Pettini, Malavolti, Pieri e Baruzzi (La Sinistra): « Rafforzare la promozione delle energie rinnovabili. Scongiurare il ritorno al nucleare»

Rafforzare la promozione delle energie rinnovabili. Scongiurare il ritorno al nucleare. Sono questi gli impegni chiesti all'amministrazione comunale in una mozione presentata dal capogruppo de La Sinistra Luca Pettini e dai consiglieri Gregorio Malavolti, Leonardo Pieri e Daniele Baruzzi.«Nel 1987 – si ricorda nel documento - il popolo italiano si è pronunciato per via referendaria sulla fine della produzione di energia nucleare nel nostro paese. Nel mondo, pur essendo attive molte centrali nucleari, la percentuale di energia prodotta resta modesta (il 6,4%), costosa (rispetto alle altre fonti), in via di esaurimento (a causa del combustibile uranio);anche dopo il 1987 frequenti sono stati gli incidenti, intatti e pericolosi restano gli impatti ambientali (in particolare per il consumo e gli sprechi d'acqua), i rischi per la sicurezza della popolazione e le incertezze sullo smaltimento delle scorie radioattive, certi sono gli aumenti dei costi dell'uranio».«Dopo il 1987 nel mondo altri paesi hanno chiuso centrali- prosegue la mozione – hanno ridotto o annullato programmi di costruzione di nuove centrali, mentre restano grandi i rischi di proliferazione delle armi nucleari e di azioni terroristiche. Da quella data l'Italia non si è dotata di un coerente organico piano energetico nazionale che sostituisse nucleare e combustibili fossili con politiche e misure per l'efficienza, per il risparmio, per fonti rinnovabili e scelte efficaci per la fase di transizione. Molte regioni hanno comunque adottato piani energetici e ambientali regionali che prescindono totalmente dal possibile apporto dell'energia nucleare e considerano prioritari investimenti e regole per favorire risparmio ed efficienza nei consumi energetici, fonti rinnovabili e tecnologie efficienti per le produzioni energetiche, con impianti, reti, iniziative già positivamente avviate sul territorio».«E' poi aumentato – sottolineano i quattro consiglieri - il consumo di territorio che renderebbe comunque praticamente impossibile localizzare democraticamente un sito nucleare con idonei requisiti di lontananza dalle abitazioni, di sicurezza, di trasparente gestione. La produzione energetica nucleare non è affatto esente dalla emissione di CO2 e di gas serra, perché provoca emissioni clima alteranti sia per l'estrazione del combustibile, sia per la costruzione della centrale, sia in altre fasi della gestione».La mozione dichiara l'«iindisponibilità del territorio comunale alle procedure di individuazione di siti idonei all'attivazione di centrali nucleari» e impegna sindaco e giunta «a operare nelle sedi istituzionali affinché resti valido il pronunciamento referendario del 1987 per tutto il territorio nazionale»; «sollecitare l'adozione di un piano energetico nazionale entro il 2008 basato sulle fonti rinnovabili e sul risparmio, sviluppando politiche di sufficienza diffusa nel territorio»; «accelerare l'attuazione del piano ambientale ed energetico comunale». (fn)Questo il testo della mozione:Mozione: per rafforzare la promozione delle energie rinnovabili scongiurando il ritorno all'energia nucleareConsiglieri proponenti: Luca Pettini, Gregorio Malavolti, Leonardo Pieri, Daniele BaruzziIL CONSIGLIO COMUNALECONSIDERATO CHEnel 1987 il popolo italiano si è pronunciato per via referendaria sulla fine della produzione di energia nucleare nel nostro paese;nel mondo, pur essendo attive molte centrali nucleari, la percentuale di energia prodotta resta modesta (il 6,4%), costosa (rispetto alle altre fonti), in via di esaurimento (a causa del combustibile uranio);anche dopo il 1987 frequenti sono stati gli incidenti, intatti e pericolosi restano gli impatti ambientali (in particolare per il consumo e gli sprechi d'acqua), i rischi per la sicurezza della popolazione ele incertezze sullo smaltimento delle scorie radioattive, certi sono gli aumenti dei costi dell'uranio;dopo il 1987 nel mondo altri paesi hanno chiuso centrali, hanno ridotto o annullato programmi di costruzione di nuove centrali, mentre restano grandi i rischi di proliferazione delle armi nucleari e di azioni terroristiche;dopo il 1987 l'Italia non si è dotata di un coerente organico piano energetico nazionale che sostituisse nucleare e combustibili fossili con politiche e misure per l'efficienza, per il risparmio, per fonti rinnovabili e scelte efficaci per la fase di transizione;dopo il 1987 molte regioni hanno comunque adottato Piani Energetici e Ambientali Regionali che prescindono totalmente dal possibile apporto dell'energia nucleare e considerano prioritari investimenti e regole per favorire risparmio ed efficienza nei consumi energetici, fonti rinnovabili e tecnologie efficienti per le produzioni energetiche, con impianti, reti, iniziative già positivamente avviate sul territorio;dopo il 1987 è aumentato il consumo di territorio che renderebbe comunque praticamente impossibile localizzare democraticamente un sito nucleare con idonei requisiti di lontananza dalle abitazioni, di sicurezza, di trasparente gestione;la produzione energetica nucleare non è affatto esente dalla emissione di CO2 e di gas serra, perché provoca emissioni climaalteranti sia per l'estrazione del combustibile, sia per la costruzione della centrale, sia in altre fasi della gestione;DICHIARAL'indisponibilità del territorio comunale alle procedure di individuazione di siti idonei all'attivazione di centrali nucleari;IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA Aoperare nelle sedi istituzionali affinché resti valido il pronunciamento referendario del 1987 per tutto il territorio nazionale;sollecitare l'adozione di un piano energetico nazionale entro il 2008 basato sulle fonti rinnovabili e sul risparmio, sviluppando politiche di sufficienza diffusa nel territorio;accelerare l'attuazione del Piano Ambientale ed Energetico Comunale