«No all'emendamento della Lega al testo unico sull'immigrazione»: odg approvato dal consiglio
Un ordine del giorno con il quale il consiglio comunale esprime «la propria contrarietà e grave preoccupazione per l'emendamento della Lega Nord al testo unico sull'immigrazione» è stato approvato lunedì scorso dall'assemblea di Palazzo Vecchio.Il documento, presentato dalla capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini, è stato sottoscritto anche Alberto Formigli e Susanna Agostini (PD), Luca Pettini (La Sinistra) e Ornella De Zordo (Unaltracittà/Unaltromondo).«La logica della norma che si vuole abrogare, il comma 5 si sottolinea nell'ordine del giorno - è quella di "aiutare/curare l'immigrato irregolare" ma anche quella di tutelare la collettività come prevede l'articolo 32 della Costituzione secondo il quale "la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti"».«L'abrogazione di tale norma ha rilevato Anna Nocentini - produrrebbe una sorta di "clandestinità sanitaria" pericolosa per l'individuo ma anche per la popolazione laddove possano esserci malattie trasmissibili. Esiste ormai una significativa documentazione sul tema, compresa la posizione della federazione degli ordini dei medici italiani, che evidenziano l'importanza di questa impostazione che negli anni ha prodotto importanti successi come ad esempio la riduzione dei tassi di aids, la stabilizzazione della tubercolosi, la riduzione degli indicatori negativi nel materno infantile».Con l'approvazione di questo ordine del giorno il consiglio comunale chiede «che sul tema sia aperto il dibattito parlamentare e la consultazione di professionisti e delle organizzazioni del terzo settore che si occupano delle questioni dell'immigrazione e della sanità» e invita il sindaco «intervenire presso il Governo Italiano affinché non sia approvato tale emendamento.Questo il testo dell'ordine del giorno:Ordine del giorno n. 795 approvato dal Consiglio Comunalenella seduta del 27 ottobre 2008"Sull'emendamento proposto dalla Lega Nord in tema di immigrazione"Visto l'emendamento proposto da alcuni parlamentari della Lega Nord ai commi 4, 5 e 6 dell'art. 35 del Decreto Legislativo 286 del 1998 (Testo Unico sull'immigrazione);Considerato che la logica della norma che si vuole abrogare (comma 5) è quella di "aiutare/curare l'immigrato irregolare" (cosa peraltro corretta sul piano della deontologia professionale) ma anche quella di tutelare la collettività come prevede l'art. 32 della Costituzione "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.";Considerato che l'abrogazione di tale norma produrrebbe una sorta di "clandestinità sanitaria" pericolosa per l'individuo ma anche per la popolazione laddove possano esserci malattie trasmissibili, visto che, come ha giustamente osservato il Segretario del Partito della Rifondazione Comunista "Epidemie e malattie, proprio come il propagarsi della stupidità umana, non conoscono frontiere e barriere, sono "democratiche"";Considerato che esiste ormai una significativa documentazione sul tema, compresa la posizione della Federazione degli ordini dei medici italiani, che evidenziano l'importanza di questa impostazione che negli anni ha prodotto importanti successi come ad esempio la riduzione dei tassi di Aids, la stabilizzazione della tubercolosi, la riduzione degli indicatori negativi nel materno infantile (basso peso alla nascita, mortalità perinatale e neonatale
.);Preoccupato dall'ipotesi che possano aprirsi percorsi sanitari paralleli non controllati, di cui alcuni casi sono già stati rilevati anche nel nostro territorio, specialmente per l'interruzione della gravidanza;Valutata con profonda preoccupazione l'eventualità che tale emendamento sia approvato per le nefaste conseguenze che provocherebbe:1)renderebbe invisibile una parte della popolazione che sfuggirebbe in tal modo ad ogni forma di tutela sanitaria e di contatto sociale legittimo;2)produrrebbe percorsi sanitari ed organizzazioni sanitarie parallele al di fuori dei sistemi di controllo e di verifica della sanità pubblica;3)creerebbe condizioni di salute particolarmente gravi poiché gli stranieri non accederebbero ai servizi se non in situazioni di urgenza;4)avrebbe ripercussioni sulla salute collettiva con il rischio di diffusione di eventuali focolai di malattie trasmissibili a causa dei ritardi negli interventi e la probabile irreperibilità dei destinatari di interventi di prevenzione;5)produrrebbe un significativo aumento dei costi sociali in quanto comunque le prestazioni di pronto soccorso dovranno essere garantite ma le condizioni di arrivo saranno significativamente più gravi e necessiteranno di interventi più complessi e prolungati;IL CONSIGLIO COMUNALE1)ESPRIME la propria contrarietà e grave preoccupazione per l'emendamento presentato;2)CHIEDE che sul tema sia aperto il dibattito parlamentare e la consultazione di professionisti e delle organizzazioni del terzo settore che si occupano delle questioni dell'immigrazione e della sanità;3)INVITA IL SINDACO ad intervenire presso il Governo Italiano affinché non sia approvato tale emendamento.Palazzo Vecchio, 27 ottobre 2008