Bianchi (FI-PdL): «Il garantismo è doveroso. Ma non deve essere a senso unico»

«Ferma restando la presunzione d'innocenza, che per noi liberali e democratici è un sacro principio di civiltà, non possiamo non ricordare che il nostro Paese è stato teatro in passato di molta propaganda politica all'insegna della criminalizzazione dell'avversario, magari a seguito di inchieste giudiziarie risoltesi poi in un nulla assoluto». Lo ha detto Jacopo Bianchi, consigliere di FI-PdL, a proposito dell'inchiesta della procura di Firenze che vede coinvolti gli assessori Graziano Cioni e Gianni Biagi.«Lascia perplessi – ha aggiunto – che in questi giorni, dal Partito Democratico, vi siano state dichiarazioni all'insegna del garantismo e della tutela dei propri esponenti. Dai primi anni ‘90 ad oggi più che per posizioni garantiste buona parte degli ex-DS si è contraddistinta per un certo giustizialismo. Una scelta che non teneva conto della presunzione di innocenza, un principio da sempre difeso da Forza Italia e dal Popolo della Libertà. Chissà cosa dovrebbe dunque pensare l'opinione pubblica rispetto a questa posizione ondivaga: apparentemente, e non potrebbe sembrare altrimenti, alcuni danno dimostrazione di utilizzare due pesi e due misure nella scelta se difendere o accusare determinati esponenti politici».«Ribadendo la ferma convinzione secondo la quale ogni cittadino è innocente fino a sentenza passata in giudicato – ha concluso Bianchi – si conferma piena fiducia nell'attività degli inquirenti». (fn)