Diritti linguistici, domani a Palazzo Vecchio convegno organizzato dal movimento esperantista
Una giornata di studi sui diritti linguistici. .Anche alla luce della decisione della Corte europea di giustizia che ha annullato la decisione di pubblicare il bando di un concorso per funzionari solo in inglese, francese e tedesco. L'appuntamento è domani a Palazzo Vecchio dove nel Salone dei Duecento dalle 9 alle 14 si svolgerà il convegno "Diritti dell'uomo e diritti linguistici" organizzato dal movimento esperantista italiano con la collaborazione del Comune e il patrocinio dell'Associazione eurolinguistica-sud e della Commissione nazionale italiana per l'Unesco. Il convegno chiude le celebrazioni dell'Anno internazionale delle lingue. Promosso dalle nazioni Unite."La scelta di Firenze ha detto l'assessore alla cultura Eugenio Giani- non è casuale, perché Firenze è la sede della Accademia della Crusca, l'ente deputato a difendere e ad illustrare la lingua italiana, lingua che al momento è assediata sia a Bruxelles che persino in patria" Vedi la questione dei corsi universitari in inglese in Italia. Dopo il saluto di Giani, il discorso di apertura sarà del prof. Francesco Sabatini, presidente onorario della Accademia della Crusca e tratterà delle iniziative prese dall'Accademia. Tutti gli interventi verteranno sui rapporti giusti tra parlanti di lingue diverse, ad esempio Gabriele Iannàccaro dell'Università di Milano Bicocca, parlerà di ecologia delle lingue, mentre Giuseppe G. Castorina e Manuela Cipri, dell'Università di Roma "La Sapienza" e della Associazione Eurolinguistica-sud, parleranno dell' italiano come risorsa di competenze eurolinguistiche. Ad occuparsi della parte economica ci sarà la relazione del prof. Remigio Ratti dell'Università di Friburgo e della Svizzera Italiana, Presidente di "Coscienza Svizzera", che tratterà delle relazioni tra sviluppo economico e lingue. Il convegno farà il punto anche sulle lingue più deboli, da valorizzare."Questo ha aggiunto Renato Corsetti presidente della Federazione esperantista italiana - si può ottenere solo con una politica linguistica accorta ed attenta ai problemi delle lingue più minacciate, compreso l'italiano, e con l'uso per i rapporti internazionali di una lingua neutrale pianificata, come l'esperanto, o naturale come il latino, escludendo comunque ed in linea di principio lingue che siano allo stesso tempo lingue nazionali in uno o più Paesi, per evitare gli effetti di glottofagia, divoramento di altre lingue, drammaticamente presenti e denunciati già da tutti gli esperti e dalle Nazioni Unite". (lb)