Università, Bianchi (FI-PdL): «PD incoerente. Dimostri di essere realmente coerente e interessato al tema»
«Il Partito Democratico umilia il consiglio comunale con le sue scelte schizofreniche ed incoerenti». E' quanto sostiene Jacopo Bianchi, consigliere FI-PdL a proposito della seduta aperta dell'assemblea di Palazzo Vecchio sull'università.«È impossibile tacere dopo un simile atteggiamento continua Bianchi mirato solo e soltanto a fare demagogia su un tema così importante come l'università, addirittura andando a pescare il fronte delle occupazioni, che, da sempre, sono simbolo dell'elettorato di estrema sinistra. Cosa ci tocca vedere, dunque, da parte del PD, che dimostra di cercare indiscriminatamente consenso anche tra coloro i quali lo denigrano, arrivando addirittura a definirlo un partito di destra».«Poco abbiamo a che fare con questi dimostranti - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - che, oltre ad essere una minoranza sensibile nell'ambito universitario, sono altrettanto poco graditi dai loro colleghi. Lo si capisce da una rilevazione dell'istituto Mannheimer a fine ottobre, dove solo il 28% degli intervistati ha dichiarato di condividere le proteste, a fronte del 55% di contrari, ed il 17% di studenti che hanno dichiarato di non sapere nemmeno cosa stesse succedendo».«Evidentemente prosegue in consigliere Bianchi non ci rendiamo conto che 5.500 corsi di laurea sono troppi, e troppi sono quelli al di sotto dei 5 iscritti, ovvero quasi 500. L'idea portata avanti dal Governo Berlusconi e dal ministro Brunetta, poi, non è semplicemente quella di privatizzare l'università pubblica, bensì mettere le basi affinché alcune sedi si possano trasformare in fondazioni, che si aprano all'esterno, producendo dei bilanci pubblici ed offrendo una maggiore qualità del servizio offerto agli studenti. Ci rendiamo conto o no che solo l'università degli Studi di Firenze, per mala-gestione e sperperi, ha registrato un deficit di 70 milioni di euro?».«In questi anni, tra sprechi e soprusi - secondo il consigliere di Forza Italia - le università italiane si sono trovate ad essere dequalificate. Basti l'esempio l'ateneo di Camerino, dove oltre ai debiti vi sono in ruolo addirittura famiglie intere. Lo sciopero del 30 ottobre difendeva l'indifendibile: attualmente non sono state attuate azioni mirate e riformatrici che, anzi, sono in fase di elaborazione al Ministero dell'Università. Di certo i tagli effettuati, per quanto consistenti e magari dolorosi, sono stati necessari. La confusione che si registra nell'università, come nelle scuole, è preoccupante, dato che i singoli settori arrivano a parlare addirittura di ambiti a loro non attinenti. Non è certamente positivo l'atteggiamento del capogruppo del PD Formigli ed il presidente della commissione cultura Dario Nardella: la scorsa settimana hanno dimostrando palesemente di non essere informati sull'argomento, entrando nel merito del tema dell'università criticando un decreto che, invece, trattava solo di istruzione».«L'università va cambiata, e va cambiata in meglio ha concluso Bianchi vedremo se l'interesse che il Partito Democratico e la cinistra stanno dimostrando in questi giorni, si trasformerà in una reale partecipazione nell'ambito delle azioni riformatrici che il Governo ha intenzione di apportare all'università ed in virtù del dialogo auspicato dal ministro Gelmini stesso». (fn)