Cinema e donne contro ogni discriminazione, l'assessore Lastri ha conferito il Sigillo della Pace alla giovane regista italiana Alina Marazzi

L'arte del cinema come occasione per riflettere sul ruolo delle donne di ieri e di oggi nella nostra società. E' attraverso gli occhi, il talento, la creatività e la sensibilità delle donne, che il cinema diventa strumento di pace, per combattere le differenti forme di discriminazione e di razzismo. Partendo da questo tipo di cinema, che indaga sui diversi aspetti della realtà, stamani in Palazzo Vecchio l'assessore alla pubblica istruzione e pari opportunità Daniela Lastri, ha conferito il Sigillo della Pace, una medaglia d'argento con il logo "S.Pax et Defensio Libertatis alla giovane regista Alina Marazzi. Quest'anno, per la prima volta, il riconoscimento viene consegnato nelle mani di un'artista italiana che con il suo film "Vogliamo anche le rose" propone un panorama, di circa vent'anni, dai '60 agli anni '70, dei cambiamenti che in questo periodo hanno visto protagoniste le donne ."Il Sigillo della Pace è un premio unico nel suo genere. E' un riconoscimento ufficiale - ha sottolineato l'assessore Daniela Lastri - che la città di Firenze conferisce ad autrici e registe che realizzano opere di grande valore artistico etico e sociale. Con grande piacere consegno il Sigillo ad un'artista che, attraverso il suo film propone un excursus storico e documentario della donna nella nostra società, e ci offre la possibilità di riflettere e di confrontarsi sul ruolo della donna oggi".Erano presenti alla premiazione gli studenti dell'istituto tecnico Agrario Statale e dell'Istituto Tecnico Ginori-Conti, che, incuriositi, hanno fatto tante domande alla regista.Il Sigillo della Pace è un premio istituito nel 1998 su iniziativa dell'assessorato alla pubblica istruzione, pari opportunità e cultura delle differenze, progetto Donna del Comune di Firenze, in collaborazione con l'associazione Laboratorio Immagine Donna, che rientra nelle iniziative della 30esima edizione del Festival Internazionale di Cinema delle Donne. Il "Sigillo della Pace", viene conferito ogni anno ad autrici cinematografiche che realizzano opere che racchiudono tematiche come il razzismo e l'oppressione sessista, l'incontro e la conoscenza di culture per la risoluzione dei conflitti."Il Sigillo della Pace - ha sottolineato l'assessore Lastri - ha premiato, nel corso di questi anni, autrici di grande statura artistica e morale, provenienti da ogni parte del mondo, che si battono per la dignità della persona umana, per il rispetto della vita, in favore della piena e libera partecipazione femminile alla vita sociale, per la tolleranza e l'accoglienza, per il dialogo, per la pace come diritto inalienabile e base di ogni libertà. Le loro opere meritano di essere conosciute da un pubblico, specie di giovani, sempre più ampio. Per questo è importante il coinvolgimento degli studenti e delle studentesse, che ogni anno partecipano alla giornata di premiazione".L'obiettivo del Sigillo è infatti quello di formare tra i più giovani un'abitudine alla visione critica e consapevole dei prodotti della comunicazione di massa, attraverso opere di valore che favoriscono l'attitudine alla partecipazione democratica, l'educazione alla non violenza e al rispetto delle diversità.Alina Marazzi è regista di documentari televisi a carattere sociale; lavora come aiuto regista per il cinema, e ha collaborato con lo Studio Azzurro sia su progetti cinematografici ehc installazioni. Tra le altre attività ha tenuto laboratori audiovisivi all'interno del carce di San Vittore a Milano e per due anni ha lavorato all'interno del progetto Fabbrica sotto la direzione artistica di Godfrey Reggio. Il suo primo film documentario è "Un'ora sola ti vorrei" e poi con "Concorso video" presentato a Locarno. Con "Vogliamo anche le rose" la regista intende "ripercorrere la storia delle donne dalla metà degli anni Sessanta fino alla fine dei Settanta e metterla in risonanza con il nostro presente conflittuale e contraddittorio, nell'intento di suscitare una riflessione su tematiche ancora aperte se non addirittura rimesse grossolanamente in discussione". Successivamente ha realizzato "Per sempre", un documentario spirituale sulla vita monastica. (pc)SEGUE FOTO TORRINI