A Palazzo Vecchio il convegno internazionale "La Transgiordania nei secoli XII –XII e le frontiere del mediterraneo medievale"(6-8 novembre)

Alla scoperta delle frontiere del mediterraneo medievale, a partire da un luogo, anzi un caso specifico, la Transgiordania. In questo territorio, posto all'incrocio tra il mondo latino e quello islamico, fin dall'antichità si sono stratificate civiltà diverse, è esemplificato in modo paradigmatico il concetto di frontiera come struttura storica di lungo periodo e rappresenta, perciò, un prezioso archivio materiale per archeologi e storici. Del ruolo della Transgiordania rispetto alla cultura del Mediterraneo se ne parlerà Se ne parlerà nel convegno "La Transgiordania nei secoli XII-XIII e le ‘frontiere' del Mediterraneo medievale".che si terrà dal 6 all'8 novembre a Palazzo Vecchio (Salone dei Cinquecento e dei Duecento) promosso dall'Università di Firenze (Dipartimento di Studi Storici e geografici), dall'Istituto Italiano di Scienze Umane, dal Comune di Firenze. Dello stesso progetto farà parte anche la mostra Da Petra a Shawbak. Archeologia di una Frontiera programmata in Palazzo Pitti per il prossimo giugno. Il convegno è stato presentato stamani in palazzo vecchio dall'assessore alla cultura Eugenio Giani e dal professore di archeologia medievale dell'università di Firenze Guido Vannini."Siamo orgogliosi – ha detto l'assessore Giani- di ospitare quest'iniziativa che affronta l'impegno ventennale dell'università di Firenze negli scavi archeologici in questa regione così importante alla quale siamo accomunati attraverso il Mediterraneo".Sono previsti 69 studiosi provenienti da 42 Istituzioni scientifiche di 12 Paesi, tra cui una selezione di tutte le principali missioni archeologiche operanti in Giordania."La Transgiordania ‘medievale', fra crociati, ayyubidi e primi mamelucchi, dal punto di vista archeologico, può essere considerata una metafora di quella rete di frontiere che costituisce una delle radici identitarie di una molteplicità di aree regionali mediterranee e del Mediterraneo medievale in quanto tale – ha spiegato Guido Vannini, ordinario di Archeologia Medievale presso l'Università di Firenze e responsabile scientifico dell'incontro – La missione archeologica internazionale dell‘Università di Firenze studia da vent'anni questa regione ed in particolare l'area archeologico-monumentale di Shawbak (il Crac de Montréal di Baldovino re di Gerusalemme), oggetto di un recente accordo di collaborazione fra l'Ateneo e il governo giordano".Il programma si svolgerà in tre giornate con circa 40 relazioni. Le sessioni sono 5 e tutte tematiche più una tavola rotonda conclusiva che si svolgerà l' 8 novembre quando i relatori saranno accompagnati da Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti attraverso gli Uffizi e il Corridoio VasarianoIl programma del convegno è disponibile su www.frontierarchaeology.eu. (lb)