PdL: «Il sindaco si dimetta invece di far vivacchiare' questa maggioranza ancora qualche mese»
«Il sindaco ha un solo atto, dignitoso e coraggioso, da compiere: quello di rassegnare le proprie dimissioni. In questo modo eviterà di vivacchiare' qualche mese senza affrontare i veri problemi di Firenze». E' quanto hanno ribadito questa mattina i consiglieri del Popolo della Libertà in una conferenza stampa in Palazzo Vecchio alla quale hanno partecipato la capogruppo di Forza Italia-PdL Bianca Maria Giocoli, il senatore Paolo Amato, l'onorevole Gabriele Toccafondi, i consiglieri Jacopo Bianchi, Enrico Bosi, Massimo Pieri e Marco Stella, il capogruppo di Alleanza Nazionale-PdL Riccardo Sarra e il consigliere Stefano Alessandri.«Il giorno dopo il consiglio comunale ha esordito Amato - prendiamo atto che non c'è più la maggioranza e che il piano strutturale è stato bloccato dalle stesse forze che appoggiano questo sindaco. Domenici e tutta la giunta devono dimettersi. Mi chiedo come possa un'amministrazione continuare quando è venuta meno sia la sua ragion d'essere che il suo l'obiettivo strategico, l'approvazione del piano strutturale. La crisi politica che si è aperta è gravissima ed è fallito un modello di gestione del governo cittadino. Da qui la nostra richiesta di dimissioni del sindaco e della giunta. Deve arrivare un commissario di governo per guidare la città alle elezioni anticipate».«Il mandato Domenici ha proseguito è cominciato con lo scandalo di Firenze Fiera e finisce con l'inchiesta di Castello. Come forza di opposizione ci sentiamo di dire che abbiamo compiuto la nostra missione perché il nostro lavoro di controllo e contrasto è andato a buon fine. Mi sia infine consentita una notazione di psicologia politica': ieri la maggioranza di centrosinistra ha metaforicamente ucciso il proprio padre', ovvero il sindaco Domenici. Si tratta di un parricidio politico' che getta una luce livida su questo clima di fine regno'».«Ieri, in un sussulto di orgoglio ha dichiarato Bianca Maria Giocoli - Verdi, i Comunisti italiani e il gruppo de La Sinistra hanno dichiarato che non voteranno nessun provvedimento urbanistico. Cosa accadrà da oggi in poi? Si bloccherà il lavoro delle commissioni e del consiglio comunale? Si bivaccherà da qui a fine mandato con una serie di sedute tematiche della nostra assemblea dove si parla del niente e non si affrontano le questioni cruciali della città, attuando così un commissariamento di fatto? E, infine, in previsione delle elezioni amministrazioni 2009, si prefigurano forse nuovi scenari di coalizione all'interno della sinistra che vedono esclusa l'osservanza cieca' al Partito Democratico?«Tutto questo è sconfortante ha commentato la capogruppo di Forza Italia la maggioranza ne è uscita sconfitta anche a livello di immagine.Il consiglio comunale è stato incolpato di non voler lo stadio a Castello. Questo non è assolutamente vero chi ha preso certe decisioni si prenda le proprie responsabilità. L'emendamento al piano strutturale che ieri abbiamo fermato non parlava di realizzare la nuova struttura lì. Era solo un bluff giocato dal sindaco a fini elettorali: in realtà non c'era alcuna volontà concreata di portare avanti il progetto della famiglia Della Valle».«Noi siamo sempre stati favorevoli a delocalizzare lo stadio ha rilevato Massimo Pieri - ma la colpa di aver illuso i fiorentini dicendo che lo si poteva realizzare a Castello non è nostra. A noi piace l'intero progetto presentato dalla famiglia Della Valle, un progetto che ha bisogno di un'area di 90 ettari. E questo progetto comprende anche il nuovo impianto ma non solo. Di questo non si è discusso nelle sedi istituzionali, come volevamo, ma solo in conversazioni telefoniche».«Nel programma elettorale del 1999 ha ricordato Gabriele Toccafondi proponevamo di realizzare il nuovo stadio proprio a Castello ma dopo le delibere approvate dal consiglio, a partire dal 2004 e con il nostro voto contrario, ciò non è più scontato».«Il sindaco ha detto Riccardo Sarra - non è capace nemmeno di difendere la sua maggioranza, i suoi uomini. Dopo le ultime scissioni interne nella coalizione che sostiene questa amministrazione e la formazione di nuovi gruppi politici, noi avevamo denunciato la grande instabilità che queste scelte avrebbero portato. Così è avvenuto: ieri il sindaco è stato sfiduciato proprio da questo frazionamento'. Questo è il momento giusto per un atto di dignità e quindi le dimissioni del sindaco e nuove elezioni nell'interesse, non nostro, ma della città». (fn)