e l'Assessore Biagi prendevano questi accordi, alle spalle lavoravano per cancellare il Parco, prendendosene gioco e dicendo che faceva schifo.Ci sentiamo ingannati da questi alleati, che hanno leso con noi il rapporto di fiducia.Al Partito Democratico diciamo quindi con chiarezza che i Verdi non possono essere richiamati a nessuna corresponsabilità.Noi abbiamo amministrato con trasparenza nell'interesse collettivo, abbiamo cercato di fare buoni accordi e di rispettarli, e non abbiamo tramato alle spalle di nessuno.I Verdi di Firenze ritengono che all'interno della coalizione sia necessario ripristinare una fiducia reciproca che potrà essere ritrovata solo se ci saranno chiari segnali di discontinuità.Vogliamo un nuovo centrosinistra, che sappia presentarsi alle imminenti elezioni amministrative in maniera credibile e rinnovata, poichè il rischio è di consegnare la città ad un centrodestra pericoloso e arrogante, che cementificherà Castello come e più del Partito Democratico, ma che ovviamente appare meno corresponsabile agli occhi dell'opinione pubblica.Vogliamo che la coalizione di centrosinistra sappia ritrovare contenuti e programmi che mettano al centro la qualità della vita dei cittadini, il verde pubblico, lo sviluppo delle energie rinnovabili, la riqualificazione delle piazze, delle strade, dei quartieri, la valorizzazione del'artigianato, del piccolo commercio fatto dei negozi di quartiere, di chi si muove a piedi o in bicicletta, delle sale cinematografiche storiche.Basta con l'espansione incontrollata e senza limiti della città, con la costruzione di nuovi alloggi mentre il 13% di quelli esistenti viene tenuto sfitto per motivi speculativi, basta col proliferare di mega centri commerciali o multisale cinematografiche che cancelleranno e stanno già cancellando i piccoli negozi e i cinema storici.Diciamo basta anche alla gestione sciatta e senza dialogo coi cittadini di opere assolutamente importanti e da portare avanti come la tramvia, dove la metodologia del project ha mostrato la suboirdinazione dell'amministrazione ai tempi e comodi delle imprese.Vogliamo un nuovo centrosinistra che sappia aprire e ricostruire un rapporto coi comitati dei cittadini e con Rifondazione Comunista, ascoltandone le ragioni, senza arroganza e atteggiamenti pregiudiziali: solo con un'alleanza ampia e rinnovata sarà possibile contrapporsi credibilmente alla destra berlusconiana vogliosa di prendersi anche Firenze.Rispettiamo il lavoro che stanno portando avanti Billi e Barducci nel Partito Democratico, li consideriamo due interlocutori seri e onesti: confidiamo che sappiano imprimere quell'accelerazione verso il rinnovamento che ad oggi si stenta ancora a vedere.Le primarie di coalizione, da loro annunciate, sono un'importante novità, che speriamo venga confermata, e attendiamo di sapere quali saranno i candidati del Partito Democratico.Chiaramente è del tutto impensabile che vengano riproposti personaggi impresentabili come Graziano Cioni o Matteo Renzi, l'uno impelagato nelle indagini e teorizzatore delle clientele mastelliane a Firenze, e l'altro del tutto avulso dalla cultura politica del centrosinistra per cui voglioamo lavorare in futuro e comunque fiero sostenitore delle scelte di espansione edilizia incontrollata della città.Lapo Pistelli e Daniela Lastri rimangono per noi due figure con cui un dialogo è ipotizzabile, a patto che assumano con decisione la logica del rinnovamento, nei programmi, nei metodi, nelle persone.Dovranno dire con chiarezza che la prossima Giunta di Firenze dovrà essere tutta rinnovata, con l'esclusione categorica di ogni personaggio che ha avuto in qualche modo a a che fare con le inchieste, e comunque di chi da troppo tempo ha ruoli di potere in questa città, nella logica del ricambio.Stesso discorso per la macchina comunale e per i dirigenti, che dovranno essere cambiati e ruotati, coinvolgendo le forze sindacali, per trasmettere il segnale del rinnovamento e l'idea che nessuno comunque può rimanere allo stesso posto per troppo tempo, aldilà di ogni altra considerazione.Rivendichiamo ai Verdi di Firenze, di essere stati il Partito che più di tutti, da dentro la maggioranza, si è nel corso degli anni contrapposto e ha controbilanciato le impostazioni di Biagi e Cioni, dalla questione appunto del Parco di Castello, alla vicenda del Panificio Militare, al parcheggio dei camper sotto Piazzale Michelangelo.Possiamo dire con orgoglio che se le nostre impostazioni fossero state ascoltate di più, oggi questa Giunta, questo Sindaco, e il Partito Democratico non si troverebbero nelle condizioni in cui sono.Forti dell'autorevolezza che proviene dalla nostra coerenza, vogliamo però dire ai cittadini che per lealtà a loro e solo a loro, non abbandoniamo la nave, ma rimaniamo a garantire l'ordinaria amministrazione, in particolare per evitare un commissariamento che sarebbe una iattura per la città e un'occasione ghiottissima per la destra.Naturalmente questa Giunta e questo Sindaco non hanno più l'autorevolezza di fare altro se non l'ordinaria amministrazione, ovvero garantire ai cittadini i servizi quotidiani e di base.Non voteremo e non accetteremo scelte strategiche in questi mesi.Ma sottrarsi al dovere di amministrare la città e di portare la nave in porto sarebbe da irresponsabili, oltre che da ipocriti e opportunisti, che si sfilano nei momenti più difficili.Invitiamo quindi anche il Sindaco a seguire il nostro esempio, ad evitare iniziative teatrali controproducenti per l'intera cittadinanza come l'essersi incatenato a Roma davanti a Repubblica, e soprattutto a presentarsi in Consiglio Comunale a fare il suo dovere verso i cittadini.Diciamo fin da adesso che non accetteremo un Sindaco che si nasconde e che non si presenta in Consiglio Comunale, e che saremo durissimi verso questi atti di irresponsabilità e mancanza di rispetto verso i cittadini, che auspichiamo davvero il Sindaco non voglia più riproporre».(fn)