Quartiere 1: Marmugi e Agostini: "Chiederemo di incontrare i coniugi Guglielmi che hanno iniziato lo sciopero della fame"

"Se la storia riportata dagli organi di stampa è vera, possiamo capire il disagio della famiglia Guglielmi e riteniamo che l'Amministrazione Comunale debba intervenire sulla questione. È un evento creatosi per l'applicazione di politiche di integrazione volute e sostenute dal Comune ma questa vicenda conferma anche l'evidente complessità della condizione economica di molte famiglie fiorentine. Alcune hanno accettato di partecipare a inedite sinergie di interventi integrati, utili a garantire una migliore qualità della vita per persone in difficoltà, in questo caso immigrati, che in passato avevano occupato gli edifici di San Salvi".È quanto sostengono il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi e la presidente della IV commissione consiliare servizi sociali e sanità Susanna Agostini."La sussidiarietà comporta il ricevimento di un contributo economico che aiuta la famiglia a sbarcare ogni mese la nota «quarta settimana» – hanno sottolineato Marmugi e Agostini –. Siamo convinti che questa iniziativa che vede coinvolti più soggetti, privati e l'associazione, debba, comunque, essere vigilata dalle istituzioni, almeno in questa fase di avvio delle nuove opportunità. Altrimenti si rischia di contribuire ad aggiungere a soggetti fragili, un danno al danno. Queste anziane persone hanno il diritto di poter chiudere serenamente l'esperienza fatta. Un epilogo negativo potrebbe pesare su tutto l'impianto del sistema di rete solidale ed interattiva che il Consiglio Comunale vuole conservare"."Nei prossimi giorni chiederemo ai soggetti coinvolti, la famiglia Guglielmi, l'assessorato e l'associazione, di incontrarci e cercheremo, tutti insieme, di trovare una rapida soluzione – concludono Stefano Marmugi e Susanna Agostini –. Il nostro obiettivo è ridare serenità alla famiglia e far venire meno le motivazioni che hanno indotto queste persone a denunciare il fatto e ad intraprendere uno sciopero della fame che potrebbe danneggiare la loro salute". (uc)