Firenze celebra i 120° anni della Società Dantesca Italiana. Da domani via alle inziative

Firenze celebra la Società Dantesca Italiana. Per il 120° della nascita del più prestigioso centro di studi sul Sommo Poeta (che, tra l'altro, cura l'edizione nazionale delle opere di Dante Alighieri) Palazzo Vecchio ospita, il 20 e il 21 novembre, una serie di iniziative alle quali parteciperanno alcuni dei più eminenti dantisti mondiali. «Un momento importante – ha sottolineato l'assessore alla cultura Eugenio Giani – per Firenze e l'associazione voluta dall'allora sindaco, il marchese Pietro Torrigiani. La Dantesca è una prestigiosa istituzione culturale che ha indicato e indica ancora un metodo: anziché vivere grazie ai contributi pubblici è riuscita, grazie alla lungimiranza e generosità della giunta Torrigiani e dei fiorentini, a creare un proprio patrimonio che le consente di proseguire il suo fondamentale lavoro. La Dantesca è motivo di orgoglio per la città e il Comune e grazie all'attuale direttivo ha ritrovato al suo vertice eminenti studiosi di Dante nel solco dell'insegnamento del professor Francesco Mazzoni, presidente della Società per 40 anni».Il via ai festeggiamenti alle 10.30 di domani, nel Salone dei Cinquecento, alla presenza dei Gonfaloni dei Comuni di Arezzo, Bologna, Poppi, Ravenna, Sarzana e Verona. Dopo i saluti del sindaco Leonardo Domenici e dell'assessore cultura Eugenio Giani ci sarà la con segna del Fiorino d'Oro ai professori Enrico Ghidetti (presidente delle Società Dantesca) Chrtistopher Kleinhenz, François Livi, Karlheinz Stierle, Winfried Wehle.Alle 12.30, nella sala Leone X, dove nacque ufficialmente il 31 luglio 1888, la Dantesca riceverà le Chiavi della città.Nel pomeriggio, con inizio alle 15.30 nel Salone dei Duecento, Marcello Ciccuto, Francesco Furlan e Antonio Lanza presentato il volume del professor Guglielmo Gorni, presidente emerito della Dantesca, "Dante , storia di un visionario". Luciano Gargan e Claudio Griggio illustreranno invece l'edizione del Codex Italicus 1 della Divina Commedia della biblioteca universitaria di Budapest a cura di Gian Paolo Marchi e József Pál. Interverrano anche i direttori delle riviste Dantes Studies (Richard Lansing) e Dante Füzetek (János Kelemen), Dante (Fabrizio Serra).Venerdì, invece, nel Salone delle Conferenze del Palagio del'Arte della Lana (sede della Società Dantesca) i professori Giancarlo Garfagnini (che è anche vicepresidente della Dantesca) e Sergio Givone presenteranno il libro di François Livi ‘Dante e la teologia'. Subito dopo i professori Domenico Cofanbo, Bartolo Martinelli e Francesco Tateo presenteranno il volume ‘Con Francesco Mazzoni', scomparso nel 2007. Al professor Mazzoni, sempre venerdì, verrà tra l'altro intitolato un salone del Palagio.«La Dantesca oggi - ha spiegato Ghidetti, che ha presentato le iniziative insieme all'assessore comunale alla cultura Eugenio Giani e al vicepresidente Giancarlo Garfagnini - non è solo un'accademia per studiosi ma anche una società che offre tante iniziative culturali rivolte a tutti. Ricordo, tra l'altro, una biblioteca di oltre 24 mila volumi, manoscritti e documenti su Dante, sul medioevo, la filologia e l'italianistica, aperta a tutti e consultabile anche on line». Molti sono gli eventi sui quali sta lavorando la Società sta lavorando per i prossimi: alcune letture dantesche a teatro, dove l'opera del Sommo Poeta verrà associata alla letteratura contemporanea, un convegno sulla dantistica oggi con un confronto con