Maggio Musicale, il PD incontra i parlamentari fiorentini
Il futuro del Maggio Musicale Fiorentino, «messo a rischio dai pesanti tagli annunciati al fondo unico per lo spettacolo'», è stato al centro dell'incontro promosso, questa mattina in Palazzo Vecchio, dal Gruppo del Partito Democratico a cui erano invitati i parlamentari fiorentini e il sindaco Leonardo Domenici.«La nostra iniziativa hanno spiegato il capogruppo Alberto Formigli e la vicecapogruppo Rosa Maria Di Giorgi nasce dalla volontà di salvaguardare l'esistenza del Maggio Musicale Fiorentino, una realtà che deve essere inserita di diritto fra le eccellenze culturali del nostro paese, a fianco della Scala di Milano e dell'Accademia di Santa Cecilia di Roma. Abbiamo chiesto un incontro con i parlamentari fiorentini del centrosinistra e con il sindaco per chiarire qual è la reale situazione del Maggio e quali sono le difficoltà a cui andrà incontro, se saranno confermati i tagli previsti al fondo unico dello spettacolo', che nel 2009 passerà a 378 milioni di euro rispetto ai 560 attuali».«Siamo molto preoccupati hanno aggiunto i due esponenti del PD - per il futuro di un'istituzione storica, elemento fondamentale per una città che vive di cultura, e siamo convinti sia necessario portare avanti un'iniziativa bipartisan per salvaguardare un patrimonio di tutta Firenze. Siamo di fronte a un'eccellenza di carattere nazionale, per qualità dell'orchestra e del coro, per numero di spettatori, per continuità delle stagioni e per il valore del Festival, riconosciuta da standard oggettivi di valutazione e confermata anche dalla lettera inviata al Ministro per i Beni e le attività culturali, Sandro Bondi, dai direttori d'orchestra Zubin Mehta e Riccardo Muti».«Non siamo contrari a una riforma delle Fondazioni liriche e sinfoniche o delle altre istituzioni culturali hanno concluso Formigli e Di Giorgi - ma questa non può essere dettata esclusivamente da ragioni di bilancio. Una razionalizzazione è auspicabile, ma non si può procedere solo con tagli indiscriminati. Se saranno confermate le decurtazioni al Fondo unico per lo spettacolo la situazione diventerà drammatica non solo per il Maggio, ma per tutte le istituzioni culturali fiorentine, mettendo a rischio posti di lavoro e qualità degli spettacoli». (fn)