Cassa integrazione alla SEVES. Varrasi (Verdi): "Siamo con gli operai e contro nuove speculazioni edilizie"
"Oggi pomeriggio una delegazione di operai della SEVES sarà ricevuta dal sindaco Domenici per riferire al primo cittadino le preoccupazioni dei lavoratori sul destino di questa importante manifattura fiorentina e, naturalmente, sul mantenimento del posto di lavoro".Anche il capogruppo dei Verdi in consiglio comunale, Giovanni Varrasi, sostiene la situazione dei dipendenti della SEVES e prosegue il suo intervento dicendo che: "la SEVES è una fabbrica che produce mattoni di vetro, prodotto che ha incontrato un grande successo commerciale in tutti i paesi del mondo e, verosimilmente, ha prodotto importanti utili per la proprietà. Viene riferita una crisi del mercato che necessiterebbe di aggiustamenti produttivi e della forza lavoro. Su questo terreno i sindacati, a cui va la nostra solidarietà, porteranno avanti le loro giuste lotte anche per scongiurare l'ipotesi che circola in fabbrica, secondo la quale la produzione potrebbe essere delocalizzata nella Repubblica Ceca"."Per quanto ci riguarda spiega Giovanni Varrasi , come consiglieri comunali, oltre a chiedere di non spengere il forno della SEVES e, se fosse proprio necessario, creare cassa integrazione a rotazione fra i lavoratori, intendiamo puntualizzare un aspetto che riguarda il Piano Strutturale e le nuove funzioni che tendenzialmente definisce. Visto che il sindaco è ormai anche assessore all'urbanistica e che condividiamo l'ottica di riflettere ancora sul Piano Strutturale in questo mandato amministrativo per consegnare al nuovo sindaco un lavoro più meditato e condiviso, intendiamo esprimere il nostro punto di vista sulla paventata riconversione della fabbrica o di sue importanti parti a funzioni abitative"."Firenze non ha bisogno di nuovi speculazioni edilizie e gli 85.000 metri quadri della SEVES devono vedere il permanere della sede industriale e la realizzazione di spazi sociali per i cittadini del Sodo e gli operai stessi conclude il capogruppo dei Verdi . D'altra parte questa zona della città ha una viabilità molto difficile e, in generale, spazi molto stretti per la vivibilità pubblica. Lo spirito di comunità prevede che gli imprenditori abbiano il loro comprensibile profitto e anche una quota di flessibilità nella gestione dei lavoratori ma non devono essere gli unici ad avere grandi vantaggi sia quando le cose vanno bene che nei momenti di crisi". (uc)