"Tessere Reti di Libertà". Sabato e domenica in piazza SS. Annunziata laboratori di tessitura, dibattiti, mostre
Venti associazioni al femminile, cinque laboratori di tessitura, uno spettacolo di danza su drappi, dibattiti, proiezioni, mostre, snack equi e cene solidali. Un unico scopo: far emergere i limiti e le contraddizioni di un modello economico insostenibile passando attraverso le esperienze di gruppi di donne tessitrici. L'iniziativa si chiama "Tessere Reti di Libertà - donne e artigianato tessile nel mondo" e si terrà l'1 e il 2 novembre in piazza Santissima Annunziata (loggiato Istituto degli Innocenti) dove si incontreranno donne provenienti da diverse parti del mondo che praticano l'artigianato tessile. L'appuntamento, promosso e sostenuta dall'assessorato alla partecipazione democratica e nuovi stili di vita e dalle associazioni dello Sportello EcoEquo si svolge in occasione della Fierucola dei Pastori che ospita l'iniziativa."Tessere reti di Libertà nasce dalla constatazione che i prodotti del mercato dell'abbigliamento, pur diversi per colore, forma e qualità, sono invece quasi tutti uguali per le ingiuste condizioni di lavoro in cui si realizzano. - ha commentato l'assessore agli stili di vita Cristina Bevilacqua - Durante questi due giorni invece saranno valorizzate l'arte, il patrimonio culturale e professionale di tante donne che attraverso il lavoro hanno trovato dignità e autorealizzazione e con laboratori e incontri ci sarà l'occasione per diventare consumatori più consapevoli di ciò che si compra".Dall'esperienza dell'Associazione Tatawelo, promotrice della passata edizione, nasce Tessere Reti di Libertà 2008 che vede coinvolti due soggetti organizzatori: la giovane e promettente Cooperativa Zenzero, impegnata nel campo del commercio equo con una bottega e in quello del biologico con un catering, affiancata dall'Associazione Africagriot, attiva invece nella cooperazione internazionale sostenendo iniziative di carattere sociale promosse da gruppi e organizzazioni locali in Mali e Burkina Faso. Insieme i due soggetti si propongono di dare continuità al progetto avviato l'anno passato. Durante le due giornate sarà possibile partecipare a laboratori di feltro per principianti (il 1 novembre dalle 10,30 alle 12,30, associazione Le Feltraie), e avanzato (2 novembre alle 11 alle 13, gestito dal ccordinamento tessitori), laboratorio di tessitura creativa (anche per bambini), patchworking e cucitura bambole (il 1 novembre alle 14,30, a cura associazione pantagruel), ma anche assistere alla proiezione del film-documentario "China Blue" (1 novembre alle 17), partecipare a dibattiti, visitare numerosi stand dove incontrare tessitrici professioniste, deliziarsi con un caffè equo e solidale, gustare la cena bio offerta dal catering di Zenzero che si svolgerà alle 20 il 1 novembre (info e prenotazioni 055.2658299).Il programma prevede anche dimostrazioni di cucito (2 novembre dalle 14 alle 16, cooperativa Atelier), laboratorio di riciclo di abiti usati (1 novembre dalle 12,30, cooperativa Equazione), la danza acrobatica su tessuto (dalle 16 alle 17 il 2 novembre), l'incontro "Cosa ci mettiamo addosso? Vestire critico, tessere locale e globale: un viaggio a confronto" il 1 novembre alle ore 18. Infine, sarà presentato anche attraverso filmati il progetto "Tessere la Libertà" (dalle 15 alle 17 sempre il 2 novembre) a cura del Comitato Selma e dell'Associazione Concausa, dove sarà raccontata l'autonomia conquistata dalle donne saharawi del campo di Dajla attraverso prima un corso di formazione con maestri tessitori italiani, poi la crescita professionale attraverso lo studio e la lavorazione dei filati tradizionali accompagnata dall'insegnamento delle principali tecniche di tessitura e del metodo per il trasferimento delle competenze. I corsi di formazione hanno fatto sì che aumentasse la professionalità delle lavoratrici, passando dalla lavorazione dei tradizionali tappeti a quella agli oggetti di uso quotidiano (sciarpe, cappelli, guanti, ecc), e poi attraverso una rete di relazioni con altri paesi è stato possibile giungere a forme di scambio e commercializzazione. Prendono parte all'iniziativa anche le associazioni: Tatawelo, Amanida, Hathi, Il villaggio dei popoli, il filo di arianna, la Libreria delle donne. (lb)