"Firenze In_colore", la ricerca sulle facciate degli edifici del centro storico. L'assessore Biagi: "Uno strumento per la conservazione dell'identità storica della città"
Uno studio sui colori e i materiali del centro storico, con un'attenzione particolare al quartiere di San Lorenzo. Uno studio che fotografa la situazione attuale ma che indaga anche sulla città del passato e che vuole essere lo spunto della riflessione sulle modalità di conservazione del centro storico. Si tratta di "Firenze in_colore", la ricerca condotta dal Dires (dipartimento di restauro e conservazione dei beni architettonici) dell'Università di Firenze e sponsorizzata dalla Sikkens azienda leader nel settore delle vernici e dei sistemi per il restauro e l'edilizia. Lo studio, che sarà presentato venerdì 31 ottobre a Palazzo Vecchio nell'ambito delle iniziative di "FIRENZE 1000. Il modello di città", è stata illustrata in anteprima oggi dall'assessore all'urbanistica Gianni Biagi, dal coordinatore del progetto Giuseppe Centauro e da Armando Fagotto di Sikkens. Era presente anche Carlo Francini responsabile dell'ufficio Unesco del Comune."Il centro storico di Firenze è una zona molto vitale della città ha dichiarato l'assessore Biagi oltre ad essere uno dei luoghi dell'immaginario collettivo mondiale. Qui si svolge la vita quotidiana di migliaia di persone: vi abitano quasi 60mila persone e altrettante ci lavorano o ne usufruiscono i servizi, senza dimenticare i turisti che, a migliaia, la visitano tutti i giorni. E' con questi dati che si devono confrontare le politiche di conservazione e gli interventi sulla città. Da un lato c'è la Firenze da preservare dall'invasione degli oggetti della contemporaneità dai veicoli ai cassonetti, dai segnali stradali alle insegne; dall'altra c'è la città segreta che non si mostra facilmente ma che deve essere scoperta e percorsa nei suoi interni, nei suoi cortili, nei suoi giardini. Una riflessione sull'apparire di Firenze, sul colore di Firenze non può prescindere da questa considerazione sulla difficoltà di percezione complessiva della città. Spesso il paramento esteriore dei palazzi rinascimentali maschera, nasconde allo sguardo non desiderato, interni colorati, affrescati, dipinti. Questo studio ha l'obiettivo di fornire uno strumento di riflessione sulle modalità di conservazione del centro storico, e sul colore della città storica. Ma ha precisato l'assessore Biagi non si tratta di introdurre un nuovo piano del colore. Lo scopo di questa ricerca, che sarà inserita nel prossimo Regolamento urbanistico, è diverso. Ovvero mettere a disposizione dell'Amministrazione, dei professionisti e dei cittadini una sorta di vademecum di come sono stati realizzati i paramenti esterni della città sia per quanto riguarda i colori che i materiali, in modo da fornire una guida per gli interventi di manutenzione, restauro e conservazione". Quindi non indicazioni rigide su materiali e colori, ma un spunto di riflessione su come era la città e dei suggerimenti per ricordare e quindi anche ricreare quell'identità andata perduta nel corso dei cambiamenti storici. Perché, come ha spiegato Centauro, "nei secoli il centro di Firenze ha subito mutamenti a livello di materiali e di colori utilizzati nelle facciate degli edifici". Per esempio, colori come quelli usati in epoca lorenese come le sfumature dei verdi e degli azzurri sono quasi scomparsi sostituiti dal giallo che imitava la pietra forte, caratteristica degli edifici storici del centro, peculiare dei palazzi dell'epoca successiva a Firenze capitale. Entrando nello specifico della ricerca, che in questa prima fase ha preso in esame il quartiere di San Lorenzo, le attività sono iniziate con una capillare azione di rilievo architettonico e studio del colore delle facciate nell'ambito urbano individuato (30 isolati) e hanno preso in esame le problematiche connesse con lo studio dei sistemi di pitturazione e tinteggiatura degli apparati decorativi nell'edilizia storica fiorentina (in modo particolareggiato su un campione di 59 facciate decorate) con l'obiettivo di definire linee guida di intervento per la loro conservazione e valorizzazione.La ricerca ha prodotto, in particolare, lo studio di tavolozze cromatiche indicative dei colori dell'edilizia storica, articolate in basamenti, cornici e fondi, poste a confronto con i colori delle matrici minerali (ovvero le componenti minerali con cui un tempo erano prodotti i colori) che le hanno generate o accompagnate nel percorso storico evolutivo seguito dalla città. Ovviamente in questo percorso colori e materiali hanno stabilito propri linguaggi cromatici, propri abbinamenti che, insieme ai decori pittorici e graffiti delle facciate di maggior pregio, connotano e distinguono il centro storico di Firenze. Centro storico caratterizzato da alternanze di effetti plastici ed ornamentali ora chiaroscurali, ora di colori in armonia, ora di colori in contrasto."Negli ultimi anni nell'ambito del restauro architettonico e urbano ha aggiunto Centauro ha assunto una sempre maggior rilevanza la questione del repentino deterioramento delle superfici pittoriche sottoposte a fenomeni degenerativi di varia natura. Si tratta di fenomeni che spaziano dagli effetti dell'inquinamento agli interventi di manutenzione/conservazione non sempre in linea con l'identità storica della città (sia per quanto riguarda i colori e i materiali usati sia per le tecniche utilizzate) e che hanno creato una progressiva dequalificazione e alterazione dell'immagine della città". Questo studio è quindi uno strumento indispensabile di riflessione e approfondimento di queste tematiche che hanno un impatto considerevole sull'immagine della città e del centro storico in particolare. E, nelle intenzioni dei suoi autori, può rappresentare anche un'occasione per indicare possibili strategie per un programma di manutenzione diffusa delle superfici degli edifici."Sikikens ha sponsorizzato ricerche di questo tipo anche in altre città ha spiegato Fagotto perché rientra nelle finalità della nostra azienda che da sempre crede e lavora per la diffusione della cultura del colore e per l'ottimizzazione della qualità dei lavori effettuati sugli edifici ".Tre gli appuntamenti, nell'ambito del programma di iniziative "FIRENZE 1000. Il modello della città", che vedono la ricerca come protagonista. La giornata di studio di venerdì nel Salone de' Dugento a Palazzo Vecchio a partire dalle 15 in cui oltre all'illustrazione di "Firenze In_colore" verranno sviluppati confronti con le esperienze di Torino, Napoli e Trieste; la tavola rotonda di approfondimento prevista per il 7 novembre in Sala d'Arme (dalle 16); la mostra documentaria sempre in Sala d'Arme aperta da venerdì 31 ottobre al 14 novembre. (mf)