Società della Salute, il bilancio di anno del servizio di supporto psicologico per gli incidenti stradali. Centinaia le persone contattate dagli psicologi

Una accoglienza positiva e un notevole interesse da parte dei diretti interessati, ovvero le vittime degli incidenti, i loro familiari e gli operatori coinvolti a vario titolo nell'evento traumatico. Tanto da far pensare a un passo avanti della sperimentazione con un ampliamento delle attività. È questo il bilancio del servizio di supporto psicologico in seguito a incidenti stradali ad un anno e mezzo della sua attivazione tracciato oggi a Palazzo Vecchio nel corso del convegno "Impatto psicologico e sociale dei traumi stradali nell'area fiorentina". L'appuntamento, organizzato dalla Società della Salute, Regione Toscana, Azienda sanitaria di Careggi e dal Centro regionale sulle criticità relazionali, ha visto la partecipazione tra gli altri del direttore della Società della Salute Riccardo Poli, di Laura Belloni responsabile del centro regionale criticità relazionali, di Adriano Peris direttore Terapia Intensiva di Emergenza dell'Azienda Ospedaliera di Careggi, di Lucia De Vito direttore del 118 e di Patrizia Verrusio vice comandante della Polizia Municipale.Obiettivo del progetto è la creazione di un percorso strutturato per la tutela delle vittime della strada e degli operatori coinvolti ai vari livelli di intervento (dagli agenti di Polizia Municipale agli addetti del 118, dai volontari delle varie associazioni ai medici) che, attraverso interventi di supporto psicologico, formazione e supervisione, permettano un miglioramento della qualità della vita per le vittime e del benessere psicologico e lavorativo degli operatori stessi."Questo convegno è stato utile perché ha consentito di fare il punto dell'andamento della sperimentazione e di aprire una riflessione condivisa su metodi, strumenti e risultati ottenuti – ha spiegato il direttore della Società della Salute Poli –. Questo progetto nasce infatti come esperienza pilota sul territorio fiorentino con l'obiettivo generale di offrire un percorso socio-sanitario il più possibile protetto, coerente, condiviso, fluido e chiaro ai cittadini vittime di incidenti stradali. La sua peculiarità è proprio l'integrazione strategica ed operativa delle diverse realtà istituzionali presenti nell'area di Firenze che, a vari livelli, si occupano dei traumi stradali. In questo senso la Società della Salute si pone come riferimento per il pieno e completo sviluppo delle attività previste dal progetto e per la valutazione dei risultati ottenuti. Questa integrazione si traduce in un tavolo di lavoro composto da rappresentanti di Polizia Municipale, 118 Azienda sanitaria di Firenze, reparto di terapia intensiva di Careggi e Associazione di vittime delle strada. Compito del tavolo – ha concluso Poli – è evidenziare e confrontarsi sulle problematiche presenti e gli interventi possibili sia all'interno delle singole istituzioni sia, soprattutto, in tutto il percorso di presa in carico della vittima di incidente stradale e dei suoi familiari".In questo anno e mezzo di attività i tre giovani psicologi (Dario Iozzelli, Marta Debolini e Alberto Bacchereti) presenti al reparto di rianimazione di Careggidiretto dal Adriano Peris hanno contattato e dato supporto a circa 200 vittime ricoverate dopo un incidente stradale e a circa 400 loro familiari. In sostanza si è trattato di interventi di consulenza psicologica di vittime e familiari presso il reparto sia durante il ricovero nel reparto di terapia intensiva sia nel periodo successivo. E ancora di interventi di collegamento con gli altri reparti dell'ospedale di Careggi e i servizi socio assistenziali ospedalieri e territoriali per la facilitazione della presa in carico degli utenti. Particolarmente significativo anche gli interventi nei confronti degli operatori. Sono infatti diverse centinaia le persone tra medici, infermieri, agenti di Polizia Municipale, volontari e addetti del 118 che sono venuti in contatto con gli psicologi. In questo caso si è trattato di interventi di consulenza psicologica individuale o a gruppi su eventi critici specifici cui si è aggiunta l'attività formativa su temi psicologico-relazionali. Dalla sperimentazione è emerso che il servizio è gradito agli utenti e che quindi proseguirà con l'obiettivo di ampliare l'attività in continuità con quanto finora svolto. "Da un lato – ha spiegato Belloni – quindi sviluppare interventi di collegamento tra i servizi esistenti per monitorare e potenziare la risposta post-ospedaliera alle vittime e ai familiari che hanno necessità di usufruire di un percorso sanitario riabilitativo e socio assistenziale quanto più possibile chiaro e attento anche agli aspetti psicologici post trauma. Dall'altro procedere con interventi di prevenzione primaria attraverso un collegamento forte e un coordinamento nell'area fiorentina di tutte le iniziative preventive e di sensibilizzazione per i cittadini". (mf)