gli studiosi europei, la collaborazione con le scuole e il progetto di una libera cattedra di filologia e critica dantesca, di cui era stato titolare Mazzoni all'università di Firenze. (fn)STORIA DELLA SOCIETA' DANTESCA ITALIANALa Società Dantesca Italiana nacque ufficialmente in Firenze il 31 luglio 1888, nella Sala di Leone X in Palazzo Vecchio dove fu approvato lo statuto e fu eletto a Presidente provvisorio (e in seguito onorario) Pietro Torrigiani, sindaco di Firenze.Tra i soci fondatori, i più bei nomi della cultura e della politica italiana: G. Eroli, G. Biagi, R. Bonghi, C. Cantù, G. Carducci, G. Chiarini, A. Conti, A. D'Ancona, A. De Gubernatis, I. Del Lungo, C. Guasti, G. Mazzoni, E. Monaci, C. Negroni, E. Nencioni, P. Rajna, G. Rigutini, G. Tortoli, P. Villari (per non citare che i più significativi).Il 31 maggio 1889 veniva eletto il comitato centrale, che nella seduta del 26 giugno, su proposta di Bonghi, gettava le fondamenta dell'operosità scientifica dell'Ente, proponendo l'edizione di un testo criticamente fermato della Commedia e delle opere minori nonché la pubblicazione di un "Bullettino" in cui s'inserissero "scritti concernenti la ricerca e la notizia di fatti" relativi alla vita e alle opere del poeta. Il "Bullettino" venne affidato (1890) a M. Barbi, suo direttore fino al vol. XII (1905) della nuova serie; col vol. XIII (1906) e fino al vol. XXVIII (1923) subentrandogli nella direzione E.G. Parodi (morto nel 1923). Già nel 1920 il Barbi aveva fondato gli "Studi Danteschi", divenuti, morto il Parodi, organo ufficiale della Società: fino al vol. XXVII (1943) diretti dal fondatore, dal vol. XXVIII (1949) da M. Casella, dal vol. XXXIV (1957) da G. Contini, il quale, a partire dal vol. XLVIII (1971), volle al suo fianco F. Mazzoni, unico direttore dal 1982 al 2001, poi affiancato dai condirettori G. Gorni e R. Migliorini Fissi. Oggi la rivista è diretta da un consiglio direttivo composto da Guglielmo Gorni, Enrico Ghidetti (coordinatore), Giancarlo Garfagnini, Gabriele Muresu.Per ciò che concerne la promozione del culto del poeta con iniziative di alta divulgazione, il 27 aprile 1899 G. Mazzoni inaugurava nel salone di Orsanmichele (poi ufficialmente denominato "Sala di Dante") la pubblica lettura del poema. Con R.D. n. 353 dell'8 novembre 1901 la Società veniva eretta in Ente morale; anche la 'Lectura Dantis' - con decreto in pari data, n.352 - si codificava, affidata com'era all'ente morale giuridico "Fondazione Michelangelo Caetani di Sermoneta", avente per scopo di assicurare in perpetuo "la pubblica lettura e illustrazione della Divina Commedia in Or San Michele in Firenze e conciliabilmente con essa anche la pubblica esposizione delle Opere minori".Fu opportuno pensare anche a una sede stabile per gli uffici e per la biblioteca: dapprima trovando luogo presso la biblioteca Riccardiana, con R.D. n. 7329 del 14 dicembre 1890 "costituita sede della Società Dantesca Italiana e posta sotto il patrocinio di essa"; poi, a partire dal 1904, acquistando il Palagio dell'Arte della Lana indissolubilmente connesso, sul piano architettonico-monumentale, all'edificio demaniale di Orsanmichele. E nel Palagio si è svolta e si svolge l'attività pubblica e scientifica del sodalizio.Il prof. Francesco Mazzoni è stato Presidente dal 1968 al 2005, poi Presidente onorario dal 2005 al 2007.Dopo il prof. Guglielmo Gorni, oggi Presidente onorario, attualmente il Presidente è il prof. Enrico Ghidetti.Maggiori informazioni su http://www.dantesca.it